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Mercati: le opportunità dopo lo scivolone dei bond high yield

I bond high yield restano interessanti nonostante la forte correzione della prima parte del 2022. La qualità di questo mercato è migliorata negli ultimi anni, perché sono aumentati i titoli BB e sono calati i CCC, il segmento più a rischio di default. I fondamentali del credito restano favorevoli.

05/09/2022
operatore finanziario davanti a schermi con grafici e numeri
Analisi del mercato high yield

L’ampia correzione che ha interessato i mercati finanziari nella prima parte dell’anno ha sì determinato pesanti perdite per buona parte degli investitori ma, allo stesso tempo, ha creato anche opportunità. Lo sostengono Kevin Loome, CFA, portfolio manager, U.S. high yield bond strategy, e Ashley Wiersma, portfolio specialist di T. Rowe Price, che guardano in particolare alle obbligazioni high yield, le quali nel primo semestre hanno registrato la peggiore performance di sempre. A differenza delle azioni, i bond high yield tipicamente ricavano i propri rendimenti a lungo termine dal rendimento piuttosto che dalla rivalutazione del capitale. Il pagamento di cedole relativamente elevate e generalmente costanti è uno dei motivi principali per cui questo tipo di bond ha storicamente mostrato una volatilità inferiore rispetto alle azioni: trend che si è confermato anche quest’anno.

Si rischia di liquidare nel momento peggiore

Inoltre, guardando i rendimenti annui dell’indice negli ultimi 25 anni, solo cinque sono stati gli anni solari chiusi in territorio negativo, per gli investitori che hanno avuto la pazienza di rimanere investiti, questi sono stati in genere immediatamente seguiti da anni con rendimenti positivi superiori alla media. Ebbene, pur riconoscendo che possa essere difficile mantenere la rotta durante le correzioni di mercato, secondo i due esperti rimanere investiti piuttosto che liquidare in quello che spesso si rivela il momento peggiore per farlo è un approccio prudente e può posizionare meglio gli investitori per beneficiare dei rendimenti futuri. Sembra la foto dell’attuale scenario, soprattutto perché il mercato high yield è stato appesantito da una narrativa che ha spostato l’attenzione dall’inflazione e dall’aumento dei tassi ai timori per una frenata della crescita e una potenziale recessione.

Il sell-off ha portato a valutazioni più convenienti

Il mercato sta tuttavia già valutando una probabilità elevata di recessione. Anche se il momento esatto in cui le condizioni miglioreranno è da capire, il mercato high yield – stimano Loome e Wiersma, ha diverse carte in regola. Innanzitutto, poiché i tassi sono aumentati, i rendimenti sono oggi più alti rispetto a inizio 2022 e, di riflesso, le prospettive di rendimento sono migliori. Questo dovrebbe rappresentare un vantaggio per gli investitori orientati al rendimento. Il sell-off di quest’anno ha poi portato a valutazioni più convenienti e a opportunità uniche nel mercato dei bond high yield. Questa dinamica ha favorito gli investimenti di T. Rowe Price in quelle considerate buone società a prezzi interessanti in tutto lo spettro dei rating, sia all’interno dei BB a basso prezzo, sia nelle parti del mercato a più alto beta dove il rischio è stato venduto indiscriminatamente.

I fondamentali del credito restano favorevoli

I fondamentali del credito rimangono favorevoli: gli spread creditizi si sono ampliati e hanno chiuso il secondo trimestre a livelli superiori alle loro medie storiche. Nel mentre, le insolvenze sono ben al di sotto delle medie di lungo periodo, poiché molte società hanno rifinanziato il debito durante il periodo di tassi estremamente bassi. Anche se da qui in poi le insolvenze potrebbero aumentare leggermente, i due esperti prevedono che rimarranno comunque ben al di sotto della media data la mancanza di scadenze obbligazionarie a breve termine. Un altro fattore sono i dati tecnici che restano favorevoli, poiché i deflussi dell’anno scorso in tutto il comparto sono stati accolti da un calendario di nuove emissioni tranquillo. Infine, i prezzi e i rendimenti dei bond stanno raggiungendo livelli interessanti, che potrebbero iniziare ad attirare nuovamente gli investitori.

La qualità del mercato HY è migliorata negli ultimi anni

Senza contare che, come rilevano Loome e Wiersma, la qualità complessiva del mercato high yield è migliorata negli ultimi anni, in quanto è aumentata la percentuale di titoli BB, molti dei quali potenzialmente elevabili a investment grade. Allo stesso tempo, è diminuita la percentuale di CCC, il segmento più a rischio di default. I due esperti, riconoscendo che ci sono anche i rischi, ammettono di continuare a puntare su società meglio posizionate per resistere all’inflazione e ai tassi. Inoltre, dato l’aumento dei rischi legati alla recessione, continuano a sottoporre i crediti a stress test per verificarne la potenziale resistenza. Guardando al futuro, a meno che non si verifichi un altro forte rialzo dei prezzi delle commodity o un’altra grave interruzione della supply chain, secondo i due esperti è probabile che assisteremo al picco dell’inflazione Usa nella seconda metà del 2022, seguito da un graduale allentamento delle pressioni sui prezzi e sui tassi, che potrebbe dare sollievo ai mercati.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

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