I mercati emergenti offrono agli investitori un grande bacino di opzioni e, a sapere scegliere, anche un’interessante opportunità. Tuttavia, nonostante questo contesto, spesso non è facile avviare una strategia di lungo respiro, senza ponderare l’impatto che possono avere le locali politiche economiche e monetarie e senza pesare a sufficienza i rapporti commerciali globali, da cui alcuni di questi Paesi sono fortemente dipendenti. Laurence Bensafi, Portfolio Manager & Deputy Head, EM Equities di RBC BlueBay, prende in esame la realtà che sta caratterizzando quattro piazze finanziarie ritenute promettenti: India, Vietnam, Indonesia e Sudafrica. A monte di questa valutazione c’è sempre, comunque, il solito consiglio: scegliere con cautela e, per puntare a risultati duraturi, preferire aziende con una gestione solida.

L’India, sopravvalutata ma ci sono ancora occasioni

L'India, tra gli emergenti, è sempre stata uno dei Paesi più costosi, perché può vantare sia una forte crescita strutturale sia numerose aziende di alta qualità. C’è però da sottolineare che, nell'ultimo anno, i costi sono aumentati ulteriormente e che, oggi, i titoli vengono scambiati a un prezzo elevato. Ecco perché, anche se l'India merita di avere prezzi alti, l’investitore si dovrebbe muovere su questa piazza con cautela e in modo disciplinato. Per il gestore, i più sopravvalutati sono i segmenti small e mid cap del mercato azionario locale e le aziende più influenzate dalle politiche governative. Tuttavia, è sempre possibile trovare ancora titoli con valutazioni ragionevoli (anche con ampie differenze di valutazione), soprattutto nei settori finanziario, IT e farmaceutico, dove si trovano aziende ben gestite e di qualità.

Il Vietnam, potenzialità nascoste

Nel sud-est asiatico c’è un Paese, il Vietnam, che ha potenzialità ‘‘giacenti’’ dopo avere affrontato, negli ultimi anni, difficoltà derivanti dai problemi attraversati dal mercato immobiliare e dall’improvvisa rarefazione della liquidità - legati sia alla lotta alla corruzione sia alle riforme adottate dalle autorità per il mercato obbligazionario private. Ne è scaturito un mercato volatile per cui, secondo Bensafi, è bene che gli investitori stranieri siano cauti. Tuttavia, aggiunge subito dopo, dal punto di vista delle valutazioni, il Vietnam è interessante. Il Paese, il cui Pil nel 2024 è cresciuto del 6,4%, è diventato un importante hub per l'outsourcing in Asia e un nuovo centro manifatturiero, attirando investimenti di grandi aziende come Apple, Samsung e Intel, soprattutto grazie ai suoi bassi costi di manodopera.

L’Indonesia, in rapida crescita e ricca di commodity

Sotto i riflettori c’è anche l'Indonesia, che secondo il gestore ha un forte potenziale di investimento, essendo una delle economie in più rapida crescita tra tutti i mercati emergenti (e non solo dell’area asiatica). La sua economia è infatti molto diversificata e ricca di risorse naturali (tra cui carbone, nichel e rame), materie prime molto ambite dall’industria, anche nell’ambito della transizione ecologica. Il consumo interno e le esportazioni (favorite da una valuta, la rupia, ritenuta a buon mercato e oggi più stabile rispetto al recente passato) sostengono una bilancia commerciale solida. Tuttavia, il Paese sta attraversando una fase di transizione politica e ci sono preoccupazioni sotto il profilo fiscale. Questo ha portato a una vendita di massa, creando opportunità interessanti per chi cerca investimenti di valore.

Il Sudafrica, sta tornando interessante

Tra i mercati emergenti più interessanti c’è anche il Sudafrica che, dopo anni difficili, vede la propria economia migliorare col nuovo Governo di unità nazionale, nato dall’inatteso risultato elettorale di questa estate. Il Paese ha ancora molto spazio per crescere, il che lo rende interessante per gli investitori value. Il Sudafrica sta dunque tornando attraente, perché sta risolvendo i suoi problemi energetici e vede migliorare la qualità delle proprie aziende. Infine, come investitori a lungo termine, in RBC BlueBay riconoscono quanto sia importante essere selettivi. La qualità della gestione aziendale – sottolinea Bensafi - è cruciale per il successo di un'azienda, soprattutto in tempi difficili. Per questo, è meglio concentrarsi su aziende ben gestite, con pratiche sostenibili che possono offrire rendimenti duraturi.