- SEI UN CONSULENTE FINANZIARIO AUTONOMO?
- Scopri i vantaggi del nostro servizio
Mercati: la riscoperta delle obbligazioni convertibili
I bond convertibili, dopo una prima parte dell’anno pesante, sono di nuovo al centro dell’interesse, confermandosi strumento di protezione efficace in periodi di volatilità dei mercati azionari come quello attuale. Per gli esperti le loro prospettive di medio periodo sono favorevoli.
Le obbligazioni convertibili, titoli a metà strada tra bond e titoli azionari, dopo una prima parte dell’anno piuttosto difficile stanno tornando sotto i riflettori, soprattutto perché nell’ultimo periodo si sono rivelate uno strumento di protezione efficace rispetto alla volatilità dei mercati finanziari. È quanto hanno rilevato Pierre-Henri de Monts de Savasse, senior portfolio manager, convertible bonds, e Zain Jaffer, portfolio manager, convertible bonds di BlueBay Asset Management, sottolineando come le obbligazioni convertibili abbiano registrato in aprile una performance migliore, uguagliando quella dei bond high yield e proteggendo gli investitori azionari dall’ampia correzione.
L’inversione di tendenza iniziata in aprile
Infatti, i bond convertibili tendono a performare meglio quando sui mercati c’è un’elevata volatilità. Nonostante l’attuale scenario sia complicato e condizionato da troppe variabili per tutte le asset class, i due gestori registrano alcuni segnali che potrebbero indicare che il peggio potrebbe essere passato. In primo luogo, rilevano che la loro performance di aprile rispetto ai mercati azionari è stata incoraggiante ed è una prova che il meccanismo di protezione dai ribassi riconosciuto ai convertible bond sta funzionando di nuovo. In secondo luogo, le notizie riguardo ai cambiamenti normativi nel settore tecnologico cinese sono diventate positive, il che favorisce le convertibili cinesi.
La correlazione con l’indice S&P-500
Infine, il terzo segnale dell’inversione di tendenza è nel fatto che la sottoperformance dei convertible bond Usa ha probabilmente raggiunto il picco durante il mese di marzo, dopo il deludente andamento dei mesi precedenti. Da rilevare che, storicamente, la performance azionaria delle società che emettono bond convertibili è stata vicina a quella dell’indice S&P-500. Tuttavia, segnalano i due esperti di BlueBay, dopo la crisi legata alla pandemia, abbiamo assistito a una certa divergenza. Nel 2020, per esempio, le società emittenti di convertible hanno registrato una performance superiore a quella dell’indice S&P-500, mentre negli ultimi mesi hanno accusato una significativa sottoperformance.
Le prospettive favorevoli sul medio periodo
I bond convertibili esposti ai settori di Borsa più colpiti (tipicamente quelli a forte crescita) hanno nel frattempo perso gran parte della loro sensibilità azionaria e, di fatto, secondo l’osservazione dei due gestori, sono passati a profili di tipo obbligazionario. Ciò dovrebbe proteggere gli investitori nel caso in cui si verificasse un’ulteriore flessione sul fronte azionario. Senza contare che negli ultimi mesi le convertibili hanno avuto una netta sottoperformance relativa. De Monts de Savasse e Jaffer, ritengono infatti che i fattori tecnici che hanno pesato sull’asset class si siano esauriti e che i convertible bond si trovino ora in una posizione favorevole. Per loro, dunque, le prospettive sul medio termine sembrano positive: tassi più alti, spread più ampi e volatilità più elevata hanno rappresentato storicamente un contesto favorevole per questo tipo di asset.