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Governativi, due alternative al Bund
Per chi vuole investire sui titoli di stato è così scontato non prendere in considerazione l’Europa e puntare direttamente sugli Stati Uniti? Al momento presente, se guardiamo il rendimento del Treasury decennale e quello del Bund tedesco, apparentemente non c’è gara. Il bond governativo statunitense fornisce un rendimento annuo del 2,3%, mentre l’equivalente Bund è allo 0,23%, circa un decimo di quanto forniscono gli States. Ma in realtà se il discorso si allarga ad altre realtà dell’Europa diventa meno banale.
Innanzitutto c’è il rischio di cambio, particolarmente presente in questa fase in cui i dollaro sembra avere intrapreso un piccolo trend al ribasso nei confronti delle principali valute. Di conseguenza, come afferma un operatore sul fixed income di una delle maggiori case di investimento europee, «gli investitori europei che desiderano un’esposizione sul reddito fisso Usa a più alto rendimento devono assumere anche il rischio di cambio (in vista di un potenziale calo del dollaro) oppure devono accettare rendimenti più bassi dopo avere preso in considerazione il costo di copertura del cross, ma che a un anno sono vicini al 2%». Già in questi termini quindi per un investitore del Vecchio continente il rendimento del Bund e del Treasury vanno circa sugli stessi livelli, di fatto vicini allo zero.
A questo punto probabilmente vale la pena cercare alternative in Europa, con titoli che non rappresentino il massimo del rischio, anche se non ai livelli di sicurezza della Germania, e che non diano problemi sul piano valutario. Su questa base due opportunità certamente sono da prendere in seria considerazione, anche con livelli di rischio e di rendimento molto differenziati.
Francia. Attualmente l’Oat francese dà lo 0,89% di rendimento con uno spread di 67,5 punti base rispetto all’omologa obbligazione governativa tedesca. Lo stato francese ha un livello di indebitamento accettabile, il rating da parte delle maggiori agenzie di valutazione è alto e il pericolo di default è oggettivamente ai minimi. Con il rischio di cambio a zero e quindi senza la necessità di dovere spendere per coprirsi, a questi livelli è certamente una delle migliori opportunità oggi reperibili sul mercato. Qualche problema può venire oggi dalla situazione politica del paese transalpino, con le elezioni presidenziali alle porte. L’elezione di Marine Le Pen e la conseguente uscita dall’Unione Europea promessa dalla candidata dell’estrema destra certamente sarebbe uno sconvolgimento molto forte per l’intero paese, ma al momento attuale l’evento appare del tutto improbabile.
Spagna. Il paese iberico fa parte del sud Europa in crisi, definito sprezzantemente Pigs (Portogallo, Italia, Grecia, Spagna), ma in realtà, nonostante i grandi problemi politici dovuti alle difficoltà di avere una maggioranza stabile, la Spagna si trova attualmente in una fase positiva del suo ciclo economico e gli analisti danno unanimemente un giudizio positivo sul paese. La disoccupazione a febbraio è stata al 18,6%, minimo dal 2009, il Pil nel 2016 è cresciuto del +3,2%, uno dei livelli più alti dell'Eurozona, mentre l'export di beni nel 2016 è stato di 254,5 miliardi di euro, record storico per il paese.
A questo punto il rendimento dei Bonos decennali all’1,51%, con uno spread di 126 punti base sul Bund diventa un’opportunità di notevolissimo interesse. Probabilmente oggi il mercato sta sottovalutando questo bond.