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Fondi Ue: investitori lievemente più propensi al rischio
Secondo gli esperti il risparmio gestito ha beneficiato in maggio di mercati in forte ascesa. Considerando i fondi monetari, gli asset sono cresciuti dell’1,5%, mentre i fondi a lungo termine hanno registrato flussi netti in entrata pari a 53 miliardi di euro a maggio.
L'industria europea del risparmio gestito ha beneficiato in maggio, per il secondo mese consecutivo, di mercati in forte ascesa. Di riflesso gli AUM dei fondi a lungo termine (ammontare del capitale gestito) sono aumentati dell’1,69 per cento, da 8,85 trilioni di euro a fine aprile a 9 trilioni di euro al 31 maggio. Considerando i fondi monetari, gli asset sono cresciuti dell’1,5%, da 10.228 trilioni di euro a 10.385 trilioni di euro. È quanto emerge da più recente report di Morningstar, secondo cui i fondi a lungo termine (ossia tutte le asset class esclusi i monetari) hanno registrato flussi netti in entrata pari a 53 miliardi di euro a maggio, leggermente più dei 48 miliardi di euro di aprile.
Morningstar, brillano i fondi esposti verso le materie prime
I fondi obbligazionari, da parte loro, hanno di nuovo guidato la raccolta, attirando 38 miliardi di euro. Per la precisione, la maggior parte dei flussi ha riguardato i corporate bond, comprese le categorie ad alto rendimento. Da rilevare che gli afflussi verso i fondi azionari (9,75 miliardi), secondo il rapporto dal titolo ‘Morningstar European Asset Flows Commentary’, sono stati meno della metà del livello registrato nel mese precedente. Al contrario i fondi esposti verso le materie prime hanno invece vissuto il loro miglior mese di sempre in termini di raccolta. In questo caso, i flussi sono stati trainati dall’elevata domanda di prodotti auriferi (ETF ed ETC). Anche i flussi verso i fondi specializzati sull’energia sono continuati, anche se a un ritmo inferiore rispetto a quello visto in aprile, quando i replicanti con focus sul petrolio erano stati molto popolari.
La leadership del mese a Pimco
Con quasi 4,4 miliardi di euro, Pimco è risultata in cima alla lista in termini di afflussi all'interno dello spettro attivo. Invesco ha subito invece i deflussi più elevati tra i gestori attivi, perdendo quasi 1,4 miliardi di euro. Tra i provider di fondi passivi, iShares è stata prima con oltre 5,4 miliardi di euro di asset raccolti, mentre Actiam ha subito i deflussi più alti (322 milioni di euro).
Sugli scudi i settori energia e salute
Gli investitori, alla luce del costante recupero registrato dai mercati durante lo scorso maggio, “si sono spostati cautamente verso attività rischiose, mentre la volatilità ha continuato a imperversare” ha osservato Ali Masarwah, director Emea editorial Research di Morningstar. I flussi netti verso i fondi azionari a gestione attiva, ha rilevato, sono ammontati a 12 miliardi di euro, “trainati dall'elevata domanda di comparti esposti al settore della tecnologia, della salute e ai titoli globali growth”. A causa della perdurante sotto-performance rispetto al mercato generale e ai growth, “i fondi value – ha concluso - hanno subito forti deflussi, così come i fondi azionari attivi con focus sui mercati emergenti”.
Pesano i riscatti sugli ETF nei fondi azionari passivi
Valerio Baselli, senior editor EMEA editorial research, ha aggiunto che “fatto estremamente raro, i fondi azionari passivi hanno subito deflussi in un contesto di mercato positivo. Ciò si può principalmente ricondurre ai riscatti che hanno interessato principalmente gli ETF, ma anche i fondi azionari indicizzati non quotati. L’elevata domanda di fondi del comparto tecnologico, farmaceutico e azionari globali growth è stata controbilanciata dai deflussi pari a quasi 1 miliardo di euro dai fondi US large-cap blend e dai fondi Europe large-cap blend. Al contrario, gli index fund obbligazionari hanno registrato il mese migliore da luglio 2019”.