Il 2021 rimarrà negli annali per le reti dei consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede: è stato caratterizzato dal nuovo record della raccolta netta (alimentata dal nuovo massimo dei flussi sul risparmio gestito) e, con il dato di dicembre, l’anno si è concluso con il migliore risultato mensile di sempre. Nel dettaglio, secondo il rapporto di Assoreti, il mese di dicembre si è chiuso con una raccolta complessiva di 6,8 miliardi di euro, in crescita del 19,7% annuo. Il 78,9% delle risorse nette mensili è investito nei prodotti del risparmio gestito. Sono stati così aggiornati i massimi annuali di raccolta, sia a livello generale sia per quanto riguarda la componente gestita del portafoglio.

+32,2% i flussi netti nei dodici mesi

Rilevante anche il bilancio che la rete scrive per l’intero 2021: l’anno ha visto una raccolta netta complessiva di 57,3 miliardi di euro (+32,2% rispetto al 2020), grazie soprattutto a investimenti netti per 42,9 miliardi (+77,3% annuo) realizzati, nell’insieme, sui fondi comuni di investimento (+84% tra fondi aperti italiani ed esteri), sulle gestioni patrimoniali (+81%) e sui prodotti assicurativi/previdenziali (+64%). Secondo la nota pubblicata dall’associazione di categoria, le risorse nette posizionate nel corso dei dodici mesi sulla componente amministrata del portafoglio risultano, invece, in flessione (-24,8% vs 2020) e si attestano a 14,4 miliardi di euro contro i 19,15 del 2020.

La professionalità premiata dalla fiducia delle famiglie

Si è chiuso un anno straordinario, con risultati record che, nel restituire l’immagine di un’industria sana, raccontano anche di un percorso di crescita che i consulenti hanno condiviso con le famiglie. Così Paolo Molesini, presidente di Assoreti, ha commentato i dati del 2021. Si tratta di un percorso, ha aggiunto, che ha generato valore e ottimismo, alimentando ulteriormente la fiducia che i risparmiatori italiani hanno riposto nella consulenza finanziaria e che le associate hanno saputo valorizzare con grande responsabilità. Questo risultato, per altro, acquisisce maggiore valore perché conquistato in un periodo reso complicato dagli effetti della pandemia e dalla crisi economica generale.

Il bilancio annuale sugli Oicr quasi raddoppiato

La distribuzione diretta di quote di fondi si traduce in volumi netti mensili per 2,1 miliardi (+90,6% su novembre), che portano il bilancio annuale sugli Oicr a 16,5 miliardi, quasi al raddoppio rispetto al 2020 (+92,4%). Di questi, 15,5 miliardi sono destinati alle gestioni collettive aperte di diritto estero e 1,5 miliardi ai fondi alternativi chiusi a sostegno dell’economia reale. Le risorse nette mensili sul comparto assicurativo/previdenziale ammontano a 1,9 miliardi di euro (+17% su novembre). Il 2021 si chiude, così, con un risultato netto pari a 18,3 miliardi (+64,1%), per il 91,9% riconducibile alle unit linked (+105,6% a 10,1 miliardi) e alle polizze multiramo (+90,8% a 6,8 miliardi).

Bilancio positivo per le gestioni patrimoniali

Il saldo delle movimentazioni complessive effettuate a dicembre sulle gestioni patrimoniali individuali è positivo per 1,3 miliardi di euro, determinando una valorizzazione annuale degli investimenti netti pari a 8,1 miliardi (+81,3% tendenziale). I risultati mensili realizzati dalle Reti nell’ambito del risparmio gestito determinano un contributo, al sistema degli OICR aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, per 4 miliardi di euro, risultando pari al 69,1% dei volumi totali dell’industria (5,8 miliardi). L’apporto da inizio anno sale, di riflesso, a 39 miliardi e rappresenta il 60,2% della raccolta netta realizzata dall’intero sistema fondi (64,8 miliardi).

Risparmio amministrato, la preferenza per l’azionario

Dicembre chiude su un terreno negativo il bilancio degli strumenti finanziari amministrati, con uscite nette per 402 milioni, anche se il saldo da inizio anno rimane comunque positivo (2,3 miliardi) seppure in netta contrazione (-65,3%) sul 2020. Nei dodici mesi le scelte di investimento hanno privilegiato la Borsa (3,1 miliardi) e gli exchange traded product (1,5 miliardi). Segno negativo invece per obbligazionario (-2 miliardi), titoli di Stato (-194 milioni) e certificate (-311 milioni). Per contro, sono positive le risorse nette confluite nel mese su conti correnti e depositi, per 1,8 miliardi. Nel 2021 la liquidità raccolta è risultata in linea con quella dell’anno precedente (-2,9% a 12,1 miliardi).