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Usa: i rendimenti dei Treasury potrebbero salire al 5%
Di solito, i tagli dei tassi portano a un calo dei rendimenti, ma in un anno elettorale, le politiche fiscali espansive possono aumentare la spesa pubblica, facendo salire i rendimenti a causa di un’offerta maggiore. Il rischio inflazione spingerebbe gli investitori a chiedere rendimenti più alti.
Gli obbligazionisti hanno iniziato a guardare con sempre maggiore interesse ai rendimenti dei Treasury decennali Usa, vedendo la possibilità che questi possano salire verso l’allettante soglia del 5% nei prossimi mesi. Dietro questo spunto, secondo Arif Husain, head of fixed income e chief investment officer di T. Rowe Price, ci sarebbe un mix di fattori, tra cui spiccano gli effetti del ciclo ribassista dei tassi intrapreso dalla Fed, un'abbondante offerta di titoli di debito collegata alle spese pubbliche in deficit e il ‘‘quantitative tightening’’ che riduce la domanda. A valle, ma non per questo meno importante per gli investitori, c’è un aumento del premio a termine, legato ad aspettative di inflazione in crescita (condizionate da una politica creditizia che sarà progressivamente più espansiva).
Tre scenari per l’economia statunitense
Nel frattempo, il quadro economico statunitense si è fatto molto più incerto e l'esito delle elezioni presidenziali è destinato a incidere significativamente sull’andamento della congiuntura. Al momento, si possono identificare tre possibili scenari per l’economista d’Oltreoceano: un potenziale stimolo dalla Cina che favorirebbe una crescita globale moderata, un allentamento dei tassi verso il livello neutrale o una recessione che costringerebbe la Fed a misure più aggressive. Il primo scenario è da considerare il più probabile, mentre gli altri due sono visti come meno verosimili. La Fed, nonostante il recente taglio, potrebbe non commettere un errore di politica monetaria, poiché le aspettative di inflazione e i rendimenti più elevati potrebbero richiedere un approccio cauto.
L’incognita delle politiche fiscali espansive
Tradizionalmente, l’avvio di un ciclo di tagli dei tassi da parte della Fed tende a far diminuire i rendimenti dei Treasury decennali. Questo accade, spiega Husain, perché i tassi più bassi riducono i costi di finanziamento e aumentano l'attrattiva dei titoli di Stato rispetto ad altri asset. Per questo, gli investitori tendono a spostare i loro capitali verso questi titoli più sicuri e, di riflesso, scendono i rendimenti. Tuttavia, in un anno di elezioni, i Governi spesso adottano politiche fiscali più espansive per stimolare l'economia e, così, ottenere consensi. Ciò può tradursi in un aumento della spesa pubblica e, di conseguenza, in un incremento del deficit. Va da sé che un debito più elevato richiede un aumento dell’offerta e – con una domanda relativamente stabile – è facile immaginare un rialzo dei rendimenti.
I rendimenti e la minaccia dell’inflazione
Come accennato, un altro fattore da considerare nell’impostare nuove strategie è l’andamento dell'inflazione. Se gli investitori percepiscono che la generosità fiscale dell’Amministrazione possa alimentare l’inflazione, questi potrebbero esigere rendimenti più elevati per compensare il rischio di perdita di potere d'acquisto. Questo dinamica, secondo l’esperto, potrebbe quindi portare a un incremento dei rendimenti anche in un contesto di riduzione dei tassi da parte della Fed. Infine, non bisogna dimenticare che il sentiment di mercato gioca un ruolo cruciale. Se gli investitori temono che l’aumento della spesa pubblica non sia sostenibile o che possa portare a uno scenario inflazionistico, potrebbero facilmente quindi anticipare un aumento dei rendimenti, vendendo i Treasury e contribuendo ulteriormente a far salire i tassi.
Uno sguardo al passato per anticipare il futuro
Il premio a termine, che misura quanto il rendimento di un Treasury a lungo termine supera quello di Treasury-Bill a breve, è in salita. Questo accade perché c'è uno spread tra domanda e offerta di titoli, specialmente per quelli a 10 anni. Inoltre, le aspettative sull’inflazione a lungo termine stanno crescendo, il che contribuisce ad alzare ulteriormente i premi a termine. I tassi d’inflazione breakeven, che indicano le previsioni di inflazione nel mercato, hanno mostrato un aumento il 20 settembre, subito dopo il taglio dei tassi della Fed. Questo incremento è stato di circa sette-otto punti base. In passato, ricorda Husain, dopo aumenti simili, i rendimenti dei Treasury a 10 anni sono saliti di circa 100 punti base in tre mesi. Questo suggerisce che le aspettative di inflazione potrebbero continuare a spingere in alto il premio a termine per i Treasury a 10 anni nei prossimi mesi.