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Risparmio: la crescita esponenziale dei fondi sostenibili
L’accresciuta sensibilità dei risparmiatori verso la difesa dell’ambiente si trasferisce sui mercati finanziari: nel secondo trimestre il patrimonio dei fondi sostenibili è cresciuto del 12 per cento a oltre 2 mila miliardi. Nel frattempo, sono nati 177 nuovi strumenti sostenibili.
L’attenzione dei risparmiatori verso l’ambiente è enormemente aumentata con la pandemia e, di riflesso, anche le loro scelte in materia di investimenti sono cambiate molto. Di fatto, hanno assunto un ruolo così importante (e destinato a crescere ulteriormente) da influenzare l’orientamento dei gestori, delle imprese, dei mercati. Allo stesso tempo, infatti, anche l’offerta dei prodotti finanziari è cambiata: sono aumentati quelli targati ESG (Enviromental-social-governance) e categorie specializzate come i fondi Articolo 8 (attive sui temi ambientali e sociali) e i fondi Articolo 9 (più relativi agli investimenti sostenibili).
+12% il patrimonio nel II trimestre a 2 mila miliardi
I numeri rivelano meglio il cambio di passo avvenuto negli ultimi mesi sui mercati mondiali. Il patrimonio dei fondi sostenibili, grazie all’aumento di questi strumenti ‘green’, ai flussi netti positivi e all’apprezzamento del mercato, nel secondo trimestre di quest’anno è cresciuto del 12% a 2,24 mila miliardi di dollari (2,03 mila miliardi di euro). È quanto emerge dal ‘Global Sustainable Fund Flows’ pubblicato da Morningstar, secondo cui i fondi sostenibili hanno attratto 139,2 miliardi di dollari netti a livello globale tra aprile-giugno, in calo del 24% rispetto ai 184 miliardi di dollari registrati nel primo trimestre dell’anno.
Cala la raccolta ma accelerano i nuovi prodotti
Il rallentamento della raccolta, secondo l’analisi, è imputabile soprattutto all'Europa, che rappresenta il più grande mercato di fondi sostenibili, che nel periodo ha registrato un calo degli afflussi del 25%, mentre sul fronte degli Stati Uniti c’è stata una diminuzione più moderata, di appena -18%. Lo sviluppo del prodotto è rimasto comunque molto forte, tenuto conto che c’è stato il lancio di ben 177 nuovi strumenti sostenibili a livello globale. I gestori patrimoniali hanno inoltre continuato a re-indirizzare e rinominare i prodotti convenzionali in offerte più in linea con il nuovo indirizzo preso dagli investitori.
Fondi Articolo 8 e 9 al 50% del patrimonio in 12 mesi
Più nel dettaglio, i fondi Articolo 8 e 9 rappresentano il 30,3% e il 3,7% rispettivamente del patrimonio dei fondi analizzati da Morningstar. Gli asset totali ammontano a 3 mila miliardi di euro (esclusi monetari, fondi di fondi e fondi feeder). Da poco più di un terzo, Hortense Bioy, global director of Sustainability Research, prevede che i fondi Articolo 8 e 9 potrebbero portarsi al 50% del patrimonio complessivo dei fondi Ue entro i prossimi 12 mesi. Molti gestori, infatti, già segnalano una percentuale più elevata di asset sotto gli Articoli 8 e 9, e altri hanno rivelato piani per aumentare l’offerta di tali prodotti nei prossimi mesi.
La gestione attiva domina la scena
Nell’approccio all’investimento sostenibile il risparmiatore predilige la gestione attiva, che infatti domina ampiamente il panorama dei fondi ESG post-SFDR. I fondi passivi rappresentano rispettivamente solo l'11% e il 10% del patrimonio dei fondi Articolo 8 e 9. Le società di fondi hanno adottato approcci diversi nella classificazione dei prodotti in base alla propria interpretazione del regolamento e questo ha determinato un'ampia gamma di strategie ESG rappresentate negli articoli 8 e 9 fondi. In aggregato, i fondi Articolo 8 e 9 ottengono risultati migliori in termini di metriche ESG rispetto al resto dell'universo.