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Dividendi, ecco le società più generose
Per il terzo anno consecutivo, il colosso petrolifero olandese Shell è stata l’azienda più generosa con i suoi azionisti. Apple occupa il secondo posto e scalza Exxon Mobil che si sposta in terza posizione.
Fuori dal podio, ma a ridosso delle prime, restano le statunitensi Microsoft e AT&T. La prima società asiatica a trovare posto nella lista è la China Construction Bank, seguita da HSBC che ha sede a Hong Kong. La classifica delle prime dieci viene completata da Verizon, Johnson & Johson e China Mobile. Quest’ultima è passata, in soli dodici mesi, da ostentare il secondo posto della graduatoria a lasciare sul terreno ben otto posizioni. Le prime dieci società più generose in termini di dividendi hanno distribuito nel 2018 104.401 mln di usd, l’8,6% del monte complessivo a livello mondiale.
I dividendi hanno brillato di luce propria nel corso del 2018, riuscendo a svolgere un ruolo di ammortizzatore dei rendimenti dei portafogli rispetto ai saliscendi imputabili al ritorno della volatilità. Il quarto trimestre dell’anno si è rivelato un periodo molto attivo per quanto riguarda lo stacco di dividendi a favore degli azionisti: le aziende hanno premiato i possessori di azioni con 241.240 mln di euro e per l’intero 2018 il volume complessivo di dividendi erogato ha raggiunto quota 1,21 mld di euro, in crescita del 9,3% rispetto al 2017.
Janus Henderson, società che fotografa periodicamente l’andamento dei dividendi a livello globale, stima che nell’anno in corso il volume complessivo di cedole confermerà il record registrato nel 2018 e si attesterà a circa 1,25 mld di euro. Questo significa che l’incremento percentuasle atteso per il 2019 è di circa il 3,3% su scala planetaria.
Nel report messo a punto dal team di Janus Henderson si evidenzia che nel 2018 ben nove società su dieci hanno optato per un miglioramento della retribuzione agli azionisti o per un mantenimento dello stesso livello di utili distribuiti.
Osservando le singole macro- aree geografiche, i mercati emergenti (106.884 mln di usd), il Nordamerica (450,788 mln) e il Giappone (69.930 mld) sono state le aree che hanno sperimentato gli incrementi più tangibili con progressi massimi del 15,9%. Dopo un primo trimestre sottotono, i dividendi dei mercati emergenti si sono fortemente ripresi nel resto dell’anno, archiviando un’impennata del 15,9% su base sottostante per l’intero 2018.
Il contributo migliore proviene dalla Russia, con payout ratio senza precedenti. Il Vecchio Continente non si è agganciato a questo trend e le variazioni positive più elevate hanno raggiunto il 5,4% (i volumi complessivi hanno registrato i 226.405 mln di euro), nonostante il buon comportamento delle società quotate sui listini di Germania, Francia, Spagna e Italia.
Per quanto riguarda i settori, quello mining ha fatto registrare i maggiori incrementi in scia alle politiche di distribuzione dei dividendi adottate dalle società britanniche. Il settore finanziario continua ad essere quello che distribuisce i volumi più elevati di cedole (la crescita dei dividendi del comparto è stata in media del 13,6%). A guidare l’incremento dei dividendi tra i grandi settori c’è quello petrolifero con un salto del 15,4%. Un’evoluzione negativa ha, al contrario, segnato l’andamento dei dividendi distribuiti dal settore delle telecomunicazioni, che ha seguito un andamento piatto o addirittura negativo in circa la metà dei paesi presi in considerazione dal Janus Henderson Global Index.