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Fondi 2019: Borse snobbate, reddito fisso pigliatutto
Il risparmio gestito ha registrato una raccolta netta di 336 miliardi. Il 2019 è stato un anno estremamente positivo per l’azionario, perchè questo mercato è stato scelto dalla maggior parte degli investitori. Le obbligazioni hanno beneficiato a pieno titolo della retromarcia delle Banche Centrali.
L’industria europea del risparmio gestito lo scorso anno ha registrato una raccolta netta di 336 miliardi (prodotti monetari esclusi). I fondi azionari sono stati ignorati per gran parte dell’anno, nonostante i forti rialzi delle Borse mondiali, a fronte del boom registrato dall’obbligazionario. Il 2019 è stato infatti un anno estremamente positivo per l’azionario, come rivela il +29% segnato dal Morningstar Global Markets Index NR. Le obbligazioni, dal canto loro, hanno beneficiato a pieno titolo della retromarcia delle Banche Centrali, le quali prevedevano inizialmente di chiudere i rubinetti e che invece hanno deciso di riabbassare i tassi e di riprendere i programmi di allentamento quantitativo.
La Bce comprime i rendimenti dei bond e sostiene le Borse
La politica monetaria espansiva degli Istituti di emissione se da una parte ha contribuito ad un’ulteriore compressione dei rendimenti dei titoli di Stato, dall’altra ha ridato ossigeno ai segmenti più rischiosi dei mercati dei bond, rinnovando la fiducia nelle prospettive dell’economia mondiale. Se si eccettua lo spunto record (il migliore mese dell’anno) registrato a dicembre (afflussi netti per 31 miliardi di euro), i fondi azionari con sede in Europa nell’intero 2019 hanno visto una raccolta netta per appena 22 miliardi. Insomma, rileva Morning Star, “il rally azionario dell’anno scorso sarà ricordato come uno dei più snobbati, dato che molti investitori azionari sono rimasti in disparte per buona parte del periodo”, eccetto nell’ultima parte.
Gli obbligazionari a passo di carica
Di conseguenza i fondi obbligazionari hanno scritto tutta un’altra storia: il settore nell’intero 2019 ha attirato flussi per 329 miliardi, superando così anche il precedente record di 325 miliardi del 2017. Nel periodo, le categorie più popolari sono state le obbligazioni corporate in euro, i bond globali flessibili e le obbligazioni globali dei mercati emergenti (in valuta forte). I fondi bilanciati hanno incassato nuove sottoscrizioni per un importo di 29 miliardi, il livello annuale più basso dal 2012. Anche in questo caso le vendite sono aumentate nell'ultimo trimestre dell'anno. Bilancio 2019 negativo invece per i fondi alternativi, con gli investitori usciti per 52 miliardi di euro da questi hedge funds regolamentati. Questi prodotti, sottolinea l’analisi, hanno subito deflussi in ogni mese dal settembre 2018.
I prodotti auriferi trascinano i fondi ‘commodities’
I fondi che hanno come sottostante le materie prime, nel corso del 2019 hanno registrato forti afflussi, soprattutto grazie all’elevata domanda di prodotti auriferi. Con gli investitori più fiduciosi nelle prospettive dell'economia e della redditività delle imprese. Tuttavia gli afflussi verso le ‘commodities’ hanno subito un considerevole rallentamento nella parte finale dell’anno. I comparti monetari, da parte loro, hanno segnato una raccolta netta complessiva di 84 miliardi, ma bisogna ricordare che a dicembre hanno subito cospicui deflussi da parte di molti investitori che hanno svoltato a favore dell’azionario. In totale i fondi a lungo termine hanno registrato una raccolta netta di 336 miliardi di euro nel 2019 (monetari esclusi), quasi la metà dei quali arrivata nell'ultimo trimestre dell'anno.
Nuovo record per il patrimonio gestito globale
Sostenuto dal rally dei mercati, a fine dicembre il patrimonio gestito globale ha aggiornato il nuovo livello record a 9.696 miliardi di euro, in aumento rispetto agli 8.187 miliardi di fine 2018. L’inesorabile ascesa della gestione passiva è ormai una tendenza stabile in Europa e il 2019 non ha fatto eccezione. Se si escludono i fondi monetari, la quota di mercato dei comparti indicizzati europei è salita al 18,9% a fine dicembre, rispetto al 16,7% di un anno prima. Negli Stati Uniti, il mercato di riferimento in termini di crescita dei fondi passivi, i replicanti rappresentano ora oltre il 40% delle attività detenute in fondi a lungo termine.
Le case di gestione, la leadership di Pimco
A livello di Sgr, Pimco si trova in cima alla lista in termini di afflussi 2019 all’interno dello spettro attivo, grazie soprattutto alle forti vendite del suo fondo di punta, Pimco GIS Income. Invesco è la fund house che ha sofferto di più per quanto riguarda i fondi gestiti attivamente. La società Usa ha chiuso il suo secondo anno consecutivo in negativo e con dicembre 2019 ha segnato il suo ventitreesimo mese di seguito di deflussi netti. I rimborsi hanno colpito in gran parte i fondi multistrategy, UK equity income e azionari Europa a grande capitalizzazione. Lato gestione passiva, iShares domina la classifica della raccolta annuale, grazie ai significativi flussi verso i fondi a reddito fisso in dollari e in euro. L’iShares Core € Corp Bond ETF è stato il miglior replicante dell’anno in termini di vendite per il fornitore ETF di BlackRock (e anche all'interno dello spettro passivo), con oltre 5,4 miliardi di nuove sottoscrizioni.