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Borse: cosa c’è dopo il recente pesante ribasso?

La stagione delle trimestrali per la maggioranza delle imprese ha riservato risultati positivi. La situazione è alquanto incerta e gli analisti suggeriscono di monitorare con attenzione il settore finanziario e quello manifatturiero, mentre l'energetico potrebbe riservare sorprese positive.

06/06/2022
salvadanaio e bandiera americana
Prospettive del mercato azionario

L’orizzonte del mercato azionario statunitense è tutt’altro che sereno ed è poco significativo se, alla luce del recente crollo, ci si aspetta un suo rimbalzo. Non aiutano l’ottimismo nemmeno il deciso passo assunto dalla Federal Reserve contro l’inflazione, l’incertezza del quadro geopolitico mondiale, né gli scricchiolii avvertiti sui conti prospettici delle società di alcuni importanti settori economici d’oltreoceano. Insomma, la Borsa ha accusato il colpo per alcune settimane dopo che la Fed ha alzato (il 4 maggio scorso) i tassi di interesse di 50 punti base. A livello storico, la Borsa degli Stati Uniti per la prima volta ha registrato una performance peggiore della media, a causa dell’elevato peso che hanno sulla piazza in particolare i titoli high tech e quelli growth.

Le trimestrali si sono rivelate positive

Una delle nostre principali fonti di informazione sulla situazione sono le trimestrali: le società rendono noti dati dettagliati su ciò che accade e sui cambiamenti in atto. La stagione dei bilanci del primo trimestre si è da poco conclusa e per la stragrande maggioranza delle imprese il quadro è ancora piuttosto positivo, con una forte crescita di ricavi e utili. Certamente, ha osservato Frank Thormann, portfolio manager multi regional equities di Schroders, non si può parlare di risultati positivi come quelli del 2021 (quando la base di calcolo era inficiata dall’annus horribilis del Covid), ma per le società dell’Indice S&P 500, ricavi e utili sono cresciuti del 10% circa. Inoltre, le stime sui profitti non sono state riviste al ribasso, ma nemmeno al rialzo.

Il settore finanziario osservato speciale

Nonostante questi presupposti, secondo il gestore alcuni comparti sembrano più problematici di altri. Un settore che ha registrato un calo degli utili è per esempio quello finanziario, soprattutto le banche (impegnate ad aumentare gli accantonamenti in previsione di perdite future). Al riguardo, Thormann rileva che le perdite bancarie per i crediti deteriorati sono state basse per un periodo molto lungo e, quindi, gli accantonamenti sono aumentati da un livello probabilmente insostenibilmente basso. È, inoltre, possibile che molti di questi accantonamenti abbiano vita relativamente breve. Bisogna capire, infatti se la Fed riuscirà a garantire un 'soft landing'. È chiaro, secondo l’esperto, che nel caso in cui l'economia dovesse cadere in recessione le banche potrebbero trovarsi ad affrontare un aumento significativo dei crediti inesigibili.

La stretta correzione tra economia e manifatturiero

Un altro settore che potrebbe trovarsi in difficoltà è quello manifatturiero. Tutto ciò che riguarda la produzione di beni fisici e la loro spedizione in tutto il mondo si trova oggi ad affrontare una situazione molto complessa, mentre le catene di approvvigionamento sono sottoposte a forti pressioni sui costi. Quest’ultimo aspetto, assieme alla capacità delle aziende di trasferire l’aumento dei prezzi sui clienti, sono l'elemento chiave su cui gli esperti si concentrano in questo momento. In poche parole, il 'pricing power' - ovvero la capacità di aumentare i prezzi senza distruggere la domanda - deriva dall'avere un prodotto o servizio indispensabile. Un esempio è la Coca-Cola che, percepita come unica, ha aumentato i prezzi del 7% annuo. Altro esempio è la Microsoft: è difficile, secondo il gestore, che le aziende che utilizzano i suoi servizi annullino il contratto con Microsoft solo perché quest'ultima sta aumentando i prezzi. Questo tipo di aziende è in grado di resistere molto bene all'inflazione.

Il settore dell’energia può sorprendere in positivo

Il settore dell'energia, attualmente oggetto di grande attenzione alla luce del vistoso rincaro del petrolio di quest’anno, potrebbe riservare sorprese agli investitori, non tanto per i prezzi del petrolio che dovrebbero rimanere solidi. La sorpresa positiva, secondo Thormann, potrebbe arrivare sotto forma di disciplina del capitale, ossia di contenimento della spesa. Si tratta di un concetto che in passato è stato piuttosto estraneo al settore energetico. Tuttavia, ora si vedono aziende che si astengono dall'aumentare l'attività di trivellazione a qualsiasi prezzo. Si concentrano piuttosto sulla generazione di free cash flow e sulla restituzione di tale liquidità agli azionisti. Questa combinazione fa sì che l'energia rimanga un settore da monitorare.

A cura di: Fernando Mancini

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