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Bond: cosa c’è dietro al risveglio delle società europee?
Nel 2024 si prevede un'offerta modesta di bond societari europei, stimata in 230-290 miliardi di euro, perché sono assenti fusioni e acquisizioni da finanziare. Attenzione alla geopolitica: fattore di incertezza che può influenzare la dinamica dell'inflazione e, quindi, il taglio dei tassi.
L’obbligazionario europeo sta tornando sotto i riflettori, avendo messo da parte la volatilità che ha caratterizzato l’intero 2023 (comunque chiuso in positivo) e le difficoltà che lo hanno contraddistinto nel 2022. Quest’anno, in effetti, sembra che si sia affievolita la violenza delle oscillazioni dei tassi e questo ha risvegliato l’interesse per il reddito fisso. Così come i messaggi delle Banche centrali, che suggeriscono un possibile allentamento della politica monetaria, incoraggiano nella stessa direzione gli investitori long-only tradizionali, in particolare a favore del segmento investment grade (dove si iniziano a vedere flussi di fondi). Il futuro non è però immune da ostacoli: i rischi geopolitici possono influenzare l'inflazione e la politica della Bce, con il potenziale di disturbare la crescita economica.
Nel mirino le società investment grade
Nonostante ciò, afferma Marc Stacey, BlueBay senior portfolio manager, investment grade di RBC BlueBay, le società europee investment grade sembrano una scelta interessante per gli investitori in cerca di rendimenti corretti in base al rischio, soprattutto considerata la tendenza dei fondi a spostarsi verso il reddito fisso nel contesto di tassi in calo. Sebbene i tassi core siano un driver significativo dei rendimenti complessivi dei bond investment grade, il premio del credit spread è additivo. Malgrado i rendimenti siano vicini ai massimi decennali, anche gli spread offrono un discreto pickup, in particolare in Europa. I rendimenti in euro si aggirano intorno al 4% e quelli in dollari superano il 5%. Dal punto di vista dei rendimenti, secondo l’esperto, la base cross-currency dell'1,5% mette in linea questi due mercati.
Dove risiede l’attrattiva delle imprese europee
I credit spread delle società Ue sono relativamente interessanti, a livelli superiori ai 130 punti base. Negli ultimi cinque anni sono stati più ampi di 130 pb solo nel 30% dei casi. Negli ultimi cinque anni molte asset class a reddito fisso, tra cui il credito e l'high yield statunitensi, si sono collocate all'estremità più stretta di tale spettro. In linea di massima, le società europee sono in buone condizioni, con la maggior parte dei bilanci in grado di resistere a qualsiasi flessione ciclica o di crescita. Mentre sotto il profilo della copertura degli interessi e del rifinanziamento del debito, nel 2020 è stato fatto tanto quando i rendimenti erano straordinariamente bassi. L'offerta delle imprese si è ridotta molto dopo il 2020, quando abbiamo assistito a una massiccia ripresa dell'offerta di circa 400 miliardi di euro.
L’offerta nel 2024 sarà modesta
È più probabile che quest’anno l'offerta si attesti tra i 230 e i 290 miliardi di euro, come nel 2021 e nel 2022, mentre nel 2023 si è arrivati a 290 miliardi. L'offerta netta di bond societari Ue sarà relativamente moderata: non ci sono fusioni e acquisizioni da finanziare, e sarà opportunistica dal punto di vista societario. La geopolitica, secondo Stacey, è un cigno nero per gli asset di rischio, poiché è molto difficile da prevedere e può influenzare la dinamica dell'inflazione. Le tariffe legate ai trasporti hanno già iniziato a salire a causa del conflitto a Gaza e questo ha un impatto diretto sull'Europa. Con un’inflazione vischiosa o in aumento, la capacità della Bce di tagliare i tassi sarebbe sempre più problematica. Allo stesso modo, il ritardo nella trasmissione della politica monetaria potrebbe sconvolgere la crescita.
La riduzione dei tassi provocherà l’onda della liquidità
Attualmente, osserva Stacey, c’è una grande quantità di denaro che si è riversata nei fondi del mercato monetario. Negli Stati Uniti la cifra sfiora i 6mila miliardi di dollari. Si ha la sensazione, aggiunge, che sia una calda coperta protettiva quando si ottiene il 5% sulla liquidità, ma se i tagli dei tassi inizieranno a farsi sentire, la situazione potrà cambiare. Quando i tassi di liquidità inizieranno a scendere, quei 6mila miliardi di dollari inizieranno a cercare casa in attività a più alto rendimento, alcune delle quali saranno proprio nel reddito fisso. Questa tendenza a favore del reddito fisso è già iniziata e, spiega l’esperto, dovrebbe continuare nel corso del 2024. In questo contesto, sottolinea il gestore di BlueBay, le società europee risultano particolarmente interessanti perché dovrebbero offrire buoni rendimenti corretti in funzione del rischio che presentano per tutto il 2024.