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Fed: nessun rialzo dei tassi almeno fino al 2023
La Federal Reserve, stimando che l’inflazione Usa non tornerà al 2% prima di un triennio, ha in pratica indicato che i tassi di interesse non saranno alzati prima del 2023. Gli analisti non escludono possibili nuovi acquisti di asset con deterioramento dati.
La Federal Reserve ha fissato requisiti più alti per tornare ad aumentare i tassi di interesse, lasciando la prospettiva di mantenerli vicini allo zero per almeno altri 3 anni. Ma per sostenere queste premesse serve un maggior stimolo fiscale. Tuttavia, indicano concordi gli analisti, per portare avanti questa linea strategica servono altre iniziative, soprattutto sul piano degli stimoli fiscali. In altre parole, i saggi di riferimento statunitensi rimarranno vicini allo zero almeno fino alla fine del 2023 per aiutare la ripresa economica statunitense a recuperare sugli effetti subiti dalla pandemia da coronavirus.
Politica ‘super-accomodante’ fino al 2024
Nell’ultima riunione prima delle elezioni presidenziali Usa, in calendario per il prossimo martedì 3 novembre, il Federal Open Market Committee, il braccio operativo di politica monetaria della Banca centrale d’Oltreoceano, ha confermato i saggi di riferimento tra lo zero e lo 0,25%, fascia in cui erano stati portati nella fase più critica dell’emergenza sanitaria. Le linee di indirizzo rese note dalla Fed per il 2023, per altro, mostrano che il tasso potrebbe restare vicino allo zero anche fino al 2024. Gli addetti ai lavori sono stati in parte delusi, perché si aspettavano la conferma che la Fed avrebbe portato avanti gli acquisti di titoli.
Schroders, Fed aspetterà l’inflazione salire
Un’analisi efficace di quello che è successo arriva da Keith Wade, chief economist e strategist di Schroders, secondo cui nonostante l’outlook più ottimistico e l’introduzione di un quadro più accomodante, la Fed non ha intrapreso alcuna nuova azione. I tassi e il ritmo degli acquisti di asset sono rimasti infatti invariati, nonostante abbia delineato il nuovo target di inflazione media, affermando che punterà a raggiungere un’inflazione moderatamente sopra il 2% per un certo periodo di tempo, in modo che l’inflazione media si tenga sul 2% nel tempo, e che le aspettative di più lungo termine sull’inflazione restino ben ancorate al 2%.
L’inflazione tornerà al 2% solo tra tre anni
E le nuove proiezioni economiche mostrano che l’inflazione Usa tornerà al 2% solo nel 2023, senza alcuna variazione dei tassi, e ciò – sostiene ancora l’esperto - demarca un cambio di passo rispetto al passato, quando la Fed avrebbe comunicato un inasprimento della politica monetaria in risposta a un outlook simile. In pratica la Fed non ritiene più necessario agire in anticipo rispetto a un potenziale aumento dell’inflazione sopra il 2%, al contrario di quanto succedeva in passato quando la strategia opposta rifletteva il ritardo persistente che incontrava tra le azioni di politica e il loro impatto sull’economia reale.
BlueBay, possibili nuovi acquisti con deterioramento economia
Il Fomc sembra concentrato a implementare politiche per supportare il più possibile la ripresa economica. Ne è convinto Mark Dowding, Cio di BlueBay, che non esclude però che nel caso non ci fossero ulteriori stimoli fiscali, la Fed potrebbe aumentare i propri acquisti di asset dal prossimo incontro, soprattutto se i dati iniziassero a deteriorarsi. Da una parte, avverte, il presidente Jerome Powell sa che la politica monetaria potrebbe non essere lo strumento giusto da usare, ma è l’unico a sua disposizione. E comunque, aggiunge, è consapevole che un aumento degli acquisti di titoli potrebbe generare ulteriore inflazione dei prezzi.