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Confindustria: ripartenza difficile e fragile
Confindustria vede una ripartenza difficile dell'Italia. L'industria e i servizi zoppicano e c'è poca fiducia negli investimenti e nel mercato dell'export, ma anche nel turismo. L'economia del nostro Paese fotografata da Confindustria ha questo aspetto.
“In Italia ripartenza difficile e fragile per industria e servizi, con poca fiducia per consumi e investimenti, export e turismo in rosso e ore lavorate in caduta”. Così Confindustria fotografa la situazione economica del nostro Paese, che deve fare i conti non solo con gli effetti della pandemia da coronavirus. Infatti, secondo l’analisi, sullo sfondo c’è uno scenario mondiale “debole e incerto” e “con il commercio che fatica, mentre le Borse sono in recupero parziale e il petrolio segnala ripresina”. Il panorama vede anche un’Eurozona ancora nel tunnel, il Regno Unito in difficoltà, mentre “negli USA la ripartenza è debole e la Cina è in timida risalita”. Secondo Confindustria, comunque, ci sono anche alcune buone notizie, che arrivano dal “credito in aumento”, mentre non è scontato che continui il calo dello spread sovrano.
Il problema ora è che la domanda resta bassa
I dati del PMI confermano che, nonostante la graduale fine del lockdown e la possibilità di riapertura dell’attività, la risalita non è completa. È apprezzabile, anche se parziale, nell’industria (45,4 a maggio), che aveva registrato un tonfo ed era già in difficoltà prima del Covid. Lo è molto meno invece nei servizi (dove alcuni comparti riaprono a giugno), che restano in forte difficoltà (28,9) dopo il tracollo subito. “Il problema ora – secondo l’analisi di Confindustria - è la domanda che resta bassa, per vari beni e servizi, frenando le imprese che hanno riaperto e facendo accumulare scorte”.
Pil II trimestre stimato in calo del 9%
Per questo il secondo trimestre appare già adesso compromesso, considerato che in aprile la produzione è scesa del 19,1% (-28,4% in marzo) e nonostante il recupero atteso in maggio e giugno, nel secondo trimestre segnerà un calo di circa il 20%. “Si conferma, perciò, - secondo Viale dell’Astronomia - un crollo del PIL (stimato a circa -9%, dopo -5,3% nel primo)". “Questo sarà il punto di minimo della recessione, perché con la risalita faticosamente avviata si creano le condizioni per registrare un rimbalzo nel terzo trimestre” prevede Confindustria, la quale ha rilevato che in maggio la fiducia dei consumatori è rimasta bassa e i giudizi sull’opportunità di acquisto di beni durevoli molto negativi: un “brutto segnale per i consumi”.
Fiducia delle imprese compressa
Non è da meno la fiducia tra le imprese manifatturiere, che resta compressa, “con gli ordini interni dei produttori di beni di consumo e di capitale che restano molto ridotti: arduo programmare investimenti in tale contesto”. Tutt’altro che incoraggianti le indicazioni che arrivano dall’export (crollato di un altro 34,5% in aprile dopo il -16,3% di marzo) e dai flussi turistici, con le spese dei viaggiatori stranieri in rosso per l’83,4% annuo.
Importante che prosegua il flusso del credito
Per quanto riguarda invece le buone notizie che arrivano dal mercato del credito, in aprile si è rafforzato l’aumento dei prestiti alle imprese (+1,7% annuo), con il costo fermo ai minimi (1,1% in media), grazie ai primi effetti delle misure per la liquidità adottate dal Governo. “È importante – sottolinea ancora Confindustria - che questo flusso di credito prosegua, per far fronte alle necessità create dal crollo dei fatturati”. Il focus del mese del Centro Studi di Confindustria è sullo spread sovrano. A giugno rileva che il rendimento del BTP è sceso all’1,43% medio dall’1,73% di maggio, mentre in Germania si è registrata una piccola risalita dei tassi (rimasti comunque sempre in territorio negativo), con il conseguente restringimento dello spread a 182 punti base dai 223 registrati come media in maggio. Tuttavia, secondo l’analisi il trend discendente visto finora “non può essere considerato ormai acquisito”.