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Borse europee: rimbalzo dopo apertura Ue su flessibilità
Dopo una settimana da incubo, finalmente arriva da Bruxelles un barlume di speranza per la ripresa delle Borse europee. La massima flessibilità richiesta, infatti, ha ridato ossigeno, dove l'avanzamento del Coronavirus e il crollo del prezzo del petrolio l'avevano tolto.
Le Borse europee rimbalzano al termine di una settimana da incubo, segnata dall’avanzamento accelerato dell’influenza da coronavirus e dal crollo del prezzo del petrolio. In loro soccorso è arrivato da Bruxelles un segnale forte e chiaro: “massima flessibilità sull’applicazione delle regole del patto di stabilità”. Il salvagente è stato lanciato dalla presidente della Commisione Ue, Ursula von der Leyen, che ha stemperato di molto il panico generatosi sulle parole della Presidente della Bce, Christine Lagarde, la quale aveva detto che “non siamo qui per accorciare gli spread: non è questa la funzione né la missione della Bce”.
L’Eurotower corregge il ‘tiro’ di Lagarde
Con uno spunto di orgoglio la Borsa di Milano (grazie anche allo stop alle vendite allo scoperto deciso dalla Consob) ha così chiuso l’ultima seduta della settimana con un +7,1% (Ftse Mib), segnando la migliore performance del Continente. In suo aiuto sono arrivati i ‘pesi massimi’, sia politici sia del mondo finanziario, come il capo-economista Bce, Philip Lane, che ha smussato in parte la posizione assunta (soprattutto con riferimento all’Italia) dalla numero uno dell’Eurotower. Il consiglio direttivo Bce, ha spiegato, non ha ritenuto di abbassare i tassi di deposito perché questa misura mostra i suoi effetti nel medio termine mentre l’attesa è che la crisi generata dal coronavirus, per quanto violenta nell’immediato, dovrebbe essere di natura temporanea.
Visco, l’azione della Bce non è stata ben compresa dai mercati
In ogni caso, ha assicurato Lane, "il consiglio direttivo mantiene l'opzione di futuri tagli dei tassi, se richiesto da un restringimento delle condizioni finanziarie o da una minaccia al nostro obiettivo di inflazione di medio periodo". In sintonia anche le parole del Governatore di Banca d’Italia, Ignazio Visco, secondo cui il pacchetto di misure concordato in seno alla Bce “non è stato ben compreso dai mercati ma è, in tutta la sua flessibilità, la risposta corretta alle difficoltà che potremmo avere in alcuni Paesi”. In futuro, ha aggiunto, “ci saranno non solo la liquidità necessaria, ma anche gli interventi per evitare che nei mercati ci siano diffusi timori tali da poter causare discrepanze troppo forti tra i tassi di diversi Paesi”.
Il bilancio settimanale di Piazza Affari è pesante
Il bilancio di Piazza affari dell’intera settimana, la prima caratterizzata dal blocco delle attività e circolazione imposto dal Governo in tutto il Paese, è pesante: l’indice di riferimento lascia sul terreno quasi un quarto del suo valore (-23,3%), che porta a -33% le perdite accumulate da inizio anno. Non sono da meno i segni rossi accusati anche dagli altri listini europei a fine settimana: Francoforte – 20,01%, Londra -16,97%, Parigi -19,86%.A farne le spese sono stati soprattutto i comparti maggiormente intaccati dall’influenza da coronavirus (come il turistico, -25,1% l’indice del settore) o quelli legati ai destini del petrolio come gli energetici (-29,15%). A Milano c’è da segnalare l’unico segno positivo, quello della Diasorin (+5,08%), che ha sviluppato un test di rapida risposta (il lancio sul mercato è atteso per fine marzo) per diagnosticare il coronavirus.
S&P: due incognite sulla strada della ripresa
La speranza è che la vigorosa ripresa delle quotazioni di venerdì non sia catalogabile come “il rimbalzo del gatto morto”, ovvero uno spunto di breve durata. Buona parte degli analisti è comunque ottimista, prevedendo un’accelerazione quando i mercati capiranno che l’emergenza da coronavirus sarà superata. Ma attenzione, sulla strada, secondo l’analisi di Standard and Poor’s, ci sono due importanti incognite: da un lato le misure di contenimento del coronavirus dovrebbero spingere in recessione tecnica l'Eurozona nel primo semestre, ma un danno più prolungato potrebbe venire da “un rialzo disordinato dell'euro” che avrebbe ricadute negative fino al 2021 inoltrato.
La Fed ha portato a zero i tassi di interesse Usa
Intanto arriva la notizia che dovrebbe dare maggiore solidità al rimbalzo dei mercati azionari: la Fed ha tagliato a sorpresa i tassi di interesse a 0-0,25% come misure d'emergenza per contrastare gli effetti della pandemia da coronavirus sull’economia. Inoltre la Banca federale statunitense (che aveva già tagliato i saggi appena lo scorso tre marzo) ha deciso di lanciare un massiccio programma di Quantitative Easing per acquistare 700 miliardi di dollari di titoli di stato al fine di sostenere l'economia e proteggerla dall'impatto della pandemia.
La scelta della Fed si inserisce nell’ambito di un'azione coordinata con le altre principali Banche centrali mondiali, per assicurare liquidità ai mercati.