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Ocse: crollo Pil mondiale 2020 inferiore al previsto
L’Ocse ha rivisto la crescita mondiale 2020 a -4,5 pct, ammonendo tuttavia che lo slancio è diventato meno brillante con l’allentamento delle misure anti-contagio. Il Pil italiano è stato corretto a -10,5 pct per quest’anno e a +5,4 pct per il prossimo.
La situazione di crisi provocata dalla pandemia da coronavirus ha colpito tutte le economie mondiali, senza distinzione di sorta, è senza precedenti ed è quindi ancora più difficile fare previsioni sulla ripresa della congiuntura mondiale. Le variabili, insomma, sono troppe e diverse sono anche le strategie messe in campo dai Paesi. Per questi motivi l’Ocse ha provveduto a correggere, questa volta in meglio, le proprie stime al riguardo. Nell’Interim Economic Oulook tra le nuove statistiche spiccano la performance positiva attesa per la Cina e il dato dell’Italia, che ‘naviga’ in una tra le peggiori recessioni del G20. E un monito: le incertezze restano elevate e la ripresa economica iniziata nei mesi estivi ha già perso slancio con l’allentamento delle misure anti-Covid.
Per quest’anno atteso -4,5% e nel prossimo +5%
Nonostante la correzione in positivo, il segno meno resta pesante e, avvertono gli esperti dell’Ocse, poteva essere ben peggiore “senza il supporto rapido ed efficace delle politiche introdotte in tutte le economie”. Insomma, oggi indicano il Pil globale di quest’anno in arretramento del 4,5% (-6% a giugno) e in ripresa del 5% nel prossimo. Quest’ultimo dato, però, è stato rivisto in calo (da +5,2%) perché i rischi restano alti. Possibili focolai e nuove conseguenti misure restrittive potrebbero, infatti, tagliare di 2-3 punti la crescita globale nel 2021 (che risulterebbe quindi dimezzata). L’Ocse tuttavia non esclude la possibilità di un recupero della fiducia di consumatori e imprese più vigorosa e questo che potrebbe aggiungere 2 punti al Pil del prossimo anno.
Dal coronavirus uno shock senza precedenti
Secondo il rapporto, la pandemia ha determinato “uno shock senza precedenti nei tempi moderni”, con effetti che hanno interessato tutti gli aspetti dell’economia. Per esempio, a causa delle restrizioni di movimento, il commercio globale è crollato di oltre il 15% nel primo semestre. A tutto lo scorso maggio le misure di protezione del lavoro riguardavano circa 50 milioni di occupati nell’Ocse, ovvero “dieci volte più della crisi finanziaria”. La spesa delle famiglie in beni durevoli è sì rimbalzata, ma quella dei servizi (soprattutto nel turismo) è ancora in sofferenza. Nel frattempo gli investimenti delle imprese sono fermi. A fine 2021, stima l’Ocse, molti Paesi avanzati “avranno perso l'equivalente di 4-5 anni di crescita di reddito reale pro-capite”.
Pil Italia rivisto a -10,5% per il 2020 e a +5,4% per il 2021
Nell'Outlook di settembre l’Ocse ha corretto le attese relative al Pil Italiano, prevedendo un calo più contenuto per quest’anno e mettendo in conto però un rimbalzo meno brillante per il prossimo. Nel dettaglio, stima il calo del Pil del nostro Paese a -10,5% per il 2020, (0,8 punti in meno dal -11,3% indicato a giugno). Per il 2021 le attese sono +5,4%, con una correzione di ben 2,3 punti (da +7,7%), la più ampia tra i maggiori Paesi. La performance del Pil italiano attesa quest’anno, inoltre, risulta essere la peggiore tra i big industrializzati e la terza peggiore tra i Paesi del G20, subito dietro Argentina e Sud Africa. Da rilevare, comunque, che tutti i principali Paesi industrializzati registrano un rialzo delle stime per il 2020, così come un taglio per il 2021.
Quest’anno solo il Pil cinese con un segno più tra i G20
Nel gruppo del G20 sarà solo la Cina che riuscirà a chiudere il 2020 con una crescita del Pil, rivisto a +1,8%, di ben 4,4 punti dalla stima di giugno, e troverà anche una robusta accelerazione (+8%) nel 2021. La congiuntura andrà peggio del previsto invece in India, la cui performance è stata corretta a -10,2% dal -3,7% di giugno. Il Regno Unito dovrebbe fare meno peggio di quanto previsto a giugno, -10,1% anziché del precedente -11,5%, e questo relega l’Italia all’ultimo posto tra i Paesi del G7. Nel rapporto dell’Ocse di settembre le previsioni per la Germania sono state corrette a -5,4% per il 2020 e a +4,6% per il 2021, quelle della Francia rispettivamente a -9,5% e a +5,8%, quelle degli Stati Uniti a -3,8% e a +4% e quelle del Giappone a -5,8% e a +1,5%.