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T. Rowe Price: 5 regole per investire nel tempo del Covid19
Investire in tempi di pandemia da Covid vuol dire essere prudenti. T. Rowe Price fornisce cinque consigli utili per chi desidera investire in questi tempi avversi: bisogna essere pazienti, fermi, selezionare e guardare il portafoglio sulla lunga distanza.
Un vademecum per districarsi tra le incertezze che si respirano oggi sui mercati finanziari: cinque regole per contrastare gli effetti, ancora del tutto imponderabili, della pandemia da Covid-19. Lo ha stilato Justin Thomson, chief investment officer International equities di T. Rowe Price, dopo aver percorso la storia delle più recenti gravi crisi ed essersi chiesto se queste esperienze alla fine hanno insegnato qualche cosa. I cinque punti che l’esperto suggerisce agli investitori sono: pazienza, non fare previsioni (è impossibile farle anche per gli addetti ai lavori), rimanere sulle proprie posizioni (non farsi prendere dal panico), mettere titoli di qualità nel portafoglio e fare attenzione ai ‘fallen angel’ (le società che in questa fase hanno perso il rating da investment grade) per guardare un poco più distante.
Le crisi degli ultimi 30 anni
Le crisi, in effetti, hanno più volte segnato gli ultimi 30 anni: dalla lunga recessione a scacchiera degli anni ’90 (i deficit gemelli, lo sconquasso valutario nel Sud-Est asiatico e Russia), alla crisi del Brasile, dal collasso del fondo speculativo LTCM nel 1998 ai gravi problemi dell’Argentina (2001), dalla crisi finanziaria globale del 2008-09 (i mutui sub-prime e il fallimento della Lehman Brothers) alla crisi del debito sovrano europeo del 2011-12. Quale può essere la lezione che, da investitori, possiamo avere appreso da questi eventi per affrontare in modo più costruttivo l’attuale fase dei mercati segnata dal coronavirus?
Perché con la pandemia è diverso
In primo luogo non bisogna dimenticare, avverte Thomson, che “l’attuale situazione è particolarmente complessa, dato che non è soltanto una crisi finanziaria, ma anche sanitaria e del welfare”. Ed è inoltre una crisi inusuale perché, quando è esplosa, ha fatto sentire la sua gravità in modo brutale e rapido. Inoltre, aggiunge l’esperto, “a complicare ulteriormente la situazione c’è il fatto che il coronavirus ha creato un enorme, anche se non ancora quantificabile, doppio shock sul lato della domanda e dell’offerta, con una carenza di manodopera e di forniture mediche da un lato e un’eccessiva offerta di petrolio dall'altro”.
Riduzione del rischio e selettività
Tra i pochi insegnamenti che derivano dalle recenti crisi c’è la riduzione degli rischi degli asset da tenere in portafoglio, puntare su un’attenta selezione degli strumenti e avere uno sguardo sul lungo termine. In pratica mantenere un atteggiamento prudente poiché, nelle ultime settimane, la volatilità è stata una costante dei mercati, compresi quelli che solitamente offrono un porto sicuro (come l’oro), mentre le aziende continuano a rivedere i loro obiettivi, a tagliare cedole e investimenti.
Pazienza e rimanere investito per cogliere l’attimo
E veniamo alle cinque regole suggerite da Thomson “per aiutare gli investitori a sopravvivere e a prosperare in questo periodo molto complesso”. 1) Sii paziente. Non cercare di risolvere tutti i problemi in una volta. In fasi di crisi è normale riesaminare il portafoglio. L’analisi fondamentale è utile: conoscere le aziende permette più fiducia e ripagherà quando sarà superata questa fase. 2) Evita di fare previsioni. Purtroppo nessuno ha il potere di vedere il futuro, quindi sarebbe meglio evitare di ossessionarsi. 3) Resta investito. Quando arriverà il punto di inversione (e non sto dicendo che abbiamo già toccato il minimo), la ripresa sarà forte e gran parte dei rialzi avverrà in un numero limitato di sessioni, quindi non potrai tornare a investire in tempo. Non c’è nessun campanello che segnala quando il mercato tocca il minimo.
La qualità premia, ma pensare anche alla strategia
4. Ricerca la qualità. Non fissarti sui livelli precedenti ai crolli del mercato. Nel processo di selezione dei titoli facciamo sempre delle scommesse, ma ricordo che nel 2009 è stata la “qualità” (un termine soggettivo, lo so) a vedere il rimbalzo maggiore. L’esercizio è ora di vendere ai minimi per comprare ai minimi. I titoli di qualità ora offrono un potenziale di ripresa abbastanza elevato, quindi non dovrai accollarti rischi eccessivi legati a bilanci con alti livelli di leva.
5. Presta attenzione ai ‘fallen angels’. Per quelli che operano nelle small-cap o nell’high yield, l’altro modello che ricordo dalla crisi del 2008-09 è che le società che erano abbastanza grandi e/o mostravano rating elevati, hanno visto le loro capitalizzazioni (o rating) cadere in picchiata verso le small-cap o il ‘junk’. Dopo la crisi finanziaria globale, molte di esse sono poi tornate allo status di mid o large-cap. Finora abbiamo parlato di tattica. Ma è importante essere anche strategici. Si sta impostando un nuovo ciclo e ci saranno quindi nuove tendenze e leadership di mercato (magari quelli che possono sfruttare al meglio la nuova era di espansione fiscale che sta arrivando).