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I dividendi del Dow Jones competono con i Treasury
Il calo delle quotazioni ha determinato un aumento del rendimento da dividendo. Insieme ai buyback, i dividendi rappresentano una fonte di rendimento importante e non troppo volatile per gli investitori.
Dopo aver archiviato il periodo rialzista più lungo della sua storia, Wall Street è entrata in territorio ribassista all’inizio del mese di dicembre 2018. Il 24 dicembre il movimento al ribasso si è interrotto registrando un calo del 15% rispetto al suo punto di partenza. L’inversione di tendenza non ha raggiunto i livelli classici ascrivibili a un mercato ribassista (che prevede un ridimensionamento della quotazione di almeno il 20% rispetto ai massimi).
Il calo accusato a dicembre ha reso particolarmente appetibile il rendimento da dividendo offerto dall’indice azionario statunitense. Il 24 dicembre il dividend yield si è portato su livelli concorrenziali al rendimento annuo offerto dal Treasury decennale. Attualmente il recupero del 7% messo a segno dall’indice ha ridimensionato il rialzo del dividend yield che, in tutti i casi, resta appetibile per gli investitori che possono contare su un orizzonte temporale di medio lungo termine.
Per mostrare quanto il calo delle quotazioni ha inciso sul dividend yield, gli esperti hanno evidenziato che, in occasione dell’ultimo minimo toccato dall’indice, il rendimento medio da dividendo è balzato al 2,7%. A questo rendimento andrebbe sommato il potenziale effetto rialzista derivante dalle operazioni di buy back programmate nel corso del 2019. Le operazioni di riacquisto di azioni proprie dovrebbero essere in grado di offrire una spinta al rialzo dell’1,5% per l’indice. Tuttavia, è bene precisare che i flussi di buy back possono subire modifiche anche sensibili durante l’anno a causa dell’evoluzione –più o meno favorevole- della congiuntura economia.
Negli ultimi anni, i buyback sono stati una delle principali fonti di rendimento per coloro che hanno puntato su Wall Street, ma ora è probabile che gli investitori saranno costretti a rivedere le proprie aspettative. I buyback hanno rappresentato un ottimo supporto, tuttavia, il ciclo ha cominciato a indebolirsi, l’incremento degli investimenti ha subito una frenata e il rimborso dei bond a scadenza –per i bond a basso rating- potrebbbe tornare a manifestare problemi e non pochi rischi per i possessori di bond e per i titoli delle aziende che li hanno emessi. In siffatto contesto di riferimento, è molto più semplice tagliare i buyback rispetto ai dividendi distribuiti. Se gli utili cominceranno a scendere, è molto probabile che saranno le operazioni di acquisto di azioni proprie a pagare pegno per prime.
All’interno dell’indice Dow Jones è possibile individuare alcune società che offrono un rendimento da dividendo superiore al 3%, livello tale da offrire una protezione in caso di peggioramento dello scenario.
Cisco Systems
I dividendi del colosso Usa si posizionano al 3,2%. Il 23 gennaio distribuirà il primo dividendo del 2019, a beneficio degli azionisti che sono in possesso dei titoli da almeno il 3 gennaio. In seguito alla riforma fiscale introdotta da Donald Trump a febbraio 2018, Cisco ha comunicato un programma di acquisto di azioni proprie per 25 mld di usd. Da quando Cisco ha cominciato a distribuire dividendi –nel 2012- la quota di utili girata agli azionisti si e decuplicata.
Chevron
Il gigante petrolifero presenta il dividend yield più alto dell’indice Dow Jones con un rendimento che supera il 4%. La società ha incrementato il dividendo per ben 31 anni consecutivi, rendendola una delle opzioni principali per i ciostruttori di portafogli improntati sulla ricerca del rendimento da dividendo.
Coca-Cola
Da 56 anni aumenta progressivamente il dividendo offerto ai suoi azionisti. Attualmente il dividen yield del titolo Coca Cola è al 3,5%.