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Bitcoin: pronti a imitare gli Usa con riserve di criptovalute?

La decisione degli Usa di costituire una riserva di Bitcoin potrebbe essere il primo passo verso il consolidamento delle criptovalute come una classe di attività globale. L'adozione di misure simili da parte di altri Governi potrebbe portare a un effetto FOMO, la paura di restare indietro.

21/03/2025
bitcoin sopra a una tastiera del computer
Analisi sulla decisione Usa di istituire una riserva di Bitcoin

Il mercato delle criptovalute si avvia a vivere una nuova fase, grazie alla decisione degli Stati Uniti di istituire una riserva strategica di Bitcoin: decisione dalla quale potrebbe, con tutta probabilità, partire l'adozione globale delle valute digitali. L’iniziativa, promossa dalla nuova Amministrazione d’Oltreoceano, ha ancora contorni tutti da definire. La riserva, inizialmente composta da Bitcoin sequestrati nella lotta alla criminalità, potrebbe fungere da riserva di valore e contribuire a ridurre il debito pubblico statunitense. Inoltre, Washington in un secondo tempo potrebbe includere altri asset digitali, come gli altri ‘‘Altcoin’’ (Alternative coin, come possono essere Ethereum, Ripple, Litecoin o Cardano, tra le più conosciute).

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Passo importante per l’adozione globale delle valute digitali

Sebbene la disposizione della riserva non preveda al momento acquisti attivi di criptovalute, evita comunque la vendita improvvisa di Bitcoin sequestrati, contribuendo così alla stabilizzazione del mercato. Questo approccio, secondo gli esperti, potrebbe stimolare altri Paesi a seguirne l'esempio, per mantenere la competitività economica, consolidando di fatto le criptovalute come una classe di attività rilevante a livello globale. Sicuramente, afferma Luciano Serra, Country Manager Italia di Boerse Stuttgart Digital (Borsa di Stoccarda Digital - principale partner infrastrutturale per le istituzioni finanziarie europee), la decisione degli Stati Uniti è un passo importante per l’adozione delle criptovalute a livello globale.

Riserva Bitcoin Usa: effetto FOMO in agguato

L’attenzione per questa iniziativa è elevata perché potrebbe avere rilevanti ricadute a livello strategico nella gestione dei conti pubblici. Infatti, sostiene l’esperto, a lungo termine questa riserva potrebbe non solo servire come valore di riserva, ma anche aiutare a ridurre il debito pubblico. E, essendo gli Stati Uniti una delle potenze industriali più influenti, l’adozione di questa misura da parte loro potrebbe incoraggiare altri Paesi a seguirne l’esempio. L’effetto "FOMO" (la paura di restare indietro), generato da decisioni governative di questo peso, potrebbe infatti spingere altre nazioni a investire di più in Bitcoin e in altre criptovalute, per preservare la propria competitività economica e non rischiare di rimanere isolate nel contesto globale.

Riserva cripto: il mercato si aspettava di più

Nella fase iniziale, come accennato, la riserva di Bitcoin Usa sarà alimentata dalle monete sequestrate nelle operazioni contro la criminalità. Contrariamente a quanto molti si aspettavano, l'ordine esecutivo non comporta infatti una riduzione dell’offerta di criptovalute sul mercato. Nel dettaglio, invece di acquistare attivamente nuovi Bitcoin o altre criptovalute, la normativa stabilisce che il Governo non procederà più alla vendita delle criptovalute confiscate, ma le conserverà come riserva di valore a lungo termine. Sebbene ci sia la possibilità di ampliare ulteriormente la riserva di Bitcoin senza impattare sui conti pubblici, l'espansione della riserva di ‘‘Altcoin’’ avverrà esclusivamente attraverso nuovi sequestri da parte delle autorità statali.

Delude la mancanza di investimenti diretti per espandere la riserva

Questo approccio - ha rilevato Serra - ha lasciato gli investitori insoddisfatti, dato che le dichiarazioni precedenti di Donald Trump suggerivano piani più ambiziosi e proattivi. Sarà quindi interessante vedere se verranno implementate queste misure. In particolare, la decisione di non fare investimenti diretti per espandere la riserva di Altcoin ha suscitato delusione, poiché è ormai chiaro che l’Amministrazione Usa non intende destinare risorse aggiuntive a tale scopo. Le implicazioni a lungo termine per il mercato delle criptovalute sono ancora incerte. Le reazioni relativamente contenute dei prezzi di Bitcoin, Ethereum, XRP e di altre criptovalute all’annuncio della Casa Bianca possono essere spiegate principalmente da due fattori interconnessi.

Attesa per un mercato cripto più stabile

In primo luogo, secondo Serra, ha fatto la differenza la struttura inaspettata della riserva strategica di criptovalute e, poi, il fatto che gran parte delle politiche pro-cripto previste erano già state anticipate dal mercato in seguito alla vittoria di Trump. Negli ultimi mesi, infatti, gli investitori avevano speculato sulla messa in atto di misure decisive dell'Amministrazione, il che ha creato una sorta di ‘comportamento anticipatorio’. Questo ha portato alla sovra-valutazione di alcune aspettative, rendendo meno sensibile il mercato all’annuncio. Un aspetto positivo di questa iniziativa - aggiunge - è che, grazie alla decisione di non liquidare più le criptovalute sequestrate, il mercato potrebbe evitare improvvisi ribassi dei prezzi legati a vendite forzate.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

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