Il 2022 per i mercati azionari si preannuncia meno brillante di quanto lo sia stato il 2021 perché sulla dinamica dell’economia reale mondiale peserà ancora l’andamento della pandemia. Lo scorso anno, ricorda Ann Steele, gestore di portafoglio di Columbia Threadneedle, prima della variante Omicron, ha evidenziato una forte espansione della congiuntura al punto da accrescere il rischio di surriscaldamento dei mercati. Sia in Europa sia Oltreoceano le Borse sono state, infatti, sostenute dal boom dei profitti. Il Covid-19 ha però un effetto deflazionistico e la nuova variante ha raffreddato parzialmente i timori di inflazione montati nel 2021, lasciando prevedere tempi più lunghi per una stretta del credito tesa a calmierare i prezzi.

Il virus aumenta l’incertezza dei primi mesi

In merito agli effetti che la pandemia sta avendo in Europa, il gestore ricorda che il Coronavirus è un virus respiratorio molto aggressivo e, con l’arrivo del freddo nell’emisfero settentrionale, è probabile che torni a condizionare l’economia nei prossimi mesi. Una dinamica che è destinata a ripetersi finché tutta la popolazione mondiale non sarà vaccinata. Pertanto, secondo Steele, la pacchia che ha interessato l’azionario negli ultimi 18 mesi non si ripeterà nel 2022 e cederà il posto a un anno volatile su tutti i mercati finanziari. Ci aspetta, quindi, un inverno difficile, caratterizzato da un’economia a singhiozzo con qualche shock ai ricavi aziendali. Se però gli Stati Uniti daranno prova di resilienza, si materializzeranno abbondanti opportunità.

Troppo presto per l’ottimismo su viaggi e tempo libero

Per questi motivi, sostiene il gestore, per quanto riguarda le Borse europee il segreto è una selezione dei titoli guidata da una ricerca meticolosa. Una scelta che non può prescindere dalla reazione dei consumatori, una componente determinante per la ripresa di tutta l’economia. Secondo l’esperta, è troppo presto per essere ottimisti sulle società di viaggi e tempo libero, mentre alcuni titoli ipervenduti del settore dei beni di prima necessità potrebbero offrire valore, poiché una crescita sicura è una proposizione vincente. Nello stesso tempo è possibile che alcuni titoli dei beni voluttuari continuino a regalare buoni rendimenti, mentre i segmenti legati al ciclo faticheranno a sovraperformare in un contesto di rinnovata incertezza.

Dubbi sulle banche, più interessante il cambiamento climatico

Ci sono alcuni dubbi sulla dinamica dei finanziari perché, per prosperare, hanno bisogno di condizioni serene (ottimismo sui ricavi, mutuatari fiduciosi, politiche monetarie restrittive e mercati dei capitali vivaci), in caso contrario i loro utili sono a rischio. In Europa, c’è da monitorare i titoli del lusso: quelli in cima alla piramide, come Hermes e LVMH, sanno destreggiarsi in questo clima di incertezza. Altro megatrend da seguire è il cambiamento climatico. La COP26 ha rappresentato un punto di svolta per le imprese di ogni parte del mondo: è il momento di elaborare obiettivi migliori e informazioni più accurate, altrimenti gli azionisti riterranno responsabili le aziende stesse (e faranno leva sui loro diritti di voto).

Il quadro politico europeo in movimento

Gli investitori, nelle loro strategie, non dovranno trascurare nemmeno il quadro politico europeo che è interessato da molti cambiamenti. L’addio di Angela Merkel dopo 16 anni alla guida della Germania potrebbe comportare un aumento della spesa per le infrastrutture, di cui il Paese ha forte bisogno. Allo stesso modo saranno importanti anche le elezioni presidenziali francesi il cui esito (cruciale per il Regno Unito e per l’Europa continentale) appare in bilico. Il 2022 si prospetta come un anno a singhiozzo. Una ricerca dettagliata, che favorisca una migliore comprensione delle imprese e dei modelli di business, secondo l’esperta sarà premiante. Le aziende avvedute che hanno fatto bene i compiti avranno l’occasione di effettuare acquisizioni opportunistiche.