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Momento di forza per i corporate bond investment grade
Quali sono le ragioni che hanno permesso ai corporate bond investment grade in euro di comportarsi meglio dei government bond dell’eurozona negli ultimi mesi? Perché il rischio politico ha avuto conseguenze di poco conto sulle quotazioni dei bond societari?
I titoli obbligazionari governativi dell’eurozona hanno sofferto dell’incertezza politica derivante dai timori per il voto in Francia, che al primo turno sembrava profilare un ballottaggio senza Macron (addirittura non era da escludere uno scontro Le Pen-Mélenchon, candidati entrambi poco europeisti e fuori dagli schemi favoriti dalla finanza e quindi aberrati dai mercati). La reazione dei mercati è stata un ampliamento dei rendimenti e degli spread dei titoli governativi europeriferici, oltre a quelli francesi, rispetto ai bund. Inoltre, il timore di una minor incisività dell’azione monetaria causata dalle aspettative deflative sull’economia globale concomitanti con la fine del programma di Qe della Bce hanno innalzato ulteriormente rendimenti e spread. Dopo il confortante esito finale delle elezioni francesi, lo spread è comunque rimasto in carico ai governativi europeriferici.
L’approssimarsi della fine del Qe pesa tuttora sui titoli governativi periferici con effetti che sono destinati ad ampliarsi con l’approssimarsi del termine previsto del Qe perché evidentemente il mercato è conscio del fatto che il rendimento che offrono attualmente non è quello “fair” con il rischio emittente. L’azione monetaria della Bce distorce e manipola il mercato, che richiederebbe al contrario compensi più elevati per remunerare il rischio. In generale occorre prestare attenzione a questi eccessi di quotazione che sono comunque attenuati dalla constatazione per cui il livello di debito globale, cresciuto in modo consistente dallo scoppio della crisi del debito del 2008, non permetterà un rialzo dei tassi se non in misura marginale e probabilmente in gran parte già prodotta perché insostenibile nelle condizioni attuali. Al contrario, le obbligazioni corporate sono state al riparo da tutti questi effetti negativi, cosa che ha permesso loro di avere performance migliori rispetto ai titoli di Stato.
La sovraperformance dei corporate bond investment grade è stata raggiunta in un contesto caratterizzato da un sell-off da tassi d’interesse e dall’annuncio di Trump di un pacchetto di stimoli fiscali. Il mercato dei bond governativi europei aveva perso il 3,7% fra ottobre e novembre del 2016, in linea con il calo del mercato dei treasury, che ha riportato una predita del 3,9%. Le ragioni che hanno portato a migliori ritorni sono:
-Il carry sul credito che ha tamponato le perdite di capitali derivanti dall’esposizione ai tassi d’interesse
-La scadenza di due anni più corta del mercato dei bond Investment Grade rispetto al mercato dei titoli di Stato e la conseguente minore sensibilità ai cambiamenti nei tassi d’interesse.
Tuttavia, gli spread corporate Investment Grade europei hanno sottoperformato quelli statunitensi sull’onda di continui rischi politici da novembre 2016 fino al primo turno delle elezioni francesi di quest’anno. In particolare il referendum italiano ha pesato sugli spread del credito Investment Grade europeo. A novembre 2016, gli spread IG statunitensi erano nel complesso piatti, mentre quelli europei si sono ampliati di 17 punti base. Nello stesso mese, il differenziale fra i titoli di Stato italiani e i bund tedeschi a dieci anni si è ampliato di circa 40 punti base. I differenziali europei, in sostanza, si sono dimostrati più vulnerabili ai rischi politici rispetto a quelli statunitensi.