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Quale è il paese europeo che distribuisce più dividendi?
L’ottimo momento degli istituti di credito francesi consente ai listini parigini di salire sul podio della speciale classifica europea che misura i volumi di dividendi staccati a favore degli azionisti
Con 54.300 mln di dollari (corrispondenti a circa 51.124 milioni di neuro), il mercato azionario francese pilota la classifica dei volumi di dividendi staccati a favore degli azionisti, seguito da quello tedesco con 34.271 mln di euro e da quello svizzero con 33.143 mln di euro. La Francia non si limita a occupare il podio della speciale classifica ma guida anche quella che fotografa il tasso di crescita dei piani di remunerazione a favore degli azionisti. Nel complesso, il volume totale dei dividendi francesi ha messo a segno una crescita dell’11,8% nel 2016.
I dati francesi rappresentano cifre considerevoli, in particolare se si tiene conto che Total –società che eroga 1/8 delle cedole complessivamente distribuite dalle società transalpine- ha deciso di mantenere inalterato il proprio dividendo. A trainare i volumi al rialzo sono stati in particolare gli istituti di credito francesi, che stanno attraversando un momento molto favorevole grazie alla presenza di bilanci solidi. Lo stato di grazia delle banche domestiche trova conferma nella crescita del 53% -rispetto al dato del 2015-dei dividendi erogati dagli istituti ai propri azionisti.
Risultati eccellenti sono stati realizzati anche in Olanda e in Danimarca. I dividendi olandesi sono aumentati del 38,4%, alimentati dall’elevato dividendo straordinario distribuito da Ahold in seguito alla sua fusione con Delhaize. La crescita resta molto sostenuta anche nel caso in cui si scorpori l’andamento del mercato di Amsterdam dal dato di Ahold. In quest’ultima ipotesi, l’espansione dei volumi è stata del 18,5% in un anno in cui tutte le società hanno deciso di incrementare la remunerazione offerta ai rispettivi azionisti. A guidare la classifica sul listino olandese è stata la banca Ing, che ha raddoppiato il suo dividendo e ha così scalzato Unilever dal primo gradino del podio
Il mercato tedesco è riuscito a mantenere la seconda posizione continentale superando quello elvetico, grazie a una crescita del 2,6% dei volumi. Il listino di Francoforte ha dovuto affrontare e metabolizzare due questioni non da poco nel corso del 2016: il taglio del 98% del dividendo deciso dal colosso automobilistico Volkswagen dopo lo scandalo del dieselgate e la cancellazione del dividendo erogato da Deutsche Bank in scia ai timori per la tenuta dei suoi conti. A compensare questi fattori negativi sono arrivati gli incrementi dei dividendi decisi da BMW, Daimler, Allianz e Bayer.
Spostando l’attenzione sull’altra sponda dell’Atlantico, nel 2016 la crescita dei dividendi statunitensi –che rappresentano il 40% della remunerazione totale dell’azionista nel mondo- ha accusato una contrazione sensibile. Cali moderati del tasso di crescita annuo dei dividendi sono stati registrati nel Regno Unito, in Australia e nella maggior parte dei paesi emergenti.
Previsioni
Le prospettive economiche per il 2017 hanno subito un miglioramento a livello internazionale. Con un nuovo esecutivo insediatosi alla Casa Bianca che promette di aumentare gli investimenti e ridurre le tasse, gli utili delle aziende statunitensi dovrebbero poter fare affidamento su un buon supporto, anche nell’ipotesi di dover mettere in conto gli effetti negativi imputabili a un rafforzamento del biglietto verde.
Il rialzo delle quotazioni del petrolio e di altre materie prime, alimenteranno gli utili conseguiti dalle società Usa a livello planetario. Pertanto, i dividendi statunitensi saranno messe nelle condizioni di recuperare l’impeto e il dinamismo perso negli ultimi anni.