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Industria degli Etp, termometro del mercato
L'analisi dei flussi dell'industria degli Etp è particolarmente utile e interessante, perché fornisce un quadro d'insieme di quelle che sono le asset class preferite dagli investitori a livello globale praticamente in tempo reale
Non sembra conoscere crisi l'industria degli exchange-traded product, che dal lancio del primo prodotto nel lontano 1993 ha iniziato un percorso di crescita che non si è più fermato, tanto che oggi il mercato degli Etp conta a livello globale oltre 6.000 prodotti e un patrimonio in gestione di oltre 3.300 miliardi di dollari (dati al 31 agosto 2016, BlackRock ETP Research).
Per avere un'idea della sempre maggiore popolarità di questi strumenti presso gli investitori è sufficiente uno sguardo ai numeri dell'industria negli ultimi quattro anni: nel 2013 il mercato degli Etp ha registrato flussi a livello globale di 236,6 miliardi di dollari, saliti a 331 miliardi nel 2014 e a 350,9 miliardi nel 2015. Nei primi otto mesi del 2016 gli afflussi si sono attestati a 213,4 miliardi di dollari, superando il record di 201,6 miliardi registrato nello stesso periodo dell'anno precedente, con una raccolta che nel solo mese di agosto, a dispetto della pausa estiva, è stata di 39,8 miliardi di dollari.
Nel mese di agosto, ad esempio, le asset class che hanno registrato la maggiore raccolta sono state l'azionario statunitense a grande capitalizzazione, con flussi pari a 7,3 miliardi di dollari, e l'azionario dei paesi emergenti, con flussi pari a 6,2 miliardi di dollari, ma anche il debito emergente ha riscosso un buon interesse, con una raccolta di 1,9 miliardi di dollari, a dimostrazione che gli investitori, dopo il panico seguito al referendum britannico sulla Brexit, sono tornati ad aumentare la loro propensione al rischio.
Al terzo posto per raccolta troviamo l'obbligazionario corporate investment grade, con flussi pari a 5 miliardi di dollari nel mese di agosto. Il reddito fisso da inizio anno ha raccolto oltre 95 miliardi di dollari e ha già superato i flussi complessivi del 2015, che si erano attestati a 86,8 miliardi di dollari. Va evidenziato che l'esposizione ai corporate ig sta dando un contributo particolarmente significativo alla raccolta sull'asset class obbligazionaria.
Diversi fattori sono alla base di questo rinnovato interesse per il comparto: innanzitutto in un contesto di tassi molto bassi, se non addirittura negativi, i corporate investment grade vengono percepiti dagli investitori come una delle poche fonti di rendimento a basso rischio.
Un altro driver, che sta spingendo in particolare la raccolta sull'obbligazionario corporate del Vecchio continente, è rappresentato dalle aspettative che la Banca centrale europea proseguirà nella sua politica di acquisti di asset avviata lo scorso marzo e c'è spazio perché Francoforte metta in campo nuovi stimoli monetari nel prossimo futuro. Infine, anche se il mercato non lo percepisce come un evento imminente, all'orizzonte si prospetta un rialzo dei tassi d'interesse da parte della Federal Reserve, e da questo punto di vista i fondi sui corporate bond possono contribuire a mitigare l'impatto di tassi più elevati grazie alla presenza di cedole più ricche rispetto a quelle oramai molto risicate offerte dai titoli di Stato Usa a breve scadenza.
Un ultimo elemento interessante che emerge dall'analisi del mercato degli Etp riguarda i flussi nei prodotti legati alle commodity: mentre nel mese di agosto il petrolio ha registrato una raccolta negativa, con deflussi pari a 0,4 miliardi di dollari, e le materie prime in generale hanno riscosso poco interesse, l'oro ha continuato a brillare, raccogliendo un miliardo di dollari, con un saldo positivo che da inizio anno ha superato i 26 miliardi di dollari.