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Salone del mobile: il rilancio del Paese passa anche da qui
Il rilancio della nostra economia, nell’era post pandemia, prende forza da uno dei suoi settori cardine: l’industria del mobile. Anche se la pandemia ha lasciato il segno, con meno imprese e addetti, è sempre forte il suo export e un settore fondamentale per il made in Italy come il design.
Il rilancio dell’economia italiana passa anche dal ‘Salone del mobile’ che si è aperto in questi giorni a Milano, mettendosi alle spalle l’anno buio del 2020 segnato dall’emergenza sanitaria. E i numeri che girano attorno a questo settore – che assieme a quello della moda portano il ‘made in Italy’ nel mondo - sono decisamente importanti anche nell’era post-Covid. La regione Lombardia, in questo contesto, gioca il ruolo principale del Paese. I dati del sistema imprenditoriale del settore arredo–design, elaborati dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, se da un lato evidenziano una fisiologica variazione in negativo delle imprese sul territorio, dall’altro riflettono anche una spinta alla ripresa sostenuta dal design e dalla crescita delle esportazioni.
Effetto Covid, calano le imprese e occupazione
Nel dettaglio, rispetto al 2020, il settore sconta gli effetti della pandemia: nelle tre province ci sono infatti l’1,1% di imprese in meno (-1,9% nel 2020), mentre dall’export si registrano incoraggianti segnali di ripresa, con +13,5% annuo delle vendite oltre frontiera (da considerare l’effetto base favorevole). I dati sono comunque positivi, tra Milano Monza Brianza e Lodi le imprese attive nel settore arredo-design sono circa 7mila, di cui 2.228 specializzate nella fabbricazione di mobili, 1.269 nella filiera del legno e 2.553 nel design. Bisogna considerare poi le 938 attività del commercio al dettaglio di mobili e complementi. Gli addetti sono complessivamente oltre 37.500, che valgono quasi il 2% del totale delle attività economiche e l’1,5% dell’occupazione.
Solo il design tira la volata
In un’economia profondamente segnata dalla pandemia, le imprese del manifatturiero pagano il conto più alto: in un anno le imprese attive a Milano Monza Brianza Lodi nella filiera del legno calano del -4,7% e nella produzione del 3,5%. In lieve difficoltà anche il commercio (-0,4%), mentre solo il design (+2,8%) traina il comparto. Il medesimo trend si riflette in negativo sul mercato del lavoro (con le eccezioni del commercio e del design). A livello nazionale Milano si conferma la capitale del design (con più di 2.100 imprese), mentre il primato nella produzione spetta all’area Monza Brianza (1.400 imprese). Per la filiera che, solo nel territorio di Milano Monza Brianza Lodi nel 2019 generava un fatturato di oltre 9,4 miliardi di euro, incoraggianti segnali. Nel secondo trimestre le imprese della manifattura del legno arredo, rispetto al 2019, fanno registrare una variazione positiva per il giro d’affari di +29,9% e di +10,6% per la produzione.
Il brillante rimbalzo dell’export
Per quanto riguarda l’interscambio commerciale, nei primi tre mesi di quest’anno il settore arredo design per i territori di Milano Monza Brianza Lodi vale 356 milioni, di cui il 90% originato dalla fabbricazione di mobili e il 10% dall’industria del legno: pari a circa la metà del totale dell’export lombardo di questi prodotti. Rispetto allo stesso periodo del 2020, l’export registra +13,5%, una crescita confermata anche analizzando i periodi pre-Covid: in 5 anni, ovvero rispetto al primo trimestre del 2016, il volume dell’export aumenta, infatti, di +14,7%. Stati Uniti, Francia, Cina, Germania e Svizzera i primi Paesi di destinazione, solo per Stati Uniti e Cina il volume degli scambi evidenzia un lieve calo rispetto al 2020, anche se resta positivo il dato in 5 anni.