- SEI UN CONSULENTE FINANZIARIO AUTONOMO?
- Scopri i vantaggi del nostro servizio
Media: crescono i mezzi digitali, ma la TV resta regina
I giovani sono sempre più attivi su piattaforme visive come Instagram, YouTube e TikTok e su servizi di messaggistica come WhatsApp. Nonostante una spesa complessiva familiare in calo, la spesa per i dispositivi informatici è aumentata notevolmente. Crisi di fiducia per gli influencer.

Nel 20° Rapporto sulla comunicazione del Censis trova conferma il crescente protagonismo dei mezzi digitali che ha caratterizzato gli ultimi anni e che certifica la capacità di alcuni media di catturare più di altri il pubblico. In particolare, tra tutti i mezzi di comunicazione la televisione si conferma il più efficace nel raggiungere il pubblico, con il 94,1% degli italiani che l'hanno guardata nel 2024. Sebbene ci sia stato un lieve calo nell'uso della TV digitale terrestre (-1,8%), tutti gli altri tipi di televisione hanno registrato un aumento degli utenti. Lo scorso anno, per esempio, la TV satellitare ha raggiunto una quota del 47,7% (+2,6%), la web TV è salita al 58,4% (+2,3%) e la mobile TV ha consolidato la sua posizione con il 35,0% dell'utenza (+1,4%).
La radio si conferma evergreen
La radio continua a essere un pilastro della comunicazione, un vero e proprio ‘‘evergreen’’ - secondo il rapporto - che resiste al passare del tempo grazie alla sua straordinaria capacità di adattarsi alle nuove tecnologie e alle diverse modalità di fruizione. Questa abilità di ibridarsi con altri mezzi la rende un'opzione sempre attuale, con una base di ascoltatori che si attesta al 79,1%. Tutti i formati radiofonici mostrano stabilità o crescita: la radio tradizionale registra un lieve aumento, dal 45,6% al 46,8%, mentre anche la radio mobile cresce dello stesso valore percentuale, raggiungendo il 25,4%. Nonostante l'evoluzione dei nuovi media, l'autoradio si conferma ancora il mezzo di ascolto preferito dai cittadini, con un brillante 68,9% di utenza.
I social network consolidano la crescita
Nel frattempo - secondo la ricerca promossa da promosso da Rai, Mediaset, Intesa Sanpaolo e Tv2000 - internet, smartphone e social network emergono come protagonisti assoluti della quotidianità digitale. Nel 2024, l'uso del web da parte degli italiani si consolida, col 90,1% degli utenti e un rialzo dell'1% rispetto all'anno precedente. Un dato interessante è la sovrapposizione tra chi utilizza internet e chi possiede uno smartphone, con una crescita dell'1,2%, arrivando a coprire l’89,3% della popolazione. I social network, inoltre, stanno vivendo un vero e proprio boom: la loro diffusione è aumentata in modo significativo, passando dall'82% all'85,3%, con un incremento del 3,3%, confermando il loro ruolo centrale nella vita digitale degli italiani.
Il crollo della stampa e dei libri
Per contro, spicca il declino dei media tradizionali. La crisi della stampa è innegabile, con i quotidiani cartacei che nel 2024 raggiungono il loro livello più basso: 21,7% di lettori, segnando un calo del 45,3% dal 2007. Anche i lettori di settimanali sono diminuiti dal 2,2% al 18,2%, mentre i mensili si mantengono stabili (16,9%). Stabili anche i quotidiani online (30,5% degli utenti), mentre i siti web di informazione continuano a crescere, dal 58,1% al 61%. Anche il mercato dei libri cartacei accusa una battuta d'arresto: il numero di lettori di libri cartacei, che nel 2023 era pari al 45,8%, cala al 40,2%. Nonostante l’ampio legame degli italiani con il digitale e le nuove tecnologie, gli e-book non mostrano segni di crescita, rimanendo fermi al 13,4%.
I giovani e la spesa delle famiglie
Tra i giovani nella fascia 14-29 anni, l'uso delle piattaforme basate sull'immagine continua a crescere, con Instagram che supera il 78%, seguito da YouTube (77,6%) e TikTok (64,2%). I giovani sono anche molto attivi sulle piattaforme di messaggistica, come WhatsApp (87,4%) e Telegram (42,9%) e su servizi multipurpose come Amazon (60,1%). Per quanto riguarda la spesa delle famiglie, nonostante un calo del 2,2% rispetto al 2007, nel 2023 è tornata ai livelli pre-pandemia. La spesa per libri e giornali è però diminuita drasticamente (-37,6%), mentre quella per dispositivi informatici è aumentata significativamente, raggiungendo i 14,9 miliardi di euro, volume quintuplicato rispetto al 2007 (allora le famiglie spendevano solo 100 euro, contro i 503,7 euro di oggi).
La crisi degli influencer
Le principali fonti di informazione degli italiani sono i TG (47,7%), Facebook (36,4%) e i motori di ricerca (23,3%). Seguono le televisioni all-news (18,9%) e i siti web di informazione (17,2%). Sebbene il 50,7% degli italiani consideri meno essenziali i media tradizionali come tv e radio, il 49,3% li ritiene comunque ancora importanti. Tra i giovani, il 70,3% rifiuta i media tradizionali, anche se l'85% dei cittadini in generale e l'80% dei giovani ritengono che l'informazione sia un diritto e dovere. Per quanto riguarda gli influencer, il 71,2% della popolazione non li segue, mentre il 34,4% dei giovani ha cambiato opinione dopo il ‘‘Pandoro Gate’’ che ha coinvolto Chiara Ferragni. Nonostante ciò, il 14,3% non ha abbandonato del tutto gli influencer.
Parole chiave:
Articoli correlati



