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Etp, l'azionario guida la raccolta
L'industria globale degli exchange-traded product ha generato flussi di 40,1 miliardi di dollari nel mese di aprile, portando gli asset vicino alla soglia di 4.000 miliardi di dollari.
E' quanto emerge dai dati contenuti nel report mensile "Etp Landscape" redatto da BlackRock.
Grazie a una raccolta record di 228,6 miliardi di dollari da inizio anno e di 524.5 miliardi solo negli ultimi 12 mesi, l'industria ha più che raddoppiato la sua dimensione negli ultimi quattro anni.
Nel corso del mese i flussi più consistenti si sono riversati nell'azionario statunitense a larga capitalizzazione, che hanno raccolto 4,8 miliardi di dollari, ma complessivamente i fondi sull'equity Usa hanno rallentato la corsa, con afflussi complessivi pari a 9,0 miliardi di dollari, il valore più basso dall'elezione di Donald Trump.
La raccolta dei fondi azionari non statunitensi è rimasta robusta in termini relativi, anche includendo l'azionario giapponese che ha invertito la tendenza e ha registrato deflussi per la prima volta in sei mesi, con fuoriuscite pari a un miliardo di dollari, dopo aver attratto flussi netti di 24,8 miliardi di dollari nel primo trimestre del 2017.
I flussi sull'azionario europeo si sono attestati a 4,3 miliardi di dollari, superando i 4 miliardi di raccolta in due mesi consecutivi per la prima volta negli ultimi due anni, grazie al miglioramento delle previsioni di crescita economica della regione. La vittoria di Macron nelle elezioni presidenziali in Francia rende probabile una continuazione del trend positivo anche nel mese di maggio.
Aprile è stato un mese positivo anche per i fondi sull'azionario EAFE (Europa, Australasia e Far East), che hanno registrato flussi consistenti pari a 4,4 miliardi di dollari, in media con i mesi precedenti.
I mercati emergenti, compreso l'azionario allargato con 3,9 miliardi di dollari e il debito emergente con 2,3 miliardi di dollari, hanno messo a segno il quarto mese consecutivo di raccolta molto robusta.
Nel 2016 gli Etp sugli emergenti hanno visto un ritorno di interesse da parte degli investitori, dopo tre anni di crescita anemica. La raccolta ha segnato una pausa nell'ultimo trimestre dell'anno, dovuta all'incertezza intorno alle implicazioni dell'elezione di Trump a Presidente degli Stati Uniti e al ritmo di rialzo dei tassi da parte della Fed, per poi riprendere vigore nei primi mesi del 2017, con flussi sembrano avviati verso nuovi record sia nell'azionario emergente allargato che nel debito em.
Ad aprile i fondi sull'equity emergente hanno infatti raccolto 3,9 miliardi di dollari e il debito emergente 2,9 miliardi di dollari, segnando il quarto mese consecutivo di forte raccolta.
Da inizio anno i flussi nell'azionario em allargato si sono attestati a 16 miliardi di dollari, la metà della raccolta complessiva registrata nel 2010 che era stato un anno record, mentre l'indice MSCI EM ha generato ritorni del 13,4%, superiori sia alla performance degli indici azionari americani che di quelli europei.
Il debito emergente invece ha raccolto nei primi quattro mesi dell'anno 8 miliardi di dollari, e si sta avvicinando rapidamente al record di 11 miliardi raggiunto nel 2016
A rendere attraenti il comparto emergente hanno contribuito l'affievolirsi dei timori legati all'incertezza del quadro geopolitico e l'indebolimento del dollaro americano, mentre le valutazioni, i rendimenti e le prospettive di crescita degli emergenti in un contesto reflazionistico rimangono più interessanti rispetto ai mercati sviluppati.