- SEI UN CONSULENTE FINANZIARIO AUTONOMO?
- Scopri i vantaggi del nostro servizio
Eurozona: il Covid19 fa crollare la crescita economica
I primi conti europei vedono un grande influsso della pandemia da Coronavirus, infatti la frenata del Pil e dei consumi è senza precedenti. La Bce ha ribadito però il suo impegno a fare tutto quanto necessario per risollevare la congiuntura, con il rafforzamento del Pepp e altri strumenti.
La pandemia da coronavirus presenta i primi conti economici all’Europa: la frenata del Pil e dei consumi è senza precedenti. Non si salva nemmeno la Germania, da sempre la locomotiva del continente. Sulla sua scia, e con performance nettamente peggiori, tutti gli altri Paesi, Italia compresa. La Bce ha ribadito il suo impegno a fare tutto quanto necessario per risollevare la congiuntura, anche prendendo in considerazione un aumento del programma Pepp e l’adeguamento degli altri strumenti messi in cantiere o per contrastare gli effetti del ciclone Covid-19.
-3,8% il Pil del primo trimestre, il calo più forte dal 1995
I numeri forniti dall’Eurostat non lasciano margine ai dubbi: nel primo trimestre il Pil dell’Eurozona ha accusato una crescita negativa del 3,8% congiunturale (+0,1% nel quarto trimestre 2019) e di -3,2% su base tendenziale. Si tratta del calo del più ampio dal 1995. Il calo più forte si è registrato in Francia (-5,8%), seguita da Spagna (-5,2%) e Italia (-4,7%). Segno negativo anche per l’economia tedesca che, pur contenendo la flessione a -2,2%, ha accusato il peggiore calo dalla crisi del 2008 e il secondo dopo la riunificazione.
De Guindos, attesa una flessione molto più ampia nel II trimestre
“Nel primo trimestre abbiamo avuto una caduta del Pil di circa il 4% e per il secondo ci aspettiamo una contrazione nettamente peggiore, pari a 2-3 volte il calo dei primi tre mesi. Il Covid-19 ha avuto un impatto brutale sull’attività economica dell'Eurozona e per l'intero anno ci aspettiamo una flessione attorno al 9%, una stima analoga a quella del Fmi e della Commissione Europea”. Lo ha detto il vicepresidente della Bce, Luis de Guindos, il quale stima che la ripresa possa iniziare nel terzo trimestre, continuare nel quarto e nel 2021 crescere del 6-6,5%. Molto, ha detto, dipenderà da quanto durerà la pandemia, se ci saranno nuove ondate di contagio e quando saranno rimosse le misure di isolamento sociale.
Preoccupa la flessione dei consumi
A preoccupare la Bce è soprattutto il deterioramento degli indicatori dei consumi, anche se nel post-lockdown ritiene che la domanda repressa possa avere “un impatto positivo”. Il clima di fiducia dei consumatori, scrive nel suo bollettino economico, ha registrato un forte calo, scendendo a -22,7 ad aprile (da -6,6 a febbraio) e avvicinandosi ai minimi storici registrati a marzo 2009. “Tuttavia – secondo l’Eurotower - ci sono indicazioni del fatto che il calo nel clima di fiducia dei consumatori potrebbe, di fatto, sottostimare il calo di fondo dei consumi”.
Bce, ribadisce massimo impegno per aiutare i cittadini
Le misure incisive e mirate di politica monetaria adottate dalla Bce all'inizio di marzo hanno fornito un sostegno essenziale all'economia dell'area dell'euro, in special modo ai settori più esposti alla crisi. Lo ha sottolineato ancora la Bce, rilevando che tali provvedimenti “agevolano le condizioni di liquidità e contribuiscono al flusso del credito a favore di famiglie e imprese, soprattutto delle piccole e medie imprese, nonché al mantenimento di condizioni finanziarie favorevoli per tutti i settori e in tutti Paesi”. Allo stesso tempo, prosegue il bollettino, “nell'attuale contesto economico in rapida evoluzione, il Consiglio direttivo ribadisce il massimo impegno a fare tutto ciò che sarà necessario nell'ambito del proprio mandato per sostenere tutti i cittadini dell'area dell'euro in questo momento di estrema difficoltà”.
Pronta a rafforzare il programma Pepp e gli altri strumenti
Questo impegno, viene precisato, è soprattutto “in riferimento al ruolo del Consiglio stesso nell'assicurare la trasmissione della politica monetaria a tutti i settori dell'economia e a tutti i Paesi, nel perseguimento del suo mandato di stabilità dei prezzi”. Il Consiglio direttivo, conclude il bollettino, “è pertanto assolutamente preparato a incrementare l'entità” del Pepp e ad adeguarne la composizione, nella misura necessaria e finché le circostanze lo richiederanno. In ogni caso, il Consiglio è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti, ove opportuno, per far sì che l'inflazione converga stabilmente verso l'obiettivo perseguito, coerentemente con l'impegno a favore della simmetria.