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Risparmio: in aprile lieve correzione delle masse gestite
Lo scorso aprile l’industria del risparmio ha registrato una raccolta netta positiva per 5,1 miliardi di euro, che hanno portato le masse a 2.459 miliardi. Il mese ha visto la locomotiva dei fondi aperti, che hanno visto le relative masse toccare un nuovo massimo assoluto. Bilanciati in auge.
L’industria del risparmio gestito è sempre in corsa, anche se in chiaro rallentamento rispetto allo straordinario rush che l’ha contraddistinta in marzo. In aprile, secondo la tradizionale mappa mensile di Assogestioni, la raccolta netta è risultata infatti positiva per 5,1 miliardi di euro, che si confrontano con i +8,95 miliardi di euro del mese precedente. Il saldo delle sottoscrizioni nette consolidate nei primi quattro mesi dell’anno ammonta a +34,94 miliardi di euro. Il patrimonio gestito ha segnato in lieve assestamento, a 2.459,2 miliardi di euro dal nuovo record (2.469 miliardi di euro) aggiornato appena in marzo.
Effetto locomotiva dei fondi aperti
Aprile è stato all’insegna dei fondi aperti che, con oltre 4 miliardi di flussi netti (+7,48 miliardi in aprile, per un totale da gennaio di 22,77 miliardi), hanno contribuito in misura determinante al risultato complessivo. L’exploit ha permesso alle relative masse di toccare il nuovo massimo di 1.184 miliardi, al 48,1% (47,5%) del patrimonio gestito. Modesta la performance dei fondi chiusi, con flussi netti per 178 milioni (+276 milioni in marzo) per un saldo da inizio anno di 1.45 miliardi. Le gestioni collettive nel complesso registrano flussi netti per 4,26 miliardi (+7,75 miliardi), per un saldo da gennaio di +24,22 miliardi.
Modesta la performance delle gestioni di portafoglio
Da segnalare per il mese di aprile, secondo quanto emerge dalla nota di Assogestioni, che il Gruppo Intesa Sanpaolo (Eurizon, Fideuram Investimenti e Pramerica), si è collocato al primo posto, con 521,7 miliardi di patrimonio, superando il gruppo Generali. Per quanto riguarda le gestioni di portafoglio, qui nel complesso la raccolta netta è ammontata a 804 milioni, in calo rispetto ai +1,2 miliardi di marzo (+10,72 miliardi da gennaio): mentre il ritmo dei flussi nelle retail è stato costante (+1,01 miliardi dopo +1,04 miliardi, per un totale da gennaio di +3,49 miliardi). È mancato l’apporto degli istituzionali: -210 milioni dopo +156 milioni, per un totale nel quadrimestre di 7,23 miliardi.
Sui bilanciati la maggiore attenzione, meno brio per l’azionario
Scendendo nel dettaglio dei fondi aperti, nel mese di aprile l’appetito maggiore degli investitori si è diretto verso i fondi bilanciati, che hanno coperto più della metà della raccolta netta: +2,33 miliardi di euro (in accelerazione dai +1,84 miliardi di marzo), che hanno portato il saldo da inizio anno a +6,64 miliardi. Nel mese l’attenzione per il rischio è sempre presente, anche se con meno enfasi rispetto agli ultimi mesi: infatti l'interesse per i fondi azionari è risultato sì positivo (+1,95 miliardi la raccolta netta), ma inferiore a quanto visto in marzo (+2,95 miliardi), per un totale da gennaio di 15 miliardi di euro.
Ancora grave la disaffezione per i flessibili
Tra i fondi di lungo termine, il mese ha confermato la costante disaffezione degli investitori per i flessibili, che vedono uscite per 1,08 miliardi (dopo i -30 milioni di marzo) per deflussi complessivi da inizio anno che ammontano a -3,83 miliardi. Scrivono invece un bilancio positivo, ma nettamente ridimensionato rispetto alle performance del mese precedente, i fondi obbligazionari (+484 milioni, dopo +1,3 miliardi per un totale del quadrimestre di +3,26 miliardi) e i monetari (rispettivamente +447 milioni, +1,44 miliardi e +1,85 miliardi). Per quanto riguarda la denominazione, i fondi di diritto italiano registrano flussi netti per +502 milioni (+639 milioni a marzo e +14 milioni da gennaio) e i fondi esteri continuano ad accelerare ma con meno brio (+3,58 miliardi, +6,84 miliardi e +22,81 miliardi rispettivamente).