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Fondi: brillante raccolta del risparmio nel II trimestre
Brillante secondo trimestre per l’industria del risparmio gestito, che chiude con una raccolta netta di 11,3 miliardi. Bene i fondi aperti, anche se i maggiori flussi si sono concentrati sulle gestioni collettive e, in particolare, sui fondi azionari. È continuata la fuga dai flessibili.
L’industria del risparmio gestito in Italia ha messo a segno un secondo trimestre in deciso recupero, forte del brillante andamento della raccolta che – a sua volta – è stata stimolata dal positivo andamento dei mercati finanziari. In altre parole, secondo la mappa trimestrale disegnata da Assogestioni, è stato superato il drammatico tonfo accusato durante i mesi più acuti della pandemia da coronavirus. A fare da traino, dopo tre mesi trascorsi sotto tono, sono stati i fondi azionari. Buona la tenuta dei monetari nell’arco gennaio-giugno, mentre in deficit sono ancora una volta i fondi flessibili.
I mesi bui del coronavirus messi alle spalle
Andiamo nel dettaglio. Il secondo trimestre di quest’anno ha dunque visto il massiccio ritorno degli investitori sul risparmio gestito, in fuga invece nei primi mesi dell'anno: nel periodo aprile-giugno il sistema ha totalizzato una raccolta netta positiva per 11,3 miliardi di euro. A causa dei -12,1 miliardi accusati nei primi tre mesi, il bilancio del primo semestre 2020 resta ancora di segno negativo: -736 milioni. Buona comunque la risalita del patrimonio gestito, in particolare per effetto dell’attività di gestione (ovvero il buon andamento registrato dai mercati), salito a 2.265,6 miliardi di euro dai 2.139,8 di fine marzo.
Bene i fondi aperti, il traino dalle gestioni collettive
La quota degli asset investita nei fondi aperti e chiusi si è attestata al 48,5% del totale (1.098 miliardi), mentre il rimanente 51,5% (1.167 miliardi) è impegnato nelle Gestioni di portafoglio. Alla fine di marzo, secondo il resoconto pubblicato dall’Associazione di categoria, queste percentuali si collocavano rispettivamente al 47,8% e al 52,2%. L’impulso maggiore per la raccolta è arrivato dalle gestioni collettive, che archiviano il secondo trimestre a +16,2 miliardi e, dopo -11 miliardi persi nei primi tre mesi, segnano un bilancio da inizio anno di +5,3 miliardi. In aprile-giugno sono andati molto bene i fondi aperti, con movimentazioni positive per +14,8 miliardi (-12,1 miliardi nel primo trimestre) e un saldo di +2,7 miliardi da gennaio.
Bilancio pesante per le gestioni di portafoglio
Da segnalare ancora il costante interesse registrato in questa prima parte dell'anno per i fondi chiusi, che portano a casa nel secondo trimestre una raccolta netta di 1,32 miliardi di euro (che si aggiungono agli 1,24 miliardi consolidati nei primi tre mesi), per un totale da inizio anno a +2,57 miliardi. Le gestioni di portafoglio hanno chiuso il primo semestre con un segno negativo: -6,01 miliardi, alla luce dei forti deflussi che hanno segnato il comparto sia nel primo (-1,18 miliardi) sia, soprattutto, nel secondo trimestre (-4,84 miliardi).
I fondi azionari guidano la riscossa
Per quanto riguarda i fondi aperti, la macrocategoria che ha segnato nel secondo trimestre la performance migliore è stata quella dei fondi azionari, con una raccolta positiva per 8,5 miliardi (dopo -6 miliardi nel primo trimestre), che porta il saldo del semestre a +2,5 miliardi. Segni positivi nel secondo trimestre anche per i monetari (+4,23 miliardi, dopo +8,22 miliardi nel primo e +12,45 miliardi il saldo da inizio anno), gli obbligazionari (rispettivamente +2,9 miliardi, -7,45 miliardi e -4,56 miliardi) e i bilanciati (+1,1 miliardi, +755 milioni e 1,86 miliardi).
Continua la fuga dai flessibili
È continuata invece la disaffezione per i flessibili, anche se è apparsa meno virulenta rispetto alla prima parte dell’anno: -1,75 miliardi nel periodo aprile-giugno, dopo -7,52 miliardi in gennaio-marzo (-9,27 miliardi il bilancio del semestre). Secondo la mappa di Assogestioni, i fondi di diritto italiano hanno chiuso il secondo trimestre con deflussi per 436 milioni (-2,3 miliardi nel primo trimestre), con un saldo di -2,7 miliardi da gennaio. Inversione di rotta in positivo invece per i fondi di diritto estero, che nell’utimo trimestre hanno raccolto +15,28 miliardi e che riportano in territorio positivo (dopo i -9,8 miliardi del primo trimestre) il totale dei flussi da inizio anno: +5,4 miliardi.