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Draghi conferma la linea accomodante della Bce
La Banca Centrale Europea mantiene i tassi d’interesse al minimo storico e conferma le dimensioni e la durata del programma di acquisto titoli (Quantitative Easing), in attesa che l’inflazione cambi rotta
La debolezza delle quotazioni delle commodities non supporta il recupero dell’inflazione, costringendo a confermare le soluzioni di politica monetaria non convenzionali fin qui adottate dall’istituto di Francoforte.
Il governatore reitera che le misure non convenzionali stanno funzionando (nel senso che hanno dimostrato la loro efficacia nella lotta alla deflazione) a supporto della domanda interna. Parallelamente, Draghi concentra l’attenzione sull’affievolimento dei rischi provenienti da altre aree del pianeta. Nonostante ciò, Draghi ripete ancora una volta l’appello indirizzato ai Governi dei paesi dell’area euro, chiedendo di intensificare l’impegno profuso nello sviluppo delle riforme strutturali
Philippe Waechter, Chief Economist di Natixis Asset Management, non avverte nella dichiarazione della BCE un cambiamento nel tono o nelle modalità con le quali la politica monetaria verrà modificata in futuro. Coloro che pensano che avrebbe potuto esserci un messaggio differente rispetto a quanto affermato nel seminario della Banca Centrale Europea di Sintra si sono sbagliati. Il programma di acquisto degli asset verrà discusso nel corso del meeting in autunno (probabilmente a settembre) in quanto si prevede che il programma attuale debba chiudersi a dicembre se le prospettive di lungo termine dell’inflazione dovessero convergere al 2% o se il tasso di inflazione si avvicinasse al target. Il gestore crede che l’importo attuale di 60 miliardi di euro al mese verrà probabilmente abbassato nel 2018 in quanto la ripresa è vigorosa, ma non avremo una data ultima fino a quando il tasso di inflazione al 2% non si registri in tempi rapidi. Waechter si aspetta 60 o 40 miliardi al mese dopo dicembre 2017.
Secondo Anthony Doyle, Investment Director del team Retail Fixed Interest di M&G Investments , appare evidente che la BCE sta agendo in modo cauto rispetto a qualsiasi possibile annuncio di riduzione degli stimoli di politica monetaria, nel timore di generare una volatilità non voluta sui mercati finanziari. Per la verità, è probabile che i tassi d’interesse non verranno alzati per ancora qualche tempo. Questo a dispetto di una performance più sostenuta delle economie dell’Eurozona nel corso del 2017. Oggi molti Paesi in Europa stanno beneficiando del forte livello di fiducia delle imprese e dei consumatori, e ciò suggerisce –conclude l’esperto- che la ripresa dei consumi e degli investimenti da parte delle aziende continuerà a contribuire positivamente alla crescita economica complessiva.
Secondo Tim Graf, responsabile macro strategy di State Street Global Markets, l’atteggiamento da colomba del presidente della BCE Mario Draghi è stato una sorpresa, considerata la recente tendenza verso una retorica più positiva. L’inflazione al di sotto del target, ha sempre significato che un inasprimento della politica monetaria era ancora distante ma, la prossima fine delle misure straordinarie di easing sono un’aspettativa ragionevole, visti i robusti dati dell’Eurozona. I mercati europei dovrebbero apprezzare questa notizia e stiamo aspettando che le recenti sottoperformance dei bond dei Paesi periferici registrino un’inversione di tendenza. Inoltre, l’euro ponderato per gli scambi ha molto spazio per testare i minimi e ritracciare una parte di quel 5% guadagnato nell’ultimo trimestre.