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Quotazioni adulterate
Tutti gli esperti sembrano essere d’accordo sul fatto che i rendimenti dei titoli di stato siano ‘adulterati’, frutto, probabilmente, del pesante intervento esercitato dalle banche centrali dei paesi industrializzati
Altrimenti come si spiega che il Treasury bond decennale offra un rendimento del 2,4% circa in un periodo in cui l’inflazione statunitense è del 2,7%? Il tutto in un contesto caratterizzato da un’impostazione rialzista della politica monetaria della Federal Reserve e dalla potenziale introduzione di stimoli all’economia da parte di Trump. L’anomalia del reddito fisso è reale ed è confermata dalla reazione –al ribasso- dei rendimenti dei government bond Usa dopo l’annuncio del rialzo del costo del denaro di un quarto di punto da parte di Janet Yellen.
Sul versante opposto c’è la Borsa. A prima vista più razionale, con P/e nelle distinte macro-regione che oscillano nel range 12-18, a seconda se guardiamo all’universo dei listini emergenti o a Wall Street. Questa apparente maggiore razionalità dei mercato azionario, spinge un numero crescente di esperti a ipotizzare che i flussi d’investimento continueranno a premiare gli assets azionari rispetto a quelli obbligazionari.
Nonostante ciò, tra gli esperti c’è anche chi comincia a lanciare qualche richiamo alla prudenza. Una delle punte di diamante del gruppo degli ‘scettici’ è il premio Nobel Robert Shiller. Il professore Shiller è noto al grande pubblico degli investitori per aver pubblicato, a marzo del 2000, un libro intitolato ‘Irrational Exuberance’, proprio a ridosso del picco raggiunto dalla bolla dei titoli tecnologici e dell’indice Nasdaq. Nel 2005, Shiller ha pubblicato una nuova edizione del testo che ha fatto da prologo allo scoppio della bolla speculativa nel settore immobiliare. Nel 2015, il premio Nobel ha pubblicato la terza edizione del suo studio e tutti i media sono tentati dal collegare questa nuova versione del testo alla presenza di qualche bolla speculativa ormai prossima allo scoppio.
Nonostante ciò, Shiller ha recentemente sottolineato che nessuno sa con precisione cosa accadrà nel breve termine (così come nessuno poteva sapere che il mercato azionario avrebbe subito l’ultima sensibile accelerazione al rialzo dopo l’arrivo di Trump alla presidenza Usa). Shiller non consiglia di abbandonare le azioni ma di ridurne il peso all’interno dei portafogli. Questo consiglio ha scatenato le interpretazioni più varie sulle parole pronunciate da Shiller.
Il P/e calcolato da Shiller –che ‘normalizza’ gli utili conseguiti dalle società negli ultimi dieci anni in funzione dell’inflazione- è vicino a quota 29, registrando un valore simile a quello visto durante la bolla del Nasdaq e della crisi del 1929. Il valore dell’indice è relativo e la coincidenza con quello registrato nel 2000 è solo causale. Il ratio potrebbe essere anche pari a 15 con un livello degli utili ai massimi del decennio preso in considerazione (con una potenziale correzione significativa dietro l’angolo).
Un buon investimento è come la diagnosi di una malattia mentale: per capire come si fissano i prezzi devi prestare attenzione a ciò che adesso è economico, ma il cui valore è destinato ad aumentare. Questo significa che devi capire come pensa la gente. È un qualcosa che è più vicino di quanto pensi alla psichiatria, ha più volte sostenuto il premio Nobel per l'Economia 2013. Shiller è convinto che il cervello umano sia strutturato per inventare storie" e che dietro le decisioni di investimento ci sia il pensamento narrativo. Questo significa che i racconti che ci inventiamo sono quelli che fanno sì che i prezzi scendano o aumentino e quando si esagerano possono portare alla manipolazione dei prezzi e alle bolle.