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Mercato: sostenibilità, cinque trend da seguire nel 2023
Gli esperti hanno individuato cinque trend che possono permettere agli investitori di seguire al meglio il tema della sostenibilità e sfruttarne le potenzialità: il cambiamento climatico, il capitale naturale, l’impatto sul costo della vita e nel sociale, le norme e l’azionariato attivo.
Se il 2022 ha rappresentato l’anno della definitiva svolta ecologica dell’economia mondiale (o dell'effettiva presa di coscienza del problema), il 2023 potrebbe essere invece quello di un’accelerazione significativa di questa corrente green, con potenziali margini di rendimento per gli investitori che sceglieranno di metterla in portafoglio. A patto che rimangano sotto controllo (ma si stanno allargando) le crepe provocate dal Covid nelle economie, nelle società e nelle ambizioni ambientali. È quanto sostiene Andy Howard, global head of sustainable investment di Schroders, preoccupato dal fatto che - guardando al 2023 e oltre -, il debito ereditato dalla pandemia limita la capacità dei Governi di sostenere le società in tempi difficili.
Il cambiamento climatico cui tutti sono esposti
In questo contesto, secondo l’esperto saranno invece le imprese che svolgeranno un ruolo maggiore nell'affrontare le questioni cruciali: dalle sfide climatiche alle minacce alla biodiversità, fino alla crisi del costo della vita. In sintesi, sottolinea, il futuro si prospetta molto diverso dal passato. Per aiutare gli investitori a ponderare al meglio le loro strategie Howard ha individuato 5 tendenze da monitorare nel 2023 nell’ambito degli investimenti sostenibili. La prima è il cambiamento climatico, che è una questione inevitabile e a cui tutti gli investitori sono esposti, ma anche delle azioni politiche ed economiche volte ad affrontarne le cause. Ecco perché, sono rischi che vanno valutati e gestiti assieme alle opportunità offerte dalle soluzioni.
Il capitale naturale si sta esaurendo
Il secondo trend riguarda il ruolo centrale del capitale naturale e le minacce alla biodiversità. Queste sono il segnale delle tensioni strutturali tra la crescente domanda di una popolazione mondiale più numerosa, più ricca e più affamata, e le risorse limitate del pianeta. Oggi vengono consumate risorse equivalenti a quelle fornite da 1,7 Terre, spingendoci sempre più verso un deficit di capitale naturale e intensificando le minacce di degrado agli ecosistemi. Secondo stime, ogni anno si perdono circa 10mila miliardi di dollari di valore del capitale naturale, con le passività nascoste che aumentano nell'economia globale. Per questo, il rischio natura sta rapidamente diventando un fattore integrante del rischio e dei rendimenti degli investimenti.
La svolta green impatta sul costo della vita e nel sociale
La svolta green e la ricerca della sostenibilità hanno un forte impatto anche sul costo della vita e nel sociale. Da segnalare che una crisi del costo della vita sta già interessando molti Paesi e, sebbene le pressioni più acute possano calare nel 2023, la povertà – stima Howard - è una minaccia da tenere sotto controllo perché potremmo assistere a una maggiore pressione sui sistemi politici. Uno scenario che rischia di minare la fiducia degli investitori nel fatto che la leadership politica definisca chiaramente le priorità, facendo ricadere le colpe su aziende e investitori. È quindi possibile che nel nuovo anno ci si concentri di più sulle questioni sociali, tra cui la gestione del capitale umano, i diritti umani, la diversità e l'inclusione.
Scegliere buoni titoli non basta per sostenere l’ambiente
Con le accresciute variabili che determinano il valore nei mercati finanziari, la selezione dei titoli da parte degli investitori sarà solo una soluzione parziale. Perché, spiega l’esperto di Schroders, oggi poche aziende sono preparate al mondo verso cui ci stiamo dirigendo e, di riflesso, incoraggiarle ad adattarsi sarà importante per proteggere il loro lvalore in portafoglio. Con l'aumento dell'attenzione del mercato per l'impact investing, anche l’azionariato attivo sarà quindi una componente importante delle strategie. Un sondaggio su oltre 700 investitori istituzionali nel 2022 ha rilevato che il 48% si concentra sull'impatto dei propri investimenti, rispetto a circa un terzo (34%) nel 2020. Questo trend è destinato a proseguire.
Aumenteranno le norme a difesa del clima
Infine, il quinto elemento che gli investitori dovrebbero mettere sotto la lente sono le norme e leggi che saranno varate a sostegno di un’economia globale sempre più sostenibile. In particolare, segnala Howard, la regolamentazione si sta diffondendo dall'Ue e in altri Paesi e le richieste di trasparenza e chiarezza nelle promesse dei prodotti green sono giustamente destinate ad aumentare. I giornali sul greenwashing hanno sottolineato l'importanza della trasparenza: ecco perché, ad esempio, in vista della COP15, Schroders ha firmato la campagna Make it Mandatory di Business for Nature, che chiede a tutte le grandi imprese e istituzioni finanziarie di rendere obbligatoria la divulgazione degli impatti e delle dipendenze dalla natura a partire dal 2030.