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Fondi: gennaio negativo per la raccolta, patrimonio record
Gennaio ha mostrato una performance negativa, infatti il mese si è chiuso in flessione per 4,7 miliardi di euro per la raccolta registrata dall’industria del risparmio gestito. Il sistema ha registrato flussi netti in uscita per le gestioni collettive e per le gestioni di portafoglio.
Il mese di gennaio si è chiuso in flessione per 4,7 miliardi di euro per la raccolta registrata dall’industria del risparmio gestito. Il sistema ha registrato flussi netti in uscita sia per quanto riguarda le gestioni collettive, sia per le gestioni di portafoglio. Dietro la perfomance negativa, che si contrappone al brillante dato di dicembre (+10,3 miliardi), ci sono – spiega in una nota Assogestioni - alcuni rilevanti movimenti infragruppo. Il patrimonio complessivamente gestito dal settore è salito fino a raggiungere i 2.321 miliardi di euro e mette a segno un nuovo massimo storico (dai 2.306 miliardi del mese precedente).
Aumenta peso delle gestioni di portafoglio
Nel dettaglio, risultano aumentate le masse relative alle gestioni di portafoglio, passate a 1.186,3 miliardi dai 1.171 miliardi di dicembre (per un peso salito al 51% dal 50,8%). È rimasto invece praticamente invariato, a 1.134,6 miliardi da 1.135 miliardi (al 48,9% dal 49,2% degli asset), il patrimonio delle gestioni collettive. Il dato di raccolta registrato dalle Gestioni di Portafoglio, precisa la nota di Assogestioni, “risente in particolare del trasferimento da parte del Gruppo Credem di un mandato di gestione infragruppo delle polizze assicurative Unit Linked da Euromobiliare AM Sgr a Credemvita”.
Gli effetti dell’operazione infragruppo di Credem
L'operazione del Gruppo Credem, ha comportato, in particolare, “l'uscita dal perimetro della rilevazione Assogestioni di circa 3 miliardi di euro, registrati in diminuzione del patrimonio gestito e come raccolta netta negativa”. Il fenomeno, precisa a questo riguardo lo stesso istituto, “non è collegato in alcun modo a disinvestimenti della clientela: le succitate masse restano all'interno del Gruppo Credem”. Pur considerando questo elemento, i flussi di gennaio hanno accusato un segno negativo, sia per le gestioni collettive (-2,1 miliardi dopo +3,8 miliardi a dicembre), sia per i mandati (-2,5 miliardi dopo +6,45 miliardi).
I fondi aperti invertono la rotta
Scendendo più nel dettaglio, per quanto riguarda le gestioni collettive a gennaio la raccolta netta dei fondi aperti è stata negativa per -2,3 miliardi (+3,2 miliardi a dicembre), mentre i fondi chiusi hanno segnato un +170 milioni (comunque in rallentamento dai +576 milioni consolidati nel mese precedente). Nelle gestioni di portafoglio, secondo la mappa mensile disegnata da Assogestioni, i mandati nel segmento retail hanno segnato un +267 milioni (+447 milioni), mentre quelli per gli istituzionali c’è stata una brusca inversione di rotta: a -2,8 miliardi dai +6 miliardi di dicembre.
Le preferenze dei risparmiatori ai bilanciati
Già in gennaio, rispetto a quanto visto nei mesi precedenti, l’indirizzo dei risparmiatori è mutato, sia per le incertezze mostrate dall’economia mondiale sia per il rapido diffondersi dell’influenza da coronavirus. Tra i fondi, le preferenze sono andate soprattutto verso i bilanciati, che hanno registrato una raccolta netta di +649 milioni (+416 milioni). Più timido l’approccio riservato agli obbligazionari, che a stento hanno chiuso su un territorio positivo (+8 milioni, dopo il brillante +2,3 miliardi del mese precedente). La prudenza degli investitori trova conferme nella raccolta netta dei fondi azionari (-116 milioni dopo +560 milioni) e nella nuova fuga dai flessibili (-2 miliardi dopo il timido spunto di dicembre (+226 milioni).
Ancora deflussi per i monetari
Ancora un bilancio si segno negativo per i fondi monetari, che in gennaio hanno accusato deflussi per 694 milioni di euro (che si aggiungono ai -205 milioni di dicembre). I fondi di diritto italiano hanno registrato uscite per 470 milioni (-519 milioni nell’ultimo mese del 2019), mentre radicale e pesante inversione di rotta per le movimentazioni sui fondi di diritto estero, che hanno denunciato per gennaio deflussi per 1,843 miliardi dopo la brillante performance (+3,745 miliardi) di dicembre. Nel complesso, il primo mese dell’anno ha visto una raccolta positiva solo per 17 case su 56 monitorate (23 in dicembre).