- SEI UN CONSULENTE FINANZIARIO AUTONOMO?
- Scopri i vantaggi del nostro servizio
Obbligazioni, vento a favore per il mercato europeo
Alcuni mercati obbligazionari globali potrebbero essere duramente colpiti dalle ripercussioni che avrà un’eventuale stretta creditizia sui rendimenti, prospettiva rafforzata dall’attuale andamento dell’inflazione. In questo momento l’Europa è quella messa meglio.
Il mercato obbligazionario è in subbuglio. Le pressioni inflative avvertite a livello globale condizionano non poco le aspettative degli investitori sui rendimenti, anche perché le istituzioni economiche e i Governi devono mettere a punto una strategia per consolidare la crescita economica ed evitare che il suo percorso incontri degli ostacoli. In questo contesto, secondo Kaspar Hense, senior portfolio manager di BlueBay Asset Management, l’Europa sembra messa meglio rispetto agli Stati Uniti (dove il debito è cresciuto molto di più) e al Regno Unito (che sconta gli effetti post-Brexit e di una crescita economica in rallentamento).
L’inflazione e i rendimenti, stretta correlazione
Attualmente le strozzature nelle catene di approvvigionamento e la riduzione delle forniture di energia registrate a livello mondiale hanno messo in agitazione, soprattutto nelle ultime settimane, tutti i mercati finanziari, dove sono montati rapidamente i timori di una crescita incontrollata dell’inflazione. Hense ritiene che, a causa di queste preoccupazioni, alcuni mercati obbligazionari globali saranno duramente colpiti dalle ripercussioni che questo nuovo scenario genererà sui rendimenti nominali: tra le piazze più a rischio, secondo l’esperto, possiamo certamente includere (per i motivi accennati) gli Stati Uniti e il Regno Unito.
Premierà la strategia prudente della Bce
L’Europa vanta migliori prospettive, anche se nell’ultimo scorcio del 2021 l’attenzione sarà concentrata ancora sull’operato della Bce, dalla quale tuttavia non dovrebbero arrivare sorprese. Ci si aspetta infatti dalla Bce un atteggiamento all’insegna della prudenza, con l’inflazione che tenderà a ridursi durante l’anno prossimo e una crescita del mercato del lavoro. L’esperto di BlueBay prevede che l’annuncio della fine del programma di acquisti per l’emergenza pandemica (PEPP) verrà affiancato da quello di un programma di acquisto degli asset (APP) più ampio e flessibile. La combinazione dei due piani limiterà le oscillazioni dei tassi. I Bund sono attesi tornare in territorio positivo nei prossimi sei mesi, seppur rimanendo sempre vicini allo zero.
Il quadro politico è favorevole
Questo contesto economico, nel medesimo orizzonte temporale, dovrebbe contribuire anche uno scenario politico favorevole. In particolare, dopo le recenti elezioni politiche in Germania, è molto probabile che il nuovo Governo tedesco sarà guidato da una coalizione di centro-sinistra. Contestualmente, è auspicabile un riavvicinamento tra Draghi, Scholz e Macron, con Italia, Germania e Francia impegnate in un ulteriore processo di integrazione a livello europeo. Un quadro che dovrebbe favorire le scelte degli investitori. Alla luce di tutto ciò, infatti, Hense ritiene che l’allargamento degli spread dei titoli di Stato italiani rappresenti piuttosto un’opportunità di acquisto.
Si guarda al 2023, alle elezioni politiche italiane
Anche i fondamentali sono a favore. Con le attuali politiche fiscali, l’economia dovrebbe essere infatti ancora ben supportata. Inoltre, i livelli del debito stanno aumentando più sul lato fuori bilancio, con i bond Ue che si stanno affermando come i nuovi tassi privi di rischio. Infine, sottolinea Hense, il debito in Europa è cresciuto molto meno che negli Usa, e le specifiche fuori bilancio porteranno a un mercato finanziario più stabile rispetto al passato, il che è una conseguenza della crisi sovrana europea e di quella da Covid dello scorso anno. Il rischio principale per gli spread europei rimane quello politico: in questo senso, le elezioni del 2023 in Italia sono sia un'opportunità che una sfida.