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Mercati: l’attenzione resta sull’inflazione Usa
I mercati, nonostante la Fed abbia ammorbidito la posizione dopo la posizione di falco assunta nelle precedenti settimane, sono condizionati dalle pressioni inflative che arrivano dagli Usa. Il prossimo rapporto sul mercato del lavoro sarà cruciale per capire la situazione dell’inflazione Usa.
L’attenzione degli investitori resta concentrata sull’andamento dell’inflazione statunitense, con i mercati ancora in parte scioccati dell’inattesa inversione di marcia del FOMC, nonostante alcuni banchieri della Fed abbiano rassicurato che l’obiettivo di inflazione media rimarrà in vigore e che qualsiasi aggiustamento delle politiche assunte finora riflette dati economici più solidi delle attese. Questa chiave di lettura, ha osservato Mark Dowding, Cio di BlueBay, ha permesso all’azionario Usa di toccare nuovi massimi, mentre i Treasury sono tornati ai livelli pre-meeting. Anche se il presidente della Fed, Jerome Powell, può ritenersi abbastanza soddisfatto del risultato ottenuto fin qui, i mercati adesso hanno spostato l’attenzione sui prossimi dati in arrivo.
Il rapporto sul mercato del lavoro sarà cruciale
In particolare, spiega Dowding, il report sul mercato del lavoro USA sarà cruciale per gli investitori. Un dato positivo sull’occupazione potrebbe spingere i rendimenti a muoversi lateralmente, mentre gli asset rischiosi continuerebbero il rally sulla scia della liquidità abbondante. Tuttavia, è probabile che si vedrà un’accelerazione del ritmo nella creazione di nuovi posti di lavoro e salari comunque più stabili, che agiranno da catalizzatore affinché gli speaker della Fed continuino ad aggiustare i propri commenti e di conseguenza i rendimenti aumentino. A questo proposito la Fed ha dichiarato che la propria azione seguirà i dati e, da questo punto, Dowding ritiene sensato che siano i dati stessi a guidare il mercato.
La politica monetaria non è diventata restrittiva
Per questo l’esperto sostiene che parte dell'agitazione riguardo al fatto che il FOMC possa aver commesso un errore, o che non abbia rispettato il proprio framework, sia fuori luogo. Certamente una Fed più ‘falco’ significa una curva più piatta, mentre une Fed più ‘colomba’ si traduce in una curva più ripida. Tuttavia, sottolinea ancora Dowding, dire che la crescita stia rallentando o che la politica monetaria sia diventata troppo restrittiva suona come una fake news. Anche perché i più recenti dati continuano a mostrare una crescita robusta e ben sostenuta, mentre un marcato ‘effetto ricchezza’ sta spingendo i consumi USA, come dimostra l’aumento dei prezzi delle case sulla scia del rinnovato boom del mercato immobiliare (favorito dai tassi di interesse reali negativi).
C’è margine per un ulteriore rincaro dei prezzi
Comunque sia, gran parte del recente aumento dell’inflazione deriva dai prezzi dei beni e secondo l’esperto di BlueBay c’è margine per un ulteriore loro rincaro alla luce delle letture dell’indice dei prezzi alla produzione, dei costi di trasporto in aumento e delle continue carenze in settori come i semiconduttori, che stanno creando dei ‘colli di bottiglia’. Anche se, ha aggiunto, l’inflazione dei prezzi dei servizi potrebbe avere un ruolo più importante da giocare nei prossimi mesi, in quanto si aspetta che i salari la faranno accelerare ulteriormente. Nel frattempo i datori di lavoro continuano a cercare di convincere le persone a tornare a lavorare, offrendo benefit – persino assicurazioni sugli animali domestici.
A settembre è previsto l’annuncio del taper
Sarà importante monitorare se le pressioni sui salari stanno incominciando a manifestarsi sui dati. Alla luce di questo scenario, Dowding continua ad aspettarsi che la Fed annunci il taper a settembre, dopo averne discusso al meeting di Jackson Hole di agosto, se nel frattempo le informazioni dal mercato del lavoro e dall’inflazione avranno restituito in quadro più solido.