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Record per i dividendi globali
Nel secondo trimestre del 2017 i dividendi globali hanno raggiunto il record storico trimestrale di 447,5 miliardi di dollari, in base all’indice Janus Henderson Global Dividend, che, come ogni trimestre, analizza i dividendi distribuiti dalle prime 1.200 società mondiali per capitalizzazione di mercato per verificare l’andamento dell’economia globale e delle diverse aree geografiche.
La maggiore sincronizzazione dell'economia mondiale nel secondo quarto dell'anno ha favorito gli utili aziendali, e le imprese hanno ricominciato a distribuire la liquidità generata ai propri azionisti. Tale miglioramento ha contrassegnato il ritorno a una tendenza di crescita dei dividendi nel lungo periodo, dopo una fase di ristagno durata un paio d’anni.
Il totale distribuito supera il record precedente raggiunto nel secondo trimestre del 2014, con un aumento del 5,4% su base annua, e l'indice Janus Henderson Global Dividend ha cosi` toccato il livello massimo degli ultimi tre anni a 161,9.
Ogni regione del mondo ha riportato un aumento dei dividendi, tranne il Regno Unito, dove la sterlina si e` svalutata a meta` 2016 dopo il referendum sulla Brexit. Le distribuzioni nel Regno Unito sono state quindi convertite in dollari Usa a un tasso di cambio assai meno favorevole. A livello dei singoli paesi, Stati Uniti, Giappone, Svizzera, Paesi Bassi, Belgio, Indonesia e Sud Corea hanno registrato nuovi record trimestrali.
I dividendi sottostanti, ovvero rettificati per i tassi di cambio, i dividendi straordinari una tantum e altri fattori, sono cresciuti del 7,2%, l’aumento più rapido dalla fine del 2015. La crescita sottostante appare più equilibrata in tutto il mondo rispetto al dato complessivo; questo significa che gli investitori non dipendono da una regione specifica per la crescita. Nonostante il calo del dato complessivo nel Regno Unito, la crescita sottostante e` stata positiva (+6,1%).
Il secondo trimestre e` stato dominato dall’Europa (Regno Unito escluso), che ha rappresentato quasi il 40% del totale globale. Questo dipende dal fatto che i dividendi in Europa sono stagionali e due terzi di essi (in termini di valore) vengono distribuiti tra aprile e giugno. Le distribuzioni complessive hanno toccato quota 149,5 miliardi di dollari, in aumento dell’1,1% su base annua. Recentemente l’euro si è rafforzato rispetto al dollaro, ma nel secondo trimestre risulta ancora leggermente inferiore a un anno fa. Rettificata per questo e altri fattori, la crescita sottostante e` stata del 5,8%; un buon risultato, in accelerazione rispetto a un anno fa, che riflette il miglioramento delle 180 condizioni economiche nel continente. L’86% delle società europee nell’indice ha confermato o incrementato i dividendi su base annua.
A livello di singoli paesi, in Europa gli incrementi più consistenti hanno riguardato le nazioni più piccole: Austria, Portogallo, Belgio e Finlandia hanno riportato la crescita sottostante più rapida. I Paesi Bassi hanno continuato a crescere, con un aumento sottostante dell’8,5% sul record di 8,2 miliardi di dollari, e una crescita complessiva del 7,6% su base annua. Tra i paesi più grandi, le distribuzioni in Svizzera hanno toccato il record di 24,8 miliardi di dollari, +8,4% su base annua, con un analogo aumento del sottostante (+8,6%). Il totale in Germania e` salito dell’8,0% a 34,1 miliardi di dollari, che corrisponde a un incremento sottostante del 7,5%, ma non ha superato il record del 2014.
Hanno invece deluso i dividendi di Spagna e Italia. In Spagna, i dividendi sono scesi di un decimo rispetto all’anno precedente a 6,1 miliardi di dollari, che corrisponde a un calo del 6,3% per il sottostante. In Italia, il calo del 19,1% (a 8,3 miliardi di dollari) riflette principalmente il passaggio di Enel a una distribuzione semestrale e l’annullamento delle distribuzioni di Unicredit. I dividendi sottostanti in Italia sono comunque scesi solamente dello 0,8%.
A livello settoriale la crescita dei dividendi risulta evidente in quasi tutti i comparti e le industrie. I finanziari, in particolare le banche, rappresentano la metà dell’incremento complessivo globale; anche tecnologia, industriali e materiali di base hanno riportato risultati positivi. Solo le telecomunicazioni registrano un lieve calo delle distribuzioni.