L’elevata professionalità e la capacità dei consulenti finanziari di reagire rapidamente agli input lanciati dai mercati premiano gli investitori che si sono affidati alle reti o, meglio, limitano gli effetti negativi del difficile periodo attraversato dalle piazze finanziarie. Infatti, stando al più recente rapporto di Assoreti, l’associazione di categoria, alla fine del mese di settembre la valorizzazione dei prodotti finanziari e dei servizi di investimento distribuiti dagli intermediari associati, tramite l’attività dei consulenti, è pari a 725,4 miliardi di euro, ovvero in ribasso di appena lo 0,9% su base trimestrale e di meno 4,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

La diversificazione minimizza l’andamento negativo dei mercati

Complessivamente il patrimonio dei prodotti del risparmio gestito vale 494,7 miliardi di euro, in calo dell’1,6% rispetto a giugno. Risulta più contenuta la flessione della componente del risparmio amministrato (-0,5%), a 101,5 miliardi, mentre la liquidità si attesta a 129,3 miliardi (+1,4%). Il portafoglio dei clienti delle reti dà dunque prova di efficace resilienza nei confronti delle tensioni dei mercati. Lo ha sottolineato il presidente Assoreti, Paolo Molesini, secondo cui questo è reso possibile grazie ai consulenti che garantiscono un’adeguata diversificazione agli investimenti capace, da un lato di affrontare il periodo minimizzando gli effetti negativi dei mercati e, dall’altro, di creare condizioni per beneficiare prontamente della ripartenza.

Risparmio gestito: bene i fondi chiusi, scendono i fondi aperti

Le masse riferite ai fondi comuni di investimento, sottoscritti direttamente, è pari a 217,6 miliardi, in calo congiunturale del 2,3% e un’incidenza complessiva sul portafoglio totale in ribasso al 30%. La valorizzazione complessiva delle gestioni collettive aperte domiciliate all’estero si attesta a 191,3 miliardi (-2,4%), quella dei fondi aperti di diritto italiano è pari a 20,7 miliardi (-3,3%), mentre i fondi chiusi aumentano del 3,1% a 5,6 miliardi. La contrazione coinvolge, con dinamiche più contenute, anche i prodotti assicurativi/previdenziali e le gestioni patrimoniali individuali. Le masse della componente assicurativa/previdenziale scendono dell’1% a 199,6 miliardi, con un’incidenza stabile al 27,5%.

Il calo interessa le unit linked (-1,8%) e in misura più contenuta le polizze vita tradizionali (-0,2%), mentre si mantiene stabile la valorizzazione dei prodotti multiramo. Le gestioni individuali valgono 77,5 miliardi con una flessione dello 0,8% t/t e un peso in portafoglio sempre pari al 10,7%. In tutto settembre il contributo complessivo delle reti al patrimonio investito in OICR aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, si attesta a 399,6 miliardi, con un’incidenza sul patrimonio totale investito in fondi (1.074 miliardi, dato provvisorio) che si mantiene stabile al 37,2%.

Risparmio amministrato, sale la liquidità al 17,8%

Per quanto riguarda il risparmio amministrato, nel settore aumenta lievemente il peso della componente titoli in portafoglio (14%) per effetto di una minore contrazione (-0,5% trimestrale) rispetto alle componenti del risparmio gestito. La flessione maggiore, precisa la nota di Assogestioni, interessa soprattutto i titoli azionari (-5,3% rispetto alla fine di giugno), mentre aumenta la valorizzazione del patrimonio investito in titoli di Stato (+3,1% trimestrale) e dei certificate (+3,8%). L’incidenza della liquidità sale al 17,8%.