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Risparmio: primo trimestre migliore di sempre per le reti
Le reti, nonostante il periodo condizionato dalle incertezze per la guerra, l’inflazione e la volatilità dei mercati, hanno consolidato nei primi tre mesi una raccolta netta per 13,9 miliardi, la più alta in assoluto realizzata nel primo trimestre d’anno. I clienti sono aumentati a 4,83 milioni.
Primo trimestre con il vento in poppa per le reti dei consulenti finanziari abilitati alla raccolta fuori sede. Il periodo, rende noto Assoreti, si è chiuso con un aumento della raccolta netta pari a 13,9 miliardi di euro, in aumento del 7,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e – sottolinea l’Associazione – si tratta del migliore risultato realizzato in un primo trimestre d’anno. Un ottimo risultato, considerate le acque agitate – tra la guerra, l’inflazione e la volatilità dei mercati finanziari - che hanno accompagnato i risparmiatori in questo periodo. La crescita, nel dettaglio, è trainata dai risultati realizzati nel comparto del risparmio amministrato, pari a 8,1 miliardi e quasi triplicati su base annua (+193,8%), con il contributo sia della liquidità sia della componente finanziaria.
Il risparmio gestito ripiega, ma resta sopra il 2020 e il 2019
Le risorse nette investite sui prodotti del risparmio gestito fino a tutto marzo valgono 5,8 miliardi di euro, in contrazione del 43,1% tendenziale. Questo valore, sottolinea la nota, si mantiene comunque su un livello superiore a quanto osservato sia nei primi tre mesi del 2019 (3 miliardi di euro) e sia, ancora di più, a quanto registrato tra gennaio e marzo del 2020 (88 milioni). Nel complesso, i volumi di raccolta realizzati sulla componente finanziaria, gestita e amministrata, e sul comparto assicurativo/previdenziale rappresentano il 60,4% della raccolta trimestrali (78,9% nell’intero 2021). Gli investimenti netti effettuati sulle gestioni patrimoniali, collettive e individuali, e su strumenti finanziari amministrati (5,1 miliardi) privilegiano la componente azionaria di portafoglio (4,3 miliardi).
I clienti aumentano a 4,83 milioni
Alla crescita ha contribuito significativamente anche l’aumento del numero dei clienti delle reti che, rispetto allo scorso anno, sono aumentati di quasi 155mila unità (del 3,3%) a 4,83 milioni. Il quadro, dice Paolo Molesini, presidente di Assoreti, è chiaro: nonostante questi primi tre mesi abbiano momentaneamente attenuato la propensione all’investimento, le tensioni geopolitiche hanno lasciato inalterato il processo di allocazione del risparmio sul mercato finanziario, seppur rimodulato rispetto allo scenario congiunturale. I risultati di raccolta e il crescente numero di risparmiatori restituiscono, aggiunge, un messaggio fondamentale di fiducia nei confronti del sistema e della ricerca di solidità e razionalità che oggi i risparmiatori italiani trovano nella qualità del servizio di consulenza prestato dalle associate.
Spicca la raccolta sulle gestioni individuali
Nel risparmio gestito, i volumi di raccolta si confermano positivi per tutte le macro-famiglie. I flussi netti in Oicr valgono poco meno di 1,2 miliardi (-69%) e coinvolgono le gestioni collettive aperte di diritto estero e i fondi chiusi mobiliari, mentre è negativo il bilancio dei fondi comuni aperti di diritto italiano. I volumi netti sui fondi azionari toccano 2,6 miliardi. La raccolta sulle gestioni individuali è positiva per 1,3 miliardi (-36,2%) e il 75,3% delle nuove risorse riguarda le Gpf. Sulle linee azionarie confluiscono 507 milioni. I flutti netti effettuati sui prodotti assicurativi/previdenziali ammontano a 3,3 miliardi (-24,8%), mentre i premi netti si concentrano sulle unit linked (1,7 miliardi) e prodotti multiramo (1,4 miliardi). È invece marginale la raccolta netta sui prodotti vita tradizionali (14 milioni).
+85% la liquidità nei primi tre mesi
Per quanto riguarda il risparmio amministrato, nei primi tre mesi la raccolta in titoli è pari a 2,6 miliardi di euro (-212 milioni nel primo trimestre 2021). In particolare, il saldo delle movimentazioni è positivo per i titoli azionari (1,2 miliardi), i certificate (524 milioni), i titoli di Stato (422 milioni) e gli exchange traded product (260 milioni), mentre prevalgono le vendite sui titoli obbligazionari (-590 milioni). Tra gennaio e marzo c’è stata una forte accelerazione della liquidità, con il flusso netto relativo che raggiunge i 5,5 miliardi (+85,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).