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Yen: in rialzo prossimo biennio, ma politica BoJ ostacola

L’aumento dei salari in Giappone, che favorisce una maggiore inflazione, alimenterà i consumi e sosterrà l’economia, stimolando un sentiment rialzista sui titoli giapponesi e sul mercato immobiliare, anche grazie alle riforme strutturali e ai cambiamenti sociali. Prospettive positive per lo yen.

06/07/2024
vista di un tempio giapponese
Analisi sulle prospettive dello yen di RBC BlueBay

Lo yen ha il potenziale per apprezzarsi nei prossimi due anni, ma tutto dipenderà dalle azioni della BoJ. Attualmente i presupposti ci sono: c’è una visione relativamente costruttiva sull'economia giapponese nel medio termine. È quanto afferma Mark Dowding, CIO di BlueBay Fixed Income, RBC BlueBay Asset Management, il quale ritiene che nel Paese la deflazione sia ormai alle spalle e che l'inflazione sembra aver raggiunto – attorno al 2% - un punto di sostanziale stabilità. Quest’anno il rialzo dei salari del 6% a seguito dei colloqui ‘Shunto’ (Primavera calda: negoziati tra i sindacati dei lavoratori e le associazioni dei datori di lavoro) ha mostrato come l'aumento dell'inflazione si stia traducendo in un aumento dei salari e si prevede che questo alimenti i consumi. 

Più liquidità, più consumi, più riforme

I costi costi salariali più elevati pagati dalle imprese si ripercuotono sui prezzi e questo dovrebbe garantire che l'inflazione continui a superare il 2% nei prossimi anni e che, nel frattempo, anche i salari continueranno a crescere a un ritmo sostenuto. Questo trend verso la reflazione, secondo Dowding, sta anche portando a un sentiment più rialzista sui titoli giapponesi e su alcune parti del mercato immobiliare. Con le famiglie che dispongono di molta liquidità, sembra che la ‘generazione perduta’ stia iniziando a crescere e questo dovrebbe contribuire a sostenere la ripresa economica. A ciò contribuiscono anche le riforme strutturali nel settore delle imprese e il cambiamento degli atteggiamenti della società, come ad esempio in materia di immigrazione.

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Il filo che lega l’economia giapponese a quella Usa

Sulla base di questa visione, l’economista si aspetta che la BoJ normalizzi la sua politica nel corso del prossimo anno. Ritiene infatti che oggi il tasso R* (concetto utilizzato per indicare un tasso d’interesse reale neutrale o naturale, considerato adeguato secondo lo stato dell’economia) in Giappone si aggiri intorno all'1,5% e prevede che i tassi di liquidità raggiungano questo livello entro marzo 2026, con un rendimento dei JGB a 10 anni che attualmente sale al 2%. Nello stesso periodo stima un certo rallentamento dell'economia Usa rispetto alla recente forza, in quanto i tassi più alti più a lungo peseranno sull'attività. Detto questo, non prevede una recessione Usa e si aspetta che i tassi statunitensi si aggireranno intorno al 4% a marzo 2026.

L’ampia sottovalutazione della divisa nipponica

Per questi motivi, Dowding prevede un apprezzamento dello yen nel medio termine. La valuta nipponica è molto sottovalutata da molti punti di vista. Ad esempio, l’economista ammette di avere scoperto che si può pagare 700 yen per una birra a Tokyo (5,38 euro) e 14 dollari per la stessa negli Stati Uniti (12,60 euro). Pertanto, in un'ottica di medio termine, con un orizzonte di 2 anni, si potrà vedere il dollaro/yen di nuovo vicino a 130. Tuttavia, aggiunge, nel breve, la BoJ continuerà a praticare una politica monetaria molto accomodante e questo mina la valutazione dello yen. Finché i tassi di interesse non cominceranno a salire, lo yen potrebbe indebolirsi ulteriormente fino a 160, a meno che i rendimenti globali non scendano (a causa di dati Usa molto deboli) o a causa di eventi risk off, come potrebbe essere la politica in Francia.

Bene lunghi sullo yen, ma attenzione al differenziale di carry

Nel frattempo, secondo Dowding, un movimento più ampio - fino a 200 yen sul dollaro - sembra molto improbabile, a meno che le autorità giapponesi non commettano un grave errore politico. Dal punto di vista del CIO di BlueBay Fixed Income, il suggerimento è di puntare a essere lunghi sullo yen, in linea con la visione di medio termine della casa di investimenti. Tuttavia, sottolinea l’economista, è costoso detenere yen a causa del differenziale di carry. Pertanto, consiglia di dover attendere che la BoJ sia molto più chiara in termini di azione politica prima di aggiungere una posizione. Intanto l'attenzione è tornata a concentrarsi sul mercato, con lo yen che ha superato i 160 yen sul dollaro, innescando così il timore di un intervento imminente da parte della BoJ.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

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