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Regno Unito: le elezioni potrebbero influenzare economia e mercati

L'inflazione più alta del previsto sta posticipando i tempi di un taglio dei tassi da parte della BoE, con le previsioni ora spostate da giugno a settembre. Schroders prevede un aumento dell'inflazione inglese a partire da luglio, complicando ulteriormente le prospettive economiche del Regno.

 

13/06/2024
Londra, visione notturna
Analisi di Schroders sulle prossime elezioni nel Regno Unito e il loro impatto sui mercati

Le strategie di lungo respiro che hanno come soggetto i mercati del Regno Unito sono praticamente congelate, con gli investitori che tergiversano nel prendere una posizione chiara prima delle elezioni generali che il Premier, Rishi Sunak, ha indetto per il prossimo 4 luglio. Anche perché, se i sondaggi saranno rispettati, l’esito delle urne molto probabilmente sarà negativo per l'attuale Esecutivo. Azad Zangana, senior european economist and strategist, e Graham Ashby, fund manager UK all cap di Schroders hanno fatto il punto sullo stato dell’economia e dei mercati d’Oltremanica.

Ci sono, in particolare, tre domande che ci si pone in merito. La prima riguarda la tempistica. A prima vista sembra singolare, ma forse non così tanto se si considera un probabile rallentamento della crescita, dopo un primo trimestre sorprendentemente forte, in combinazione con un'inflazione più rigida del previsto. 

Il calo dell’inflazione non è stato consistente

Un'inflazione più sostenuta, spiega Zangana, sembrerebbe in grado di allontanare i tagli dei tassi e con essi la prospettiva di una riduzione dei costi dei mutui nell'immediato futuro.

La decisione di indire le elezioni in estate è comunque un po' sorprendente, dato che molti si aspettavano elezioni in autunno. Le elezioni in vista delle vacanze rischiano di far registrare scarsa affluenza.

Questa tempistica, inoltre, non si concilia con il messaggio dei conservatori secondo cui l'economia si sta rafforzando e l'inflazione è ‘tornata alla normalità’. Quest'ultimo dato, per altro, implica che i tagli ai tassi seguiranno a breve, il che dovrebbe sicuramente rafforzare il sostegno per il partito in carica. È necessario fare una precisazione al riguardo: il calo dell'inflazione non è stato consistente, è dovuto soprattutto a una riduzione delle bollette energetiche e agli effetti base. 

Le aspettative per un taglio BoE si spostano a settembre

Di conseguenza, afferma ancora Zangana, le aspettative per il primo taglio dei tassi da parte della Banca d'Inghilterra (BoE) si sono spostate da giugno a settembre, con un conseguente aumento dei costi dei mutui per coloro che effettueranno in futuro un rifinanziamento. Inoltre, il modello Schroders suggerisce che l'inflazione nel Regno Unito dovrebbe aumentare a partire da luglio, allontanandosi dall'obiettivo della BoE del 2%.

Questo potrebbe mettere in discussione le affermazioni del Governo secondo cui l'inflazione sarebbe tornata alla normalità. E veniamo alla seconda domanda: chi vincerà queste elezioni? I sondaggi vanno presi con le pinze ma, a campagna elettorale appena iniziata, il partito laburista all'opposizione ha un enorme vantaggio, apparentemente inattaccabile, di 21 punti percentuali rispetto ai conservatori, ed è rimasto abbastanza costante.

I tre imperativi del prossimo Governo

Questa considerazione porta naturalmente alla terza domanda: cosa potrebbe significare un Governo laburista per il Regno Unito? Al momento, ammette Zangana, non ci sono molte informazioni concrete su cui lavorare. Anche perché, alla luce di questo vantaggio nei sondaggi, il partito laburista non ha sentito la pressione di dover annunciare il proprio programma. Il discorso del Cancelliere ombra, Rachel Reeves, per la Mais Lecture del 19 marzo ha però offerto alcuni spunti di riflessione.

Il suo messaggio, per la precisione, affermava di: costruire la crescita su basi forti e sicure, con un Governo attivo guidato da tre imperativi: garantire la stabilità, stimolare gli investimenti tramite una partnership con le imprese e riformare per sbloccare il contributo dei lavoratori e il potenziale non sfruttato in tutta l’economia. In pratica non azzarda una chiara posizione, ma offre alcune opzioni.

Si va verso politiche protezionistiche?

Il primo imperativo è una frecciata all'instabilità politica dell'ultimo Governo, in particolare dell'era Liz Truss. Il secondo sembra essere un ramoscello d'ulivo per le imprese, che hanno avuto buone ragioni per temere la passata leadership laburista.

Dimostrare che un Esecutivo laburista è in grado di lavorare con successo con le imprese è importante non solo per attrarre investimenti esteri, ma anche per consolidare la reputazione agli occhi dei mercati.

Infine, concentrarsi sulle riforme per aumentare la produttività e la prosperità è un'azione ovvia, anche se in questa fase le iniziative politiche sono molto scarse. C'era anche una sezione significativa su ciò che Reeves definisce ‘securonomics’, che sembra segnalare un approccio più ponderato al commercio internazionale e alla globalizzazione, il che potrebbe significare politiche protezionistiche contro la Cina. 

La Borsa, è il momento degli investitori contrarian?

L'investimento azionario comporta sempre rischi e il tentativo di prevedere i cambiamenti dei mercati è lungi dall'essere una scienza esatta, proprio come la politica. Detto questo, afferma Ashby, il sentiment nei confronti delle azioni britanniche è molto basso e ci si chiede se un cambio di Governo possa coincidere con un'inversione di tendenza del sentiment.

Con un sentiment così basso nei confronti delle azioni britanniche, gli investitori contrarian potrebbero sostenere che le cose possono solo migliorare. Certamente alcuni indicatori contrarian suggeriscono che sia il momento giusto. Nessuno comunque ha la sfera di cristallo per quanto riguarda i tempi esatti, ma – ammette il gestore di Schroders - è difficile che i fondi pensione domestici possano ridurre ulteriormente e in modo significativo la loro esposizione alle azioni del Regno Unito.

 

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

regno unito elezioni economia
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