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Qe addio, ma la Bce resterà sul mercato dei bond
La Bce ha messo fine al suo programma di acquisto titoli. I titoli di stato più acquistati sono stati quelli tedeschi, francesi e italiani. Al contrario, i soci dell’euro meno interessati dal programma sono stati l’Estonia, Cipro e Malta. Ecco i dettagli.
Il programma sarà ancora presente sui mercati mediante il reinvestimento dei titoli sottoscritti prossimi alla loro naturale scadenza. Questi ultimi coinvolgeranno, nel corso del 2019, un ammontare totale di circa 202,7 mld di euro.
La Bce ha messo fine al suo programma di acquisto titoli, che a dicembre dell’anno scorso ha raggiunto un volume complessivo di 2.569 mld di euro. I titoli di stato più acquistati durante il programma sono stati quelli tedeschi (518 mld di euro circa), seguiti da francesi (420 mld di euro circa) e italiani (365 mld di euro circa). Al contrario, i soci dell’euro meno interessati dal programma di acqusito titoli dal 2015 al 2018 sono stati l’Estonia (7 mld di euro), Cipro con 678 mln e Malta con poco più di 1,1 mld di euro).
La Banca Centrale Europea procederà ad acquisti per importi mensili di circa 17 mld di euro nell’anno successivo alla chiusura del quantitative easing. La cifra è superiore ai 15 mld di euro di acquisti che l’istituto ha realizzato mensilmente nell’ultima parte del Qe (da ottobre a dicembre del 2018).
Nell’ambito dei reinvestimento dei titoli in scadenza, il riacquisto di titoli di stato (Pspp) ammonterà a 167,5 mld di euro durante i prossimi dodici mesi. Il dato si traduce in acquisti per 14 mld mensili. Sempre nel 2019, il riacquisto di titoli societari arriverà a 5,9 mld complessivi per un totale mensile di quasi 500 milioni.
Tuttavia, è opportuno precisare che il piano di reinvestimento titoli in scadenza differisce dal precedente programma di acquisto titoli per la minore presenza della Bce sui mercati. Di conseguenza, le cifre stimate potrebbero subire sensibili variazioni di mese in mese.
Per esempio, a gennaio la Bce si propone di reinvestire 25,6 mld di euro, 21 dei quali corrispondono a titoli di stato dell’eurozona e 834 mln a emissioni societarie. A questi bisogna sommare 2,8 mld circa di cedole (anche queste reinvestite) e 994 mln di cartolarizzazioni.
Secondo le stime messe a punto dalla Bce, ottobre sarà il mese in cui la presenza dell’istituto sarà più corposa: i reinvestimenti toccheranno i 31,6 mld, 29 mld circa di titoli di stato e 592 mln di corporate bond. 1.590 mln deriveranno dall’incasso di cedole e altri 461 mln da cartolarizzazioni.
Il mese con volumi più bassi sarà agosto con 5,376 mld in totale, dei quali 4,5 mld circa relativi a titoli di stato in scadenza, 452 mln da cedole e 382 mln da cartolarizzazioni. Nessun acquisto di titoli è previsto in agosto.
Nell’ultima riunione del 2018, il Consiglio di Governo della Bce ha confermato che manterrà il suo piano di reinvestimenti per un periodo di tempo che si spingerà ben oltre il primo rialzo del costo del denaro (che gli operatori di mercato stimano non prima della fine dell’anno appena iniziato).
L’istituto guidato da Mario Draghi ha precisato che i reinvestimenti seguiranno la suddivisione per paesi, anche se verranno applicati degli aggiustamenti graduali per poterli adeguare ai cambiamenti intervenuti nella sottoscrizione del capitale delle banche centrali dei singoli paesi dell’eurozona.
L’autorità monetaria ha specificato che non ci saranno variazioni nel peso delle asset coinvolte: titoli di stato, corporate bond, cedole e cartolarizzazioni. La Bce ha indicato anche che potranno manifestarsi deviazioni temporanee nella composizione del programma a causa di motivi puramente tecnici e operativi.