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Fondi: in aprile raccolta frenata da guerra e debolezza mercati

In aprile la raccolta del risparmio gestito è calata di 1,98 miliardi. Il patrimonio è sceso a 2,427 miliardi. La debolezza dei mercati, l’inflazione e la guerra hanno inciso nelle scelte degli investitori, molti dei quali si sono spostati sul monetario. Resistenti i fondi azionari e bilanciati.

07/06/2022
grafici e calcolatrice
Andamento della raccolta dell'industria del risparmio gestito

La debolezza di fondo dei mercati finanziari, la persistente elevata inflazione e le incertezze legate alla guerra in Ucraina hanno spinto su un terreno negativo la raccolta netta di aprile dell’industria del risparmio gestito. I flussi netti nel quarto mese dell’anno sono arretrati di 1,98 miliardi di euro, più che raddoppiati rispetto ai -926 milioni che hanno segnato marzo. Lo storno ha contribuito ad abbassare a 8,94 miliardi il saldo delle sottoscrizioni accumulate dall’inizio del 2022. A pesare sulla raccolta netta complessiva del mese, precisa una nota di Assogestioni, è soprattutto il dato relativo alle gestioni di portafoglio istituzionali (-4,3 miliardi), a sua volta influenzato da una serie di operazioni infragruppo su alcune partecipazioni strategiche, avvenute nel periodo preso in considerazione.

Il patrimonio scende a 2.427 miliardi

Di riflesso in aprile le masse gestite sono diminuite a 2.427,3 miliardi da 2.485,7 miliardi di marzo, per l’effetto combinato della contrazione della raccolta e della debolezza dei mercati, che calcolano in -2,3% circa. Le gestioni collettive, nel frattempo, hanno rafforzato il loro peso nel portafoglio al 52,9% (da 52,4%) a scapito delle gestioni di portafoglio (scese al 47,1%). In termini assoluti la quota prevalente degli asset - 1.284 miliardi - è impiegata in fondi aperti e chiusi, mentre le gestioni di portafoglio equivalgono a 1.144 miliardi. A contenere la discesa ci hanno pensato ancora i fondi aperti, che hanno infilato in aprile il 25esimo mese consecutivo di raccolta positiva, anche se in forte ridimensionamento da marzo: a 1,56 miliardi (dopo 2,16 miliardi), che portano i flussi da gennaio a 14,33 miliardi.

Segno 'rosso' tecnico per le gestioni di portafoglio

Segno positivo anche per le sottoscrizioni dei fondi chiusi, in aprile pari a 185 milioni (+334 milioni del mese precedente), che portano il saldo da gennaio a 1,41 miliardi. Nel dettaglio, in aprile le sottoscrizioni nette convogliate sulle gestioni collettive ammontano a 1,74 miliardi di euro (+2,5 miliardi in marzo), per un totale da gennaio di 15,74 miliardi. Il mese, come accennato, è stato ancora una volta di segno 'rosso' per le gestioni di portafoglio, con uscite per 3,73 miliardi di euro (in linea con i -3,42 miliardi del mese precedente), per un bilancio da inizio anno pari a -6,8 miliardi di euro. La performance sconta le operazioni tecniche degli istituzionali, solo in minima parte compensate dai flussi netti relativi ai retail (+623 milioni, dopo +959 milioni di marzo, per un totale da gennaio di 4,26 miliardi).

I risparmiatori ancora sui fondi azionari e bilanciati

L’analisi conferma che la preferenza dei risparmiatori per i fondi azionari (+2,25 miliardi, dopo 2,44 miliardi in marzo, e un totale da gennaio di 11,49 miliardi) e i bilanciati (rispettivamente 1,16 miliardi, 1,13 miliardi e 6,451 miliardi) non è stata scalfita dall’incertezza del quadro geopolitico e di mercato. Per contro, si è accentuata la fuga dall’obbligazionario, che ha chiuso aprile con uscite per 2,54 miliardi (dopo -1,75 miliardi), che portano il bilancio da gennaio a -7,95 miliardi. Ancora in positivo i flussi sui flessibili (+278 milioni, dopo +203 milioni, per un saldo da gennaio di 642 milioni). La prudenza dettata dal delicato momento si riscontra anche sull’andamento dei monetari, con afflussi netti balzati a 413 milioni (150 milioni in marzo) per un totale da gennaio di 3,78 miliardi. In aprile i fondi di diritto italiano tornano in positivo dopo il calo accusato in marzo (+276 milioni per un totale di 204 milioni da gennaio), mentre rallenta la raccolta sui fondi di diritto estero (a +1,28 miliardi per un totale di +14,13 miliardi da inizio anno).

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

assogestioni fondi guerra
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