Il clima che si registra in questo periodo sui mercati finanziari mondiali è tutt’altro che tranquillo: le implicazioni della guerra in Ucraina, il vistoso rallentamento della crescita economica, la fiammata dell’inflazione hanno fatto lievitare l’incertezza tra gli investitori. Questo scenario ha spostato così l’attenzione sui fondamentali, come mostra il fatto che l'indice di volatilità VIX ha toccato il livello più alto da un anno a questa parte. Infatti, gli investitori possono facilmente distrarsi quando il ‘rumore’ macro prende il sopravvento e i modelli di business passano in secondo piano. In tempi turbolenti – come l’attuale - l'incertezza sale, ma – afferma Kilian Niemarkt, product specialist di RBC Global AM - il cambiamento crea anche interessanti opportunità per le aziende ben gestite. Anche perché, i fondamentali che ne derivano sono, dopo tutto, il principale motore della performance del prezzo delle azioni nel lungo periodo.

Il cambiamento in corso

Il principale motore del cambiamento è il conflitto scatenato dalla Russia in Ucraina che, di fatto, ha modificato il panorama degli investimenti: stanno prendendo vita nuove alleanze per la difesa collettiva, così come le Istituzioni si stanno evolvendo, mentre le sanzioni (contro Mosca in questo caso) sono diventate strumenti di coercizione economica. Questo processo di cambiamento è sì una costante ma, secondo l’esperto, ha anche il vantaggio di creare comunque nuove e interessanti opportunità per gli stock picker attivi. D’altronde le aziende cambiano costantemente tramite le attività e i cambi di gestione, così come l’industria (anche se a un ritmo più lento delle imprese). I sistemi, invece, siano economici, legali o sociali, cambiano di rado. Tuttavia, secondo Niemarkt, possono avere un'enorme influenza in quanto i loro effetti si propagano attraverso i settori e, in ultima analisi, influiscono sulle dinamiche competitive delle aziende.

Il sommovimento del settore energetico

L’industria energetica ne è un perfetto esempio. L’invasione russa e la precarietà delle forniture hanno contribuito all’aumento dei prezzi dell’energia in un momento in cui si fa ancora molto affidamento sui combustibili fossili. Tuttavia, stima l’esperto, nel tempo dovrebbero emergere nuove opportunità di investimento nelle fonti energetiche nazionali e nelle energie rinnovabili, in quanto gli investitori cercano fonti energetiche più economiche e sicure. Anche gli effetti di secondo ordine sono più evidenti, soprattutto sotto forma di interruzioni delle supply chain, che hanno portato a una carenza di chip e altri componenti. Alcune case automobilistiche sono state costrette a fermare la produzione per molti giorni consecutivi, evidenziando l’attrattiva delle aziende con filiere corte e resistenti e che si approvvigionano a livello interno. Queste aziende, di conseguenza, godono di un netto vantaggio competitivo rispetto a quelle più complesse.

Identificare la forza delle dinamiche competitive

Una parte fondamentale del processo di investimento del team di RBC Global Equity, sottolinea ancora Niemarkt, consiste proprio nell’identificare la forza delle dinamiche competitive delle aziende e, in qualità di gestori attivi, è un plus adeguare i portafogli in base ai cambiamenti. L’esperto ricorda quindi le parole di Lenin, che disse "Ci sono decenni in cui non accade nulla. E poi delle settimane in cui accadono decenni". Questa frase descrive al meglio quello che è successo nel primo trimestre di quest’anno: accadimenti che ci impongono di guardare comunque al futuro. Il gestore ritiene che le grandi aziende con una forte dinamica competitiva sapranno sfruttare le opportunità del cambiamento, nonostante l’attuale contesto di mercato, e continueranno ad aggiungere valore per gli azionisti-investitori.