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Mercati: in attesa di un’indicazione chiara dalla Bce
La ripresa economica dell’Eurozona continua, nonostante la montante inflazione. Non rasserena i mercati l’incerta posizione della Bce, che prevede una discesa delle tensioni nel 2022. Gli analisti si attendono una posizione più da falco da marzo e un primo rialzo dei tassi a giugno.
L’economia dell’Eurozona continua a riprendersi, anche se è attesa conservare un tono più dimesso nel primo trimestre di quest’anno e, a monte di questo scenario, c’è l’inflazione la cui evoluzione resta incerta. Questo quadro è stato disegnato dalla Presidente della Bce, Christine Lagarde, la quale - pur ammettendo che è probabile che l’inflazione possa rimanere alta più a lungo delle attese - ritiene che questa possa flettere nel 2022. Si tratta di una botta al cerchio e una alla botte, che non chiarisce le prossime mosse della politica monetaria della Bce. Insomma, come osserva Kaspar Hense, senior portfolio manager di BlueBay AM, la Presidente né ha spinto per contenere il pricing dei mercati, né ha chiarito che l'inflazione in Europa è legata all'offerta.
Tassi confermati, ma le parole sono più da 'falco'
Il tono della Lagarde, sebbene nello speech abbia evidenziato i rischi legati alla crescita, ai deboli effetti secondari e alle aspettative sull’inflazione, è diventato molto più 'falco' nel corso della conferenza stampa post-meeting (dove sono stati confermati i tassi a 0,00%, 0,25% e -0,50%, rispettivamente sulle operazioni di rifinanziamento, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi). In altre parole, secondo il gestore, non è riuscita a tranquillizzare i mercati, rimandando al fatto che da marzo in avanti ogni meeting potrebbe riservare delle sorprese. Hense si aspetta comunque che la BCE diventi più convincente nel corso dei prossimi meeting, soprattutto in concomitanza con l’aggiornamento delle previsioni economiche.
Le tensioni sui prezzi non si placano
Anche perché, secondo l’esperto, il mercato si aspetta che i salari aumenteranno verso il quarto trimestre dell’anno, con un’importante negoziazione sul fronte salariale e un aumento del salario minimo in Germania. Ciò implica che la Bce sarà in una buona posizione per continuare a inasprire moderatamente la politica monetaria in una fase di rafforzamento economico. Farlo adesso, in un momento in cui la variante Omicron sta impazzando e la Russia è schierata al confine, vorrebbe dire buttarsi in una corsa all’inasprimento non necessaria, come invece avvenuto altrove, dove le aspettative su inflazione e mercato del lavoro sono molto più avanti. Per questo i mercati sperano che la comunicazione della Bce diventi più chiara e trasparente.
Primo rialzo, di 10bp, atteso per giugno
Attualmente i mercati scontano un rialzo dei tassi d’interesse di 10 punti base a giugno, ma, secondo gli esperti di BlueBay, hanno anche la sensazione che questa mossa servirà anche a innescare una fine anticipata degli acquisti di asset da parte della Bce, mettendo sotto pressione gli spread nella zona euro. Tuttavia, Mark Dowding, CIO di BlueBay, ritiene che le aspettative di inflazione in Paesi come la Germania siano più ancorate di quanto non lo siano altrove. Per questo è incline a pensare che un rialzo dei tassi nei prossimi sei mesi appaia troppo prematuro, ma che i mercati dovranno capire che la stretta è diventata inevitabile. Intanto, nel Regno Unito, la Bank of England ha già aumentato i tassi d’interesse allo 0,5%, come da attese.