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Euro digitale: strumento per la libertà di scelta degli europei
L'euro digitale sarebbe un mezzo di pagamento pubblico unico, accettato in tutta l'Eurozona per transazioni digitali online e offline. Punta ad aumentare la concorrenza nel mercato dei pagamenti, attualmente dominato da pochi operatori non europei, riducendo i costi per esercenti e consumatori.
L’euro digitale è più vicino. La Bce ha pubblicato il primo report sui progressi della fase preparatoria, avviata il primo novembre del 2023. Dopo una fase di studio iniziata nel 2021, il Consiglio direttivo dell’Eurotower ha iniziato lo scorso ottobre una fase di preparazione (che durerà fino alla fine dell’ottobre 2025) per proseguire il lavoro tecnico e il processo legislativo Ue. Entro la fine del prossimo anno, la Bce deciderà quindi se andare avanti con il progetto dell'euro digitale. Ma la strada intrapresa sembra portare a un percorso dal risultato positivo. È questa l’idea che emerge da un intervento di Piero Cipollone, economista e membro del Comitato esecutivo della Bce, secondo cui l’euro digitale è visto come una garanzia di libertà del sistema dei pagamenti.
Mix tra praticità del mondo digitale e del contante
L’euro digitale, secondo il banchiere, combinerebbe praticità dei pagamenti digitali con le caratteristiche del contante. Insomma, i cittadini europei avrebbero maggiore libertà nella scelta delle modalità di pagamento. Questo è un concetto che ha sottolineato in modo particolare: la libertà – ha aggiunto - è un principio fondamentale dell'Ue, dove ogni cittadino ha il diritto di vivere, lavorare, studiare e fare impresa in qualsiasi Stato membro. L’euro facilita queste libertà, permettendo acquisti e vendite di beni e servizi in tutta l’Eurozona. La Bce, emettendo banconote in euro, le sostiene. La maggior parte degli europei vuole mantenere il contante come opzione di pagamento per la sua facilità d'uso, inclusività, accettazione universale e massimo livello di privacy.
Pagamenti elettronici non europei non sempre accettati
Tuttavia, ha spiegato, l'assenza di un equivalente digitale del contante limita la nostra libertà in un’era sempre più digitale. In alcuni Paesi dell’area euro esistono opzioni di pagamento elettronico come carte bancarie o portafogli digitali, ma spesso queste non sono disponibili ovunque, non permettono cioè acquisti online, divisione dei conti tra amici o viaggi nell’Eurozona. Di conseguenza, si ricorre a metodi di pagamento elettronico non europei, non sempre accettati, e si usano molteplici metodi di pagamento. Per risolvere tali carenze, la Bce sta sviluppando l’euro digitale, mantenendo l’impegno verso il contante, ma estendendone i vantaggi al mondo digitale. Questo offrirebbe ai consumatori un'opzione di pagamento aggiuntiva e complementare.
Potrebbe essere utilizzato offline, aumenta la concorrenza
In altre parole, si tratterebbe di un mezzo di pagamento pubblico unico, accettato in tutta l’Eurozona, per transazioni digitali nei negozi, online o tra persone. Potrebbe anche essere utilizzato offline, permettendo operazioni anche senza copertura di rete o energia elettrica. L’euro digitale – stima Cipollone - renderebbe più facile per le imprese dell’area offrire soluzioni di pagamento digitali paneuropee, aumentando la concorrenza in un mercato dominato da pochi operatori non europei e riducendo i costi per esercenti e consumatori. Rafforzerebbe anche l’autonomia strategica e la resilienza europea. In un mondo sempre più diviso e dominato dalle grandi imprese high tech, è essenziale garantire che gli europei possano effettuare pagamenti sicuri e accessibili.
Elevati standard di privacy
L’euro digitale, aggiunge il banchiere, garantirebbe maggiore privacy rispetto alle attuali soluzioni commerciali. Nei pagamenti offline, solo l’ordinante e il beneficiario avrebbero accesso ai dati dell’operazione. Nei pagamenti online, verrebbero adottate le più recenti tecnologie di ottimizzazione della privacy, con dati pseudonimizzati e conservati all’interno dell’UE, beneficiando dei più elevati standard di privacy. La conformità alle norme sulla protezione dei dati sarebbe controllata da autorità indipendenti. Gratuito per le funzioni base, l’euro digitale sarebbe inclusivo, non lasciando indietro nessuno, neanche i cittadini con competenze finanziarie e digitali limitate o i gruppi vulnerabili. Un’app dedicata offrirebbe un mezzo di pagamento accessibile a tutti.
Essenziale mantenere lo slancio del progetto
In definitiva, secondo Cipollone, l’euro digitale non sarebbe solo un’opzione di pagamento, ma un mezzo per riavvicinare i cittadini europei in un mondo sempre più digitale e instabile, facilitando la vita e preservando la libertà di scelta. La Commissione Ue ha presentato un pacchetto legislativo sulla moneta unica per tutelare i pagamenti in contante e definire un quadro normativo per l’euro digitale, da considerare solo dopo l'adozione del quadro da parte dei legislatori. L’Eurotower, ha assicurato, accoglie con favore il dibattito democratico in corso e continua a confrontarsi con tutti i soggetti interessati. Con il mondo in cambiamento e i rischi geopolitici in aumento, è essenziale – ha concluso il banchiere centrale - mantenere lo slancio.