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Nomisma: nel 2020 è boom dell’ecommerce food
Nel 2020 sono aumentati sensibilmente gli italiani che hanno acquistato alimentari tramite il web: le vendite dell’egrocery sono balzate del 134 pct annuo. È quanto emerge da uno studio di Nomisma. C’è stata anche una forte crescita del non-food, con la new entry dei farmaci.
Nel 2020 è aumentata e migliorata la propensione degli italiani all’uso del digitale: una realtà con cui le aziende dovranno fare i conti. Tra le grandi trasformazioni che hanno ridefinito gli assetti nell’anno in cui è esplosa la pandemia, secondo Nomisma Data Hub, strumento che misura le abitudini digitali nell’e-commerce, c’è stato proprio il netto incremento del nostro tasso di digitalizzazione: l’84% dei cittadini oggi ha accesso al web e, solo nello scorso anno, il numero degli utenti attivi su internet è aumentato di un milione. Una sensibile crescita registrata non solo in termini numerici, ma anche dal punto di vista dei vari strumenti che hanno utilizzato e del tempo trascorso online.
+134% le vendite dell’e-grocery
Il lockdown e le restrizioni hanno fatto da propellente a questa rivoluzione, spingendo gli italiani a ricorrere alla rete per fare spesa, in modo da ridurre i rischi di contagio. Un’abitudine che, probabilmente, è destinata a diventare strutturale nel Paese. Nel 2020 il settore alimentare ha registrato una crescita a tre cifre: le vendite nel canale e-grocery sono aumentate del 134% annuo e ben 19 milioni di italiani hanno acquistato online prodotti di largo consumo, superando 1 miliardo e mezzo di prodotti venduti a valore. In generale, secondo lo studio, l’e-commerce food piace agli italiani, che sperimentano gli acquisti non solo su siti e-commerce della GDO, ma anche su altre piattaforme.
Il 78% preferisce la consegna a casa
L’esperienza di acquisto online è stata considerata in generale soddisfacente: chi l’ha scelta non lo ha fatto solo per vincoli legati al virus, ma anche per la flessibilità e la libertà garantite da questo sistema. Ma quali sono le loro preferenze? Chi ama fare la spesa sul web preferisce la consegna a casa nel 78% dei casi, anche se la modalità click and collect è cresciuta dal 7% del 2019 al 16% del 2020, mostrando che è ancora forte la fidelizzazione dei punti ‘fisici’. Diverse le motivazioni per chi non compra ancora online: il 37% ama fare la spesa nei negozi fisici, il 21% avverte la necessità di vedere e toccare i prodotti e il 19% ritiene che le spese di spedizioni siano troppo alte.
Il carrello digitale è più ‘caro’ del 25%
La ricerca di Nomisma rileva come il valore del carrello online sia più alto del 25% rispetto a quello offline. Le motivazioni di questo spread, secondo l’analisi, sono da ricercare sia nella diversa composizione del carrello digitale, più caratterizzato dalla presenza di prodotti non food (personale e home care o pet care) rispetto al carrello offline, sia nel profilo socioeconomico di chi compra via web, tendenzialmente differente rispetto all’acquirente medio offline. La propensione all’acquisto online, infatti, cresce al crescere del reddito disponibile: la spesa online coinvolge la metà dei consumatori appartenenti alla upper class (53%), mentre solo il 39% nella lower class.
L’enorme potenziale del commercio digitale
L’e-commerce in Italia ha un enorme potenziale, considerato che coinvolge anche chi ad oggi acquista prodotti alimentari solo nei negozi fisici: il 29% degli attuali non users, infatti, si dice interessato a sperimentare l’e-grocery. Per questo, è interessante notare il boom del meal delivery, cresciuto di ben 6 volte in 4 anni: questo settore, nel 2020, ha generato un volume di affari di 706 milioni di euro. L’aumento delle consegne pone il canale ‘away from home’ di fronte a nuove esigenze, non solo nei confronti dei consumatori (copertura territoriale, buona customer experience), ma anche B2B (sistemi di pagamento digitali, packaging sempre più fondamentale per una buona esperienza di fruizione del cibo).
Forte crescita anche del non-food, new entry dei farmaci
Nel 2020 c’è stata una forte crescita anche dell’e-commerce non-food. Secondo Nomisma, 7 italiani su 10 hanno acquistato almeno una volta un prodotto non alimentare e 1 su 4 ha incrementato la spesa online del 5% sul 2019. Le categorie che hanno ottenuto risultati più significativi sono elettronica, abbigliamento, calzature e farmaci, new entry negli acquisti via web. Solo il 28% dei consumatori si dice però ‘molto soddisfatto’ di questa esperienza: dato che esprime l’esigenza di servizi digitali più performanti, il cui utilizzo sia incentrato sulla customer experience. Per le aziende che vendono online, quindi, la nuova frontiera è lo sviluppo di una strategia di business ad hoc.