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Mercati in frenata in attesa di Bce e Fed a settembre
Per la Bce è atteso un nuovo taglio dei tassi a settembre, che potrebbe avere effetti limitati a causa della situazione fiscale e della crescita economica. Negli Stati Uniti, le aspettative sui tagli dei tassi potrebbero essere eccessive, mentre cresce la probabilità di un ritorno di Trump.
Attività al rallentatore in questo periodo sui mercati finanziari mondiali, per due motivi: gli appuntamenti di settembre della Bce e della Federal Reserve e le presidenziali negli Stati Uniti di novembre. La mancanza di certezze su entrambi i fronti spingono gli investitori, anche con la complicità del periodo estivo, a frenare le strategie di medio-lungo respiro. Intanto, stanno prendendo le misure ai risultati delle recenti elezioni europee e francesi, perché queste hanno significativamente cambiato gli equilibri politici che c’erano in precedenza sia a Bruxelles sia a Parigi. Per questo, gli esperti continuano a monitorare l’andamento dell’inflazione su entrambe le sponde dell’oceano, così come danno sempre più importanza ai sondaggi relativi alle elezioni Usa.
In Francia è paralisi parlamentare
Le ultime elezioni legislative in Francia, convocate a sorpresa dal Presidente Macron, hanno prodotto risultati inaspettati con la sostanziale sconfitta della Destra, anche se il Nuovo Fronte Popolare non ha raggiunto la maggioranza assoluta. Ora il panorama politico d’Oltralpe appare incerto. Anche perché, osserva Mark Dowding, Fixed Income CIO di RBC BlueBay AM, è improbabile che i socialisti moderati si alleino con i centristi, il che suggerisce che un Governo di minoranza sia il risultato più probabile. Tuttavia, aggiunge, la situazione potrebbe richiedere tempo per una soluzione, specialmente con le imminenti Olimpiadi e la necessità di redigere un bilancio in autunno. Ecco, questa situazione potrebbe limitare i movimenti degli spread nel breve periodo.
Attenzione ai movimenti degli OAT
Tuttavia, sottolinea Dowding, bisogna considerare che le elezioni presidenziali del 2027 sono ancora lontane e che in politica possono succedere molte cose in tre settimane, figuriamoci in tre anni. Allo stato dei fatti, il quadro politico francese appare quindi peggiore rispetto a prima delle elezioni. Attualmente, gli spread tra i bond francesi e i corrispondenti tedeschi sono di 60 punti e, se gli asset d’Oltralpe sembrano forti, potrebbe essere una buona occasione per vendere. Gli OAT potrebbero avere maggiore differenza rispetto ai Bonos spagnoli in futuro, quindi - secondo l’esperto - la vecchia idea su cosa rappresenta la periferia dell'Eurozona potrebbe non valere più. Nel lungo periodo, ciò che è negativo per la Francia potrebbe influenzare l'intera UE.
Per la Bce è atteso un nuovo taglio a settembre
Tuttavia, nel breve termine, la paralisi politica in Francia potrebbe ridurre la volatilità durante l'estate. Per questo motivo, gli investitori potrebbero approfittare di un’estate tranquilla. Anche perché l’esperto si aspetta che la politica fiscale in Europa rimanga favorevole e che ci sia molta offerta di debito pubblico. Di conseguenza, gli spread sui titoli societari potrebbero continuare a performare bene rispetto ai titoli di Stato, che stanno diventando meno attraenti. Tutto questo, mentre per la Bce è atteso un ulteriore taglio dei tassi a settembre, dopo lo status quo deciso questo mese. Tuttavia, ammette Dowding, l'effetto di questo ribasso potrebbe essere limitato dalla situazione fiscale e dalla crescita economica complessiva.
Dubbi sui margini operativi della Fed
Uno sguardo a quello che succede negli Stati Uniti rivela che le aspettative del mercato circa l’ampiezza del taglio dei tassi restano eccessive, considerato sia che il Paese ha messo alle spalle il rischio recessione sia che l’inflazione fatica ad avvicinare l’obiettivo ufficiale del 2%. Intanto, la prospettiva che Donald Trump torni Presidente si sta facendo sempre più concreta (anche dopo il ritiro dalla scena di Joe Biden) e questo, secondo Dowding, crea preoccupazione tra i policymaker europei perché – con l’arrivo dei Repubblicani alla Casa Bianca – rappresenta più di una minaccia per i dazi Usa. Nel frattempo, è molto probabile che, anche in concomitanza della stagione estiva nell’emisfero settentrionale, la volatilità sui mercati potrebbe ulteriormente diminuire nel breve periodo.
La volatilità potrebbe aumentare con Trump
Se i rendimenti dovessero continuare a scendere, secondo Dowding, si potranno considerare investimenti a breve termine, ma, al momento, suggerisce di aspettare un'opportunità migliore. Anche perché i recenti shock politici hanno influenzato non poco i mercati e, con l'aumento della volatilità globale, il ritorno di Trump potrebbe intensificarla ulteriormente (la sua apparente inclinazione verso un comportamento vendicativo potrebbe infatti complicare l’agenda economica e la situazione in generale).