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Fondi: le incertezze si riflettono sulla raccolta
Secondo mese consecutivo con segno negativo per la raccolta netta del risparmio gestito, ammontata in giugno a meno 1,16 miliardi. Le masse gestite sono diminuite del 4,9 per cento a 2,28 miliardi su cui ha pesato per il 2,8 per cento l’andamento dei mercati finanziari.
Secondo mese consecutivo con segno negativo per l’industria del risparmio gestito, che in giugno paga le pesanti perdite accusate dai mercati finanziari e il persistente quadro poco favorevole segnato dalle turbolenze di medio periodo sia sul fronte economico (col rallentamento della crescita, che minaccia di sfociare in recessione) sia su quello geopolitico (con la guerra in Ucraina). Le uscite, tuttavia, risultano inferiori rispetto al mese di maggio, mentre si conferma la fuga sempre massiccia dai fondi obbligazionari, affiancata da un maggiore pessimismo rispetto ai flessibili. Per contro, restano positive le sottoscrizioni sui fondi azionari (ma il volume si dimezza rispetto al mese precedente) e c’è una corsa verso i monetari.
-2,8% l’incidenza dei mercati sul volume delle masse
Il patrimonio gestito si è assottigliato del 4,9% congiunturale a 2.277,7 miliardi di euro (-1,16 miliardi). A determinarne il calo, precisano dall’Ufficio studi di Assogestioni, è stato soprattutto l’effetto mercato che è quantificato in circa -2,8%. Le masse per il 52,4% (53,1% nel mese precedente) sono impiegate in gestioni collettive, tra fondi aperti e chiusi, e per il restante 47,6% in gestioni di portafoglio. Per quanto riguarda la raccolta netta di giugno, è negativa per 1,163 miliardi (-1,274 miliardi in maggio), che abbassa il saldo positivo accumulato dall’inizio dell’anno a 6,51 miliardi. Le gestioni collettive chiudono giugno con una raccolta netta negativa per 1,4 miliardi di euro (-40 milioni in maggio) per un saldo da gennaio pari a +14,3 miliardi di euro.
Male i fondi aperti, resistenti quelli chiusi
Nella categoria delle gestioni collettive, i fondi aperti segnano deflussi per 2,06 miliardi (-370 milioni), mentre i fondi chiusi chiudono in positivo, raddoppiando il dato di maggio: a 654 milioni (330 milioni). Nelle gestioni di portafoglio, che archiviano il mese con flussi netti positivi per 239 milioni (-1,23 miliardi in maggio), per un saldo da gennaio negativo per 7,79 miliardi, chiudono in positivo sia le operazioni retail (+36 milioni contro 335 milioni in maggio, per un saldo semestrale pari a +4,63 miliardi) sia i mandati istituzionali (rispettivamente +203 milioni, -1,57 miliardi e -12,42 miliardi). L’attenzione degli investitori, nonostante l’elevata volatilità dei mercati finanziari, rimane ancora concentrata sull’azionario.
La fuga dai fondi obbligazionari, resistenti gli azionari
I fondi azionari hanno registrato in giugno afflussi per 1,32 miliardi, in netto ribasso dai 2,53 miliardi di maggio, che però portano il saldo accumulato da gennaio a 15,34 miliardi. In positivo chiude anche la raccolta netta sui monetari, ammontata a 792 milioni (190 milioni a maggio) per un saldo semestrale a +4,76 miliardi. I bilanciati segnano flussi netti positivi per 147 milioni (608 milioni), per un bilancio da gennaio pari a + 7,17 miliardi. Segni negativi invece per i fondi obbligazionari, che registrano uscite nette per 3,37 miliardi di euro (-3,3 miliardi) e che portano il saldo dei primi sei mesi dell’anno a -14,62 miliardi. Più che raddoppiano i deflussi dai flessibili: a -941 milioni (-394 milioni), per un saldo da gennaio di -693 milioni.
Per quanto riguarda la denominazione, segno positivo per i fondi di diritto italiano (raccolta netta pari a +57 milioni contro -179 milioni in maggio) e negativo per i fondi di diritto estero (per una raccolta netta pari a -2,11 miliardi dopo -191 milioni).