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Borse europee: più interessanti con crescente volatilità

La old economy non caratterizza più l’azionario europeo e, grazie a questa trasformazione, è più interessante, soprattutto con il recente aumento della volatilità si mercati. Lo sostengono gli esperti, che sottolineano i vantaggi dell’Europa, dai temi ESG ai fondi NGEU.

16/03/2022
uomo indica la parola enterprise
Analisi sull'azionario europeo

L’abbrivo del 2022 è stato all’insegna dell’instabilità per le Borse mondiali, caratterizzato da un diffuso ribasso dettato dai titoli 'growth' Usa, soprattutto di alcune imprese tecnologiche innovative. L’accelerazione registrata nel recente passato da queste ultime (un gruppo piuttosto ristretto) ha portato molti a chiedersi quando la loro corsa rallenterà e se le valutazioni in altre aree del mercato vedranno una ripresa. In questo periodo di predominio del tech statunitense, l’azionario europeo è rimasto indietro, in gran parte a causa delle differenze nella composizione settoriale e del contestuale slancio dell’high tech d’oltreoceano.

In passato sbilanciate verso la 'old economy'

All’inizio del decennio scorso, ricorda Ritu Vohora, portfolio specialist capital markets di T. Rowe Price, i mercati europei erano, invece, fortemente sbilanciati verso i settori della 'old economy' (come finanziario ed energia), che costituivano circa un terzo dell’MSCI Europe. La loro performance è stata debole in un periodo di crescita economica lenta, mentre nei listini europei consumi discrezionali e tech avevano una quota minoritaria. Al contrario, nell’ultimo decennio il settore tecnologico negli Usa aveva la quota maggioritaria dell’Indice S&P 500, con un numero ristretto di aziende (come Apple, Microsoft e Alphabet), che hanno dominato e generato rendimenti annualizzati superiori al 30%.

Il nuovo corso dell’economia favorisce i settori 'value'

Da fine 2021 qualche cosa è cambiata anche nel Vecchio continente: è iniziata una transizione verso un più ampio mix settoriale, con una crescente esposizione a comparti quali beni di consumo, industriale e IT, creando opportunità in un ampio spettro di mercati. In particolare, l’Europa ha dato vita ad alcuni marchi leader a livello mondiale nei beni di consumo discrezionali (beni di lusso e automobili), nella farmaceutica e nell’industria. Da rilevare che le Borse europee sono comunque più sbilanciate verso i settori 'value' e ciclici rispetto agli Usa. Questo, secondo Vohora, potrebbe rivelarsi vantaggioso in un’economia globale in ripresa e in un contesto di tassi in aumento, che può essere impegnativo per gli asset con duration più lunga.

Il vantaggio dell’Europa sui temi ESG

A favore dell’azionario europeo è il suo riconosciuto vantaggio in ambito ESG, i cui criteri sono sempre più seguiti da investitori, aziende, autorità e Governi. Un recente rapporto ESG dell’ISS ha stabilito, infatti, che l’Europa rimane all’avanguardia in termini di regolamentazione della finanza sostenibile. In questo quadro si inserisce il 'Fit for 55' dell’UE, che ha fissato l’obiettivo di ridurre le emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 (rispetto ai livelli del 1990), allineando la legislazione a questo obiettivo, e il 'Green Deal' che mira ad affrontare il cambiamento climatico, con uno sguardo al benessere dei cittadini.

Le aziende europee, stima l’esperta di T. Rowe Price, potrebbero quindi essere meglio preparate per un contesto in evoluzione e in grado di beneficiare di una maggiore attenzione da parte degli investitori sostenibili. Ciò potrebbe anche rappresentare una fonte di innovazione e leadership di mercato in futuro.

Gli altri fattori di spinta, tra NGEU e tassi bassi

L’Europa ha il favore anche della brillante risposta che sta dando l’economia alla crisi sanitaria e potrebbe beneficiare, in particolare, dell’impulso atteso da servizi come l’ospitalità e i settori legati ai viaggi, tra gli altri, fornendo opportunità selettive per gli investitori. Senza contare che la liquidità accumulata dopo quasi due anni di restrizioni potrebbe anche stimolare la spesa dei consumatori insieme a investimenti aziendali più forti. Inoltre, il quadro politico rimane favorevole grazie alla politica monetaria accomodante e al sostegno fiscale senza precedenti del pacchetto di ripresa economica del NextGeneration EU. Infine, l’orientamento ciclico dei mercati europei, la politica fiscale di sostegno e le valutazioni relativamente attraenti forniscono un supporto a breve termine. Con la ripresa degli utili, soprattutto nei settori più 'value' c’è il potenziale per superare gli altri mercati regionali.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

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