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Buone prospettive malgrado i deflussi per gli HY
I rendimenti generati da inizio anno dal segmento High Yield europeo non sono riusciti a tenere il passo con quelli del mercato statunitense, e i deflussi non si sono ancora interrotti.
Secondo il team di JP Morgan AM, i fondamentali sono solidi, ma da inizio anno i titoli ad alto rendimento europei non sono riusciti a mettere a segno rendimenti superiori a quelli dei titoli di Stato. Mentre le obbligazioni ad alto rendimento statunitensi hanno reso l'1,2% in più rispetto a quelle governative, al 27 febbraio l'extra performance di quelle europee risultava piatta. Ciò nonostante, le performance totali generate dai due mercati sono quasi uguali, poiché grazie alla duration più breve quello europeo ha risentito in misura minore del movimento registrato quest'anno dalle curve dei tassi governativi.
Al 27 febbraio il rapporto tra gli spread dei titoli ad alto rendimento e Investment Grade europei è tornato sui livelli a cui si trovava prima dell'avvio del programma di acquisti di obbligazioni societarie da parte della Banca Centrale Europea nel giugno del 2016. Il team individua ottime opportunità di guadagno nelle obbligazioni con rating a una B, in particolare rispetto alla fascia creditizia equivalente del mercato statunitense: infatti, al 28 febbraio gli spread europei si attestavano a 449 punti base (pb), contro i 347 di quelli statunitensi. Anche i differenziali di rendimento delle obbligazioni con rating B appaiono interessanti in rapporto ai prezzi attualmente offerti dal mercato dei prestiti.
La principale preoccupazione sull'High Yield europeo ha riguardato i deflussi di capitali dai fondi del segmento, che negli ultimi 12 mesi si sono susseguiti ininterrottamente, accelerando nell'ultimo mese. I riscatti dai fondi comuni e dagli ETF esposti su High yield europei ammontavano a circa 2,5 miliardi di Euro al 28 febbraio, un livello superiore a quello dello stesso periodo dell'anno scorso. Senza dubbio è un fattore da non trascurare, ma bisogna tenere presente che i fondi comuni High Yield europei rappresentano solo il 25% circa del mercato complessivo dei titoli ad alto rendimento della regione. Per tale motivo l'impatto dei disinvestimenti sui differenziali è stato limitato dalla robusta domanda di obbligazioni societarie con rating BB, che sono la componente preponderante di questo mercato.
A marzo è previsto un aumento delle nuove emissioni, ma l'offerta netta del 2018 dovrebbe risultare complessivamente bassa a causa della concorrenza esercitata dal mercato dei prestiti e dell'elevata percentuale di emissioni che saranno utilizzate per rifinanziare prestiti obbligazionari esistenti. Forse il principale fattore tecnico a sostegno di questo mercato resta l'uscita dall'indice delle obbligazioni delle cosiddette società "rising star" (cosiddette stelle in ascesa, a seguito della loro promozione dal segmento High Yield a Investment Grade). Poiché si prevede che nel corso dei prossimi 12 mesi questo fenomeno interesserà il 10-15% dei titoli dell'indice, gli investitori del settore dovranno pensare a come riallocare i capitali.
Cosa significa per gli investitori obbligazionari?
I deflussi dal mercato High Yield europeo non sono più una novità, ma non sembra che stiano producendo un ampliamento degli spread. A fronte della forte variazione registrata dai tassi globali, tutti i settori del reddito fisso sono stati in qualche misura oggetto di vendite, e il mercato High Yield europeo non ha fatto eccezione. Tuttavia, considerati i robusti fondamentali macroeconomici e societari, Il team di JP Morgan continua a ritenere che esistano opportunità di guadagno in questo settore, in particolare tra i titoli di fascia B.